“…Ovvero come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba”. E’ questo il titolo completo del comunemente noto Dottor Stranamore. Un altro dei miei film preferiti che mi ha colpito per quanto fosse unico nel suo genere. Non ci credete? In quanti altri film avete visto un uomo indossare un cappello da cowboy mentre cavalca una bomba atomica?

Prima di cominciare a parlarne vorrei definire il genere che gli viene attribuito. Ovvero “grottesco”. Termine utilizzato per definire tutte quelle le opere che fanno una critica alla politica, alla società, o a un personaggio e nelle quali ognuno di questi elementi viene ridicolizzato e reso stravagante, esaltando sia aspetti comici che drammatici. Il risultato è sempre un effetto discordante, a volte fastidioso. Necessario aggiungere che spesso il genere si porta con se anche elementi surreali. Tutto il film di Kubrick attacca come mai più verrà fatto la guerra fredda, la deterrenza nucleare, e la follia dell’uomo stessa. Ma è il momento di fare un po’ di trama.
La storia viene divisa in tre segmenti paralleli cronologicamente. Nel primo, il generale Ripper ordina un attacco nucleare di 34 bombardieri sulle basi sovietiche. Il colonnello Mandrake, che scoprirà il fatto per caso, tenterà di farlo ragionare. Nel secondo segmento, ci viene raccontato cosa succede al pentagono nel tentativo di fermare o distruggere i bombardieri per evitare un conflitto nucleare con l’unione sovietica. Protagonisti saranno, il presidente americano Muffley, il generale Turgidson (favorevole a Ripper), l’ambasciatore sovietico e il suo presidente, che non vedremo mai ma sarà presente al telefono, parlando con Muffley. Si scoprirà che uno dei bombardieri americani è diretto proprio sulla base di Laputa. Base che nasconde al suo interno quello che viene chiamato “ordigno di fine mondo”. Una bomba nucleare dalla potenza talmente devastante che una volta esplosa distruggerebbe tutta la vita sulla terrà per cent’anni. Il terzo segmento ci racconta cosa succede in quel preciso bombardiere, comandato dal maggiore “King” Kong, durante lo svolgimento degli eventi.
La commedia è presenza costante per tutto il film e tante volte viene raggiunta la strana sensazione del grottesco. Ad esempio quando Mandrake scoprirà che il motivo della folle iniziativa di Ripper è una conseguenza della sua impotenza sessuale. Oppure lo percepiremo nei dialoghi surreali al telefono tra il presidente sovietico e il presidente americano che parleranno tra loro in modi e termini per niente adatti alla situazione.
Il film è pieno di dialoghi, situazioni, gag surreali e grottesche che faranno leva sulle tematiche che il gran maestro Kubrick vuole affrontare. Ne risulta un film comico come mai era stato fatto, che narra di una situazione drammatica ma che non viene mostrata come tale e che ottiene una forza incredibile nel dire quello che vuole dire. Una satira che fa leva su personaggi che sembrano irreali ma ricchi di aspetti della loro personalità e perciò realistici anche se assurdi per il contesto della storia. La follia di Ripper ne è un esempio. Può sembrare assurdo che per via della sua impotenza abbia avviato un attacco nucleare, ma è proprio quello che ci si può aspettare dal peggio degli esseri umani: un conflitto personale che diventa un capriccio, uno sfogo, una scusa con la quale si giustifica l’atto. Non a caso Ripper porta il nome del ben più famoso Jack The Ripper (ovvero, Jack lo Squartatore).
In tutto questo non ho citato il personaggio più iconico dell’intera pellicola. Una volta appurato che è ormai impossibile fermare l’ultimo bombardiere, quello diretto sulla base di Laputa e che bombardandola attiverà “l’ordigno di fine mondo”, un ex scienziato nazista ora americano, il Dottor Stranamore, presente alla riunione al pentagono, proporrà la soluzione di utilizzare degli scavi sotterranei per evitare esplosioni e radiazioni con l’obbiettivo di rimanere sotto la superficie terrestre fino a che i 90 anni di radioattività non si concludano. L’utilizzo di tali ripari deve essere però consentito soltanto a cariche politiche o comunque figure importanti per lo sviluppo della società, scegliendo tra le migliori menti del pianeta e che si possano riprodurre garantendo la sopravvivenza dell’umanità. La proposta di selezionare i sopravvissuti non ricorda le credenze ariane naziste solo per sua natura, ma anche perché il Dottor Stranamore, preso dal suo discorso assume atteggiamenti euforici, inneggia ad Hitler e il suo braccio di legno ha un tic che lo costringe a fare il saluto nazista. Scene che ci fanno ridere perché il suo terribile discorso è continuamente disturbato dalle suo braccio che sembra avere vita propria e ribellarsi o esaltarsi in base a ciò che Stranamore stesso sta dicendo. Il risultato è stato un personaggio che è rimasto negli annali del cinema per la sua unicità.
Nel cast figura Peter Sellers, che interpreta ben tre personaggi. Il colonnello Mandrake, il Dottor Stranamore per l’appunto e il presidente Muffley, improvvisando parte delle scene e riuscendo lo stesso a creare personaggi meravigliosi e dando il meglio di se nell’interpretazione del “protagonista del film”. Un attore geniale che rientra nei migliori della storia del cinema. Da citare anche George C. Scott, che interpreta Turgidson esprimendosi con continue smorfie facciali che caratterizzano al meglio il suo personaggio voglioso di guerra e di sesso. Ma in genialità niente è superiore a Kubrick stesso che ha creato una sceneggiatura sulla fine del mondo a seguito di un conflitto nucleare, gestendola in chiave comica e rendendo il tutto grottesco e forse più terribile e incisivo di quanto sarebbe stato se l’impostazione fosse stata drammatica. La location del pentagono, ovvero la “sala della guerra” in cui si cerca di trovare una soluzione è anch’essa entrata nell’immaginario collettivo per quanto sia realistica e funzionale visivamente. Si tratta di un film che per quanto è unico, vederlo può essere un’esperienza interessante anche soltanto per provare almeno una volta nella vita la sensazione di assistere a qualcosa di tremendamente tragico come un conflitto nucleare, ma vedendolo trattato in questo modo così sopra le righe, folle, comico, insomma… grottesco. Un film del genere porta con se sensazioni nuove, rare e che rendono il cinema l’arte che è degna di essere. Da che mondo e mondo, ogni cosa unica è degna di essere valutata positivamente, anche solo per la sua importanza storica e ritengo che conoscerla sia sono un bene, anche se poi magari risulta una visione poco piacevole. Ma vi consiglio di farlo un tentativo, perché un film come questo, mai più verrà fatto.
Questo è un film geniale e incredibile, più attuale che mai e con una satira intelligente e tagliente.
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