Una sola protagonista. Due diverse storie. Nel 2004 Woody Allen tirava fuori un film girando intorno a tutti quei piccoli se, quei piccoli dettagli che rendono la vita improvvisamente un dramma o una commedia. Magari, il come vedere la vita varia in base ai punti di vista e infatti siamo sempre noi, spettatori della nostra e di quella di Melinda, a valutare se sarà una commedia o una dramma bello e buono.
Il film inizia così: quattro amici ad un ristorante parlano del fatto se la vita sia tragica o comica. Il dibattito è tra due autori, un commediografo (Interpretato da Wallace Shawn, il famoso protagonista di “Rifkin’s Festival”) e un drammaturgo. Il primo afferma che la commedia nasce dal voler ridere delle complessità e del caos della vita. Il secondo afferma invece che la vita è tristemente difficile e perciò ne drammatizziamo gli eventi realisticamente. A sostenimento delle loro tesi entrambi racconteranno la storia di un ipotetica ragazza, Melinda, partendo dallo stesso punto di partenza, narrando il primo una commedia e l’altro un dramma. In tutti e due i casi, l’amore sarà al centro delle vite delle due Melinde. Le storie finiranno per finire in intrighi sentimentali spiacevoli ma è la narrazione, i personaggi, l’atmosfera anche, a rendere la storia o comica o drammatica, non tanto gli eventi stessi. E questa è già una discreta lezione di sceneggiatura.
La protagonista è interpretata da Radha Mitchell, superbamente in entrambi i casi. Nel cast inoltre figura il nome di Will Ferrell che, oltre ad incarnare, lui piu di tutti gli altri, lo spirito, l’ironia e la personalità di Woody Allen stesso, fa una prova eccezionale dando al film sicuramente un punto in più. Gli altri interpreti sono Johnny Lee Miller (Sick Boy in Trainspotting), Chiwetel Ejiofor, Chloe Sevigny. e anche Steve Carrell e Josh Brolin hanno una piccola parte.
Il film scorre bene e sia la parte drammatica che quella comica si alternano bene senza che nessuna sovrasti l’altra, in ogni caso entrambe le storie colpiscono nel segno e la storia trascina con grande forza emotiva grazie a tutti gli attori diretti benissimo. Il classico tipo di film molto pacato, apprezzabile da tutti e soprattutto leggero, in grado di farci ridere e con un discreto colpo di scena.
Oltre a funzionare sul piano di intrattenimento, essendo in superficie un film che viaggia su nascite e rotture di sentimenti e perciò piuttosto semplice, in realtà racchiude a fondo una ben definita poetica. Nella parte comica, la quantità di drammi che accadono a Will Ferrell prima del finale è piuttosto considerevole. Sono certi dettagli a rendere la storia più comica, non, come dicevo all’inizio, gli eventi stessi. Ciò che accade a Melinda nella storia drammatica è drammatico quanto ciò che accade a Will Ferrell nella parte comica. Quando i due autori dell’inizio arrivano a fine racconto, entrambi giungono alla conclusione che è quello che noi troviamo nella vita a definire se è comico o meno. Siamo noi gli artefici del nostro stato d’animo in base a ciò che ci succede e l’unica cosa che dovremmo fare e godercela finno all’ultimo perche potrebbe finire, come dice Wallace Shawn, tragicomicamente in uno schiocco di dita.
Rieccomi! Anch’io ho recensito un film di Woody Allen: https://wwayne.wordpress.com/2014/06/19/i-10-film-che-tutti-odiano-tranne-me/. Le mie considerazioni ti trovano d’accordo?
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Purtroppo non ho ancora visto to rome with love. Ma quando lo vedrò ne farò un articolo 😊
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A quell’articolo metterò un Mi piace grosso come una casa! 🙂 Grazie per la risposta! 🙂
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