Recensione “Tutto ciò che è mio lo porto con me” di William Landay

Un pomeriggio del novembre 1975, Miranda Larkin, dieci anni, torna da scuola e trova la casa stranamente silenziosa. La madre è scomparsa. Nulla è fuori posto. Non ci sono segni di lotta. Il suo portafoglio, come al solito, è all’ingresso. Inizia così un mistero che durerà una vita. Cosa è successo a Jane Larkin? Gli investigatori sospettano del marito, un avvocato penalista che saprebbe tranquillamente depistare la polizia. Ma senza prove che lo colleghino al crimine, il caso rimane irrisolto. Due decenni dopo l’indagine viene riaperta e i figli, ormai adulti, sono costretti a scegliere se stare dalla parte del padre o contro di lui. Colpevole o innocente? Un racconto familiare sui segreti, sulla vendetta, ma anche sull’amore che pone una domanda primordiale: fino a che punto i figli sono disposti a spingersi in nome della lealtà verso i genitori?

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Titolo: Tutto ciò che è mio lo porto con me
Autore: William Landay
Editore: Time crime – Fanucci editore
Genere: Thriller
Data pubblicazione: 24 Novembre 2023
Voto: 2/5

Classificazione: 2 su 5.
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Recensione

Di questo autore non avevo mai letto nulla. Vedendo quanto fosse apprezzato online, mi aspettavo di rimanere folgorata dalla scrittura di William Landay. Purtroppo, non è stato così.

Tutto ciò che è mio lo porto con me è un romanzo thriller che, in realtà, ha più la forma di una storia familiare. Una donna scomparsa, un marito innocente (?) e tre figli distrutti dal senso di colpa e dall’assenza della madre.

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Narrato in prima persona, l’indagine del protagonista, vecchio amico di famiglia, ripercorre ricordi e frammenti di memoria, mentre il presente continua a scorrere…lentamente. Troppo lentamente.

È stato complicato portare a termine la lettura di questo romanzo. La trama poteva anche essere interessante, ma l’autore ha deciso di farla avanzare a rallentatore e di concentrarsi un sacco sui personaggi. Che, per carità, non è una cosa sbagliata di per sé. Sono la prima ad apprendere le storie incentrate sui rapporti tra gli esseri umani, sulle complicate interazioni familiari. Tuttavia, in questo libro, non sono riuscita a immedesimarmi con Miranda e gli altri.

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Tutto ciò che è mio lo porto con me, almeno a mio parere, è adatto a chi cerca una storia familiare che cresce lentamente ma che pecca di tensione. C’è poco thriller, in questo thriller.

Voto: 2/5

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