“The Perfection” (2018) Richard Shepard – Netflix

Questa è una bella e buona produzione Netflix, di solito sono scettico anche solo a guardare film con tale marchio, ma stavolta mi sono dovuto ricredere. Sì perché la storia ha una struttura narrativa tutta sua, con scene per palati forti ma non troppo e che per sua natura riesce ad avere buonissimi colpi di scena. Un thriller-horror sicuramente degno di nota.

Charlotte è un’ex violoncellista che a seguito della morte della madre, dopo che aveva smesso con la sua carriera per prendersene cura, torna in pista ricontattando il vecchio maestro Anton. Questi, grosso nome della musica internazionale, è proprietario della più prestigiosa scuola per violoncellisti ed ha con sé la sua nuova pupilla Elizabeth. La storia parte con la loro conoscenza, la nascita di un interesse tra le due e una sfortunata malattia che sembra colpire Elizabeth di lì a poco.

Della trama non è il caso di dire altro perché come vi ho detto, di colpi di scena c’è ne sono. Per quanto riguarda la struttura, la storia è divisa in quattro capitoli, ognuno dei quali cambia la direzione evolutiva di ciò a cui assistiamo. In più per due volte c’è un riavvolgimento, una sorta di flashback, che ci va a mostrare ciò che non è viene mostrato ad una prima visione. Scelta particolare ma necessaria per spiegare certe intenzioni dei personaggi. Dal punto di vista tecnico ci sono un paio di chicche registiche efficaci, e in se per se la narrazione scorre incredibilmente veloce, per me nota positivissima. Il problema del film è una forzatura di base su cui si basa tutta la storia, e altre forzature che vengono di conseguenza. Ma più che forzature sono pretesti per poter narrare questa particolare storia di altruismo e vendetta che alla fine non è per niente banale ma ha la sua originalità, sia per forma che per contenuto.

La colonna sonora è un punto di forza, molta musica classica e un paio di volte un bel pezzo hip hop che spezza l’atmosfera e si fa notare. La caratterizzazione dei personaggi va un po’ dietro le forzature della storia stessa, ma è normale, però le interpretazioni di Allison Williams (Charlotte) e di Steven Weber (Anton) mi sono risultate piuttosto convincenti. Anche Logan Browning (Elizabeth) molto brava, meglio nelle parti in cui recita sopra le righe, carica di sofferenza e terrorizzata.

Il film in conclusione emoziona e intrattiene, può sconvolgere per qualche scena forte e dar fastidio, ma se si è di stomaco forte va indubbiamente bene. Di certo, in questo caso la colpa non è mai del film.

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