Recensione “Chiuditi dentro” di Riley Sager

Niente ospiti. È proibito passare la notte fuori. Non disturbare i residenti, tutti ricchi o famosi o entrambi. Queste sono le uniche regole per il nuovo lavoro di Jules Larsen come custode di un appartamento al Bartholomew, uno dei palazzi più suggestivi e misteriosi di Manhattan. Con il cuore spezzato e al verde, Jules è affascinata dallo splendore di ciò che la circonda e accetta l’offerta, pronta a lasciarsi alle spalle il passato. Quando conosce i residenti e il personale del Bartholomew, Jules è incuriosita da una collega, Ingrid, la custode dell’appartamento al piano di sotto che le ricorda in modo confortante, e al tempo stesso inquietante, sua sorella scomparsa all’improvviso otto anni prima. Quando Ingrid le confida che il Bartholomew non è ciò che sembra e le racconta la storia che si nasconde dietro la facciata scintillante del palazzo… l’inquietudine comincia a insinuarsi in lei. Ma Jules scaccia la paura, si ripete che sono solo innocue storie di fantasmi. Fino alla mattina dopo, quando scopre che Ingrid è sparita. Alla ricerca della verità, Jules scava più a fondo nel passato oscuro del Bartholomew e nei segreti custoditi tra le sue mura. E quando scopre che Ingrid non è la prima custode di cui non si hanno più notizie, sarà costretta a muoversi velocemente se vuole smascherare una setta di fanatici, fare luce sul passato e sfuggire al Bartholomew prima che da residenza temporanea si trasformi nella sua eterna dimora.

Annunci

Titolo: Chiuditi dentro
Autore: Riley Sager

Editore: TimeCrime
Genere: Thriller
Data pubblicazione: 24 Marzo 2021
Voto: 5/5

Classificazione: 5 su 5.

Cartaceo -> 16,90€ | Ebook -> 9,99€

Recensione
Ben tornati lettori, oggi vi parlo di un Thriller di ultima pubblicazione da parte di Time Crime di Fanucci Editore. Ringraziando la casa editrice per avermi inviato il volume, vi avviso che non avendo mai letto nulla dell’autore, mi sono lanciata a capofitto e completamente alla cieca. Ovviamente avevo potuto leggerne la sinossi ufficiale, ma come ben saprete, da essa oltre poco della trama non si può evincerne di certo lo stile narrativo dell’autore. Ma essendo appassionata del genere, mi sono detta “why not?”.

La protagonista è Jules, una giovane donna con il cuore spezzato e completamente al verde. I genitori sono morti in un tragico incidente da loro causato per truffare l’assicurazione e poter permettere alla figlia di riprendersi dal pozzo di debiti che i due avevano accumulato in vita. Il pozzo in cui la famiglia Larsen è precipitata alla scomparsa della primogenita. Dopo la sparizione la madre si è infatti ammalata in maniera irreversibile di un male degenerativo mentre il padre poco dopo è rimasto senza lavoro.

Annunci

Jules è quindi costretta ad affrontare le difficoltà in solitudine dopo che, avendo perso il lavoro ed essendo rincasata prima con i pochi effetti personali recuperati dall’ufficio, trova il fidanzato nel loro appartamento impegnato in effusioni con un’altra donna.

Finisce quindi sul divano della migliore amica, ed è qui che la incontriamo, intenta alla ricerca di un nuovo lavoro. Lavoro che non tarderà ad arrivare ma che all’amica creerà non poco sospetto. Jules però, oltre a voler abbandonare il divano che ormai è diventata la sua branda, ha bisogno di dare nuovamente un senso alla propria vita. Accetta quindi immediatamente il nuovo lavoro.

Annunci

Ma in cosa consiste? È stata assunta come apartment sitter, termine che in Italia è sicuramente inusuale. Ma che in parole povere consiste nel sorvegliare un appartamento, in questo caso di lusso, perché a detta della responsabilità del palazzo storico in cui è ubicato, una vecchia legge dello stabile, prevede che l’appartamento non possa stare vuoto, nemmeno una notte. E quest’ultima è una delle strampalate regole dettatele, non le è infatti consentito dormire fuori dall’appartamento nemmeno una notte, né può invitare amici a visitarlo o fare foto e pubblicarle sui social. Regole che mettono in allarme l’amica in maniera sempre maggiore.

Non è però l’unica a svolgere questo compito all’interno del palazzo, la cui storia oscura e tragica, inizia con il suicidio del proprietario e con una serie di morti che arrivano fino al satanismo. Molti articoli sono stati scritti nel corso degli anni, ma attorno al Bartholomew vi è ancora una nube di mistero. L’altra custode assunta poco prima di lei è Ingrid, una giovane donna dai capelli blu che le confida di provare una certa inquietudine per la scomparsa della precedente custode dell’appartamento in cui si è appena trasferita la nostra protagonista. Un’altra fanciulla senza famiglia…

Annunci

Un grido, una corsa, una porta a dividerle. Ingrid sostiene che “va tutto bene” ma i suoi occhi dicono il contrario. Occhi che celano un segreto, la verità finalmente scoperta. Non le rimarrà che cercare di fuggire e lasciare a Jules un regalo, una difesa contro le minacce in cui il Bartholomew affonda le sue radici.

Devo ammettere, di essere rimasta piacevolmente colpita. La trama per nulla banale, porta il lettore a pensare che il filo narrativo converga verso una direzione che è solo fittizia e non ha nulla a che vedere con la verità. Il vero Bartholomew, il palazzo storico famoso per i suoi Gargoyles scolpiti che osservano Central Park dall’alto, è un luogo oscuro in cui in molti conoscono la verità. Ma di cui nessuno parla perché ognuno di loro è invischiato più o meno in profondità nella fanghiglia da cui il Bartholomew fuoriesce.

Un thriller che consiglio, per gli appassionati del genere assolutamente da non perdere.

Voto 5/5

Annunci
  • Recensione “New York 1941. Forse” di Luca Giribone

    Recensione “New York 1941. Forse” di Luca Giribone

    “New York 1941. Forse” non è un libro. È un viaggio attraverso lo specchio che inganna il lettore, conducendolo lungo una spirale fatta di suspense e continui colpi di scena, fino a una verità sconcertante. In apparenza, Frank Logan è un giornalista di denuncia che sta conducendo la sua indagine più complessa e pericolosa, all’indirizzo……

  • Recensione “Billy Summers” di Stephen King

    Recensione “Billy Summers” di Stephen King

    Billy Summers è un sicario, il migliore sulla piazza, ma ha una sua etica: accetta l’incarico solo se il bersaglio è un uomo davvero spregevole. Ora ha deciso di uscire dal giro, ma prima deve portare a termine un’ultima missione. Veterano decorato della guerra in Iraq, Billy è tra i più abili cecchini al mondo:……

  • Recensione “Sangue sulla croce” di Francesco Bonvicini

    Recensione “Sangue sulla croce” di Francesco Bonvicini

    Francesco Bonvicini torna con il nuovo capitolo della sua saga poliziesca ambientata tra le strade di Colonia: Sangue sulla Croce, edito come sempre da Pegasus. Questa volta, il sempre presente commissario di polizia Alois Liebermann e la sua squadra dovranno sbrogliare un caso che ha improvvisamente inondato di sangue la casa del Signore. L’assassinio di una suora darà……

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.