
Titolo: La ninnananna di Auschwitz
Autore: Mario Escobar
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Storico
Data pubblicazione: 2 Maggio 2019
Voto: 5/5
Cartaceo -> 12€ | EBook -> 0,99
Sinossi
In una mattina come tante del 1943, Helene Hannemann si sta occupando dei suoi cinque bambini, quando la polizia tedesca irrompe in casa. La paura più oscura di Helene si realizza quando gli agenti, sotto diretto ordine delle SS, prelevano i bambini e suo marito, a causa della loro discendenza rom. Anche se è tedesca, Helene si rifiuta di essere separata dalla sua famiglia e decide di affrontare insieme ai suoi cari un destino che non avrebbe potuto immaginare nemmeno negli incubi più spaventosi. Dopo una terribile marcia attraverso il continente, Helene e la sua famiglia arrivano ad Auschwitz e si ritrovano negli orrori del campo di concentramento. Suo marito Johann viene portato via, ma lei riesce a rimanere insieme ai figli. E quando i nazisti scoprono che, oltre a essere tedesca, è anche un’infermiera specializzata, Helene viene destinata all’ospedale del campo, dove dovrà lavorare accanto allo spietato dottor Mengele. Fisicamente ed emotivamente provata, Helene diventerà un rifugio per i bambini di Auschwitz: con la sua vita darà una straordinaria prova di gentilezza e altruismo in grado di illuminare il momento più buio della storia dell’umanità.
Recensione
Ho divorato il libro in una serata, senza interruzioni ma con piccole pause di riflessione per metabolizzare meglio alcuni fatti salienti.
Lo dico subito, l’ho adorato. Non tanto per la storia, che ovviamente è tragica e trattandosi di una storia vera lo è realmente. Ma per le emozioni che ha trasmesso. Leggendo infatti, sembrava di camminare nel campo, di respirare quell’aria ed annusare gli stessi odori. Leggendo si combatteva giorno dopo giorno con la protagonista e la sua famiglia, sperando nell’arrivo degli alleati.
Ogni anno nel giorno della memoria, leggiamo di iniziative, manifestazioni e progetti scolastici volti a non dimenticare. Trovo siano gesti doverosi e non smetterò mai di dirlo, doverosi a prescindere dal colore politico. Troppo spesso infatti ci si dimentica che la resistenza non era di un solo colore politico, anzi….ma qui mi fermo perché non è questo il luogo ne il momento per approfondire tale argomento. Quello che tengo a precisare, è come questo libro, pur essendo parzialmente opera di fantasia, è in maniera tangibile un’altra opzione per portare la mia generazione e quella che verrà, a non dimenticare.
Leggete, documentatevi, non accontentatevi dei libri di scuola, ne di ciò che la televisione e i telegiornali vi mostrano.
Spero che la famiglia di Helene Hannemann entri anche nel vostro cuore. Sapere quale sarà il loro destino dalla prima pagina non vi impedirà di sperare l’impossibilità fino alla fine. Se dovessi scegliere un’unica parola per indicarvi il fulcro del libro, sceglierei Dignità!
Era necessaria una straordinaria forza morale per accostarsi all’infamia nazista senza esserne risucchiati. Ho conosciuto molti internati che sono riusciti a restare fedeli alla propria dignità umana fino alla fine. I nazisti sono stati in grado di distruggerli fisicamente, ma non di intaccare la loro etica.
Olga Lengyel
Voto 5/5