I binocoli a gettoni sono oggetti affascinanti e impietosi. Ci permettono di avere una vista eccezionalmente chiara e tangibile di ciò che si offre al nostro sguardo, ma per un tempo crudelmente limitato. Ed è questa esperienza di visione tanto nitida quanto fugace, traslata sul piano delle vicende umane, ad accomunare i protagonisti delle diciotto storie che compongono la raccolta. Ogni racconto, infatti, si sviluppa attorno a un istante definitivo, un momento di consapevolezza in cui il personaggio chiave vede le cose per quello che sono.
Titolo: Binocoli a gettoni
Autore: Antonio Laurino
Editore: Scatole parlanti
Genere: Raccolta di racconti
Data pubblicazione: 25 Novembre 2022
Voto: 5/5
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Recensione
Ben tornati a tutti lettori, oggi sono qui per scrivervi di una raccolta di racconti. Come ben saprete non sono il mio genere preferito e molto raramente accetto di leggerle, ma quando lo faccio è perché vengo colpita e invogliata alla lettura da un particolare, una sfumatura che stimola in me il volerne scoprire di più.
Come ben saprete ogni raccolta di racconti ha al suo interno un filo conduttore, una strada comune che unisce e accomuna tutti i racconti. Non necessariamente questo percorsa sarà ben delineato o lineare, anzi, ma nonostante a volte possa sembrare nascosto è sempre presente con peculiarità che cambiano e mutano di volta in volta. In questo caso specifico il filo conduttore è il Titolo stesso del testo. “Binocoli a gettoni” infatti non rappresenta una semplice mera scelta originale del titolo, ma è fulcro del testo in questione.
Cosa sono i binocoli a gettoni? Sono oggetti che troviamo in luoghi panoramici e/o turistici che consentono di vedere ed ammirare da lontano una località, un panorama mozzafiato o semplicemente di ammirare dall’altro uno spazio molto grande e vasto.
E’ proprio ciò che accade con i 18 racconti scritti da Antonio Laurino, ognuno di essi è infatti a se stante, ma attraverso i binocoli, il lettore ha la possibilità di guardare la vicenda da vicino, inizialmente come mero spettatore esterno e poi da un certo punto in poi, come pezzo di arredamento della scena o come persona di passaggio. Sembra infatti di vedere fatti attraverso uno spioncino del muro, attraverso un occhio che spunta magicamente nel nulla. Il lettore vede non solo quello che è visibile al protagonista principale, ma anche ciò che è visibile spesso solo ad un secondo personaggio della vicenda. Una visione a tutto tondo che consente di respirare insieme ai protagonisti, di ridere con loro, di spazientirsi e/o di emozionarsi.
Un testo composto da tasselli di forma e colore diversa tra loro ma che per qualche motivo a noi sconosciuto, combaciano perfettamente tra loro, formando una superficie liscia, ben levigata ed omogenea. Un percorso comune appunto, che permette al lettore di passare da un racconto all’altro senza inciampare o rischiare di finire in un burrone immaginario.
Concludo con un piccolo pensiero, mi auguro infatti che tutti voi che state leggendo, troviate lungo il vostro cammino il piccolo tarlo del legno che con l’apparente idea di farvi un dispetto, in realtà, troverà il modo di far evolvere in meglio la vostra esistenza.
Voto 5/5