“Per noi la Jolanda è un oggetto d’uso. Ci basta che funzioni bene e fine. Per i maschi, invece, il Walter è come l’automobile: uno status symbol. Allora ecco che inventano la pomata che lo fa risvegliare di colpo: da spinacio a zucchina in un nanosecondo. E per te maschio che soffri di caduta libera, che hai il walter che fa bungee-jumping, c’è la calamita che te lo tira su come il ponte levatoio dei castelli. Senti anche il rumore: sradadadadan… E poi c’avete sfrantecato con ‘sta storia del vostro lato femminile. Non ne possiamo più di vedere uomini che si depilano, tutti Ponzi Depilati. I maschi di oggi son tutti senza peli come pesche noci. Certo, anche noi donne abbiamo i nostri sporchi trucchi. Tipo il Virginity Soap, un sapone che serve a ricostruire la verginità. Se prima della insaponata la vostra Jolanda era una autostrada a quattro corsie, dopo diventa una mulattiera. Se prima era una saccoccia da grembiule, dopo diventa un’asola. Se prima era una nave scuola, dopo diventa una gondola.” Parlare di Walter e Jolanda è un modo per parlare del mondo. Luciana Littizzetto lo ha capito. Nelle sue pagine i nostri organi genitali diventano qualcosa di superiore, quasi metafisico: lo yin e lo yan, i due assi cartesiani dell’universo. E come per magia la comicità si allarga e diventa satira.

Titolo: I dolori del giovane Walter
Autore : Luciana Littizzetto
Editore : Mondadori
Genere : Comico
Data di Pubblicazione: 4 Ottobre 2011
Voto:4/5
Cartaceo -> 12€ | Ebook -> 6,99€
Recensione
Il libro non è altro che la trasposizione di molti sketch di Luciana Littizzetto durante la trasmissione televisiva “Che tempo che fa”. Potrà quindi sembrare primo di novità per chi segue assiduamente la trasmissione, ma per me che non lo faccio, è stata una lettura molto divertente e leggera.
La Littizzetto riesce non solo a far ridere di gusto, ma anche a far riflettere su molti aspetti della società odierna. Una lettura simpatica e veloce, ottima sotto l’ombrellone d’estate o per staccare un po’ la spina.
Alla lunga potrebbe risultare un pochino pesante la lettura continua di brevi capitoli a se stanti, ne consiglio infatti la lettura magari inframmentata da altro. A mio avviso l’approccio ideale sarebbe quello di tenere il volume sul comodino e leggerne un capitolo ogni tanto perché altrimenti potrebbe risultare un pochino troppo ridondante e perdere la vena comica che ne è il filo conduttore.
Libro consigliato a chi vuole farsi un po’ si grasse risate, voto 4/5.