Tutto è tranquillo e pianificato nella vita di Salima: i corsi, gli esami, la laurea e il lavoro saltuario al vivaio. In un afoso pomeriggio di luglio riceve una cartolina da Siviglia: è suo padre che la invita a raggiungerlo. Molti anni sono passati dal divorzio da sua madre e dall’ultima chiamata ricevuta, Salima è confusa, agitata e adirata, ma l’invito è come il richiamo di una sirena. Scatenando il caos in casa prepara la valigia e parte. Nella terra del flamenco, delle tapas e dei colori, Salima si immerge nella vivace vita spagnola alla ricerca del padre, incontrando persone che cambieranno per sempre la sua esistenza.
Titolo: I loti di Siviglia
Autore: Serena Pellegrini
Editore: Mille Battute edizioni
Genere: Narrativa
Data pubblicazione: 1 Luglio 2022
Voto: 4/5
Cartaceo -> 9,99€ | Ebook -> 0€
Recensione
Ben tornati a tutti lettori, oggi sono qui per parlarvi di un nuovo arrivo da un’autrice emergente, Serena Pellegrini. Anche in questo caso un altro libro edito da Mille Battute edizioni, l’associazione culturale che aiuta autori emergenti ad auto pubblicarsi.
Salima è la giovane protagonista del romanzo, un giorno improvvisamente riceve una cartolina da Siviglia e capisce all’istante chi è il mittente: il padre. L’uomo è sparito inspiegabilmente dalla sua vita dalla sera alla mattina, senza spiegazioni o saluti e da quel momento i rapporti tra i due sono cessati. Salima era già grande quando accadde ciò, ma il vuoto lasciato dal padre è rimasto tale, come un macigno sul cuore. Ammetto in questo momento di essermi parzialmente immedesimata, mi è capitato di perdere una parte della mia famiglia intorno ai diciotto anni e nonostante non si trattasse di un genitore, ammetto che ciò mi abbia destabilizzata per anni e rimane una ferita dell’animo che non potrà mai essere cancellata. Quando qualcuno a cui tieni decide di non fare più parte della tua vita nonostante sia sangue del tuo sangue è logorante, non oso immaginare nel caso di un genitore.
Torniamo alla nostra protagonista. Salima decide di partire contro la volontà della madre ma con l’aiuto dei nonni materni, sempre pronti a sostenerla. Arriva a Siviglia e la prima magra sorpresa, il padre non è lì ad accoglierla perché chiamato altrove per lavoro e la indirizza da dei suoi conoscenti che le terranno compagnia fino al suo ritorno. Dopo un inizio di sconforto la giovane inizia a lasciarsi andare e a dare la possibilità a questa bella cittadina straniera piena di colori di stupirla e avvolgerla nella sua magia. Farà inoltre amicizia con svariate persone del posto e non, istaurando singoli rapporti di amicizia pura con estranei che non avrebbe mai incontrato se non avesse deciso in maniera impulsiva di partire e provare a ricostruire un rapporto con il padre.
Come sarà quindi il tanto atteso primo nuovo incontro con il padre? Atteso per anni con una speranza rimasta nella nebbia, e atteso per una settimana con una speranza febbrile. Un incontro che spiazza il lettore colpendolo allo stomaco. Ma che svolta il livello di un romanzo che forse non avrebbe raggiunto la profondità che con questa scelta narrativa tocca.
Salima e la madre non sono le uniche figure femminili del romanzo. Un’altra coppia madre e figlia è antagonista della vicenda. Un duo che incontriamo sin da subito ma che si rivelerà essere molto di più. Qui arriva in soccorso la capacità dell’autrice di farcele conoscere sotto una certa prospettiva permettendoci di eludere la banalità dell’essere prevenute nei loro confronti.
Lo stile narrativo è molto semplice e scorrevole. Lo definirei fresco e piacevole come un gelato in piena estate. Tratta diverse tematiche come la riscoperta di se stessi e come le aspettative nei confronti di altri ci possano ferire. Troppo spesso infatti idealizziamo chi ci ha ferito o abbandonato, creando attorno a noi una finzione che oltre ad essere molto lontana dalla realtà è nebbia sui nostri occhi. Un romanzo profondo sui legami familiari, con un concetto di famiglia molto lontana da quella del mulino bianco che abbiamo visto per anni nelle pubblicità. Una famiglia allargata che si perdona e si commuove, accettando l’errore dell’essere umano e perdonando chi si pente nel profondo.
Voto 4/5