Recensione “Dove qualcosa manca” di Francesca Zanette

1958. Le Prealpi venete, un paese a mezza costa, la porta di un emporio da cui entrano ed escono voci. A gestire la bottega, Caterina e Pietro; qui, marito e moglie hanno ricostruito il loro presente dopo gli anni della guerra che, solo quattordici anni prima, ha messo a dura prova i fratelli Caterina, Carlo ed Emma, impegnati tra le fila partigiane della Resistenza. Ora il mondo si ricostruisce, il miracolo economico fa capolino; e tuttavia, nonostante l’apparente serenità, il bicchiere è in bilico sull’orlo del tavolo perché la storia personale di Caterina e della sua famiglia è piena di cose non dette. Quando Matthias Rubl, ex tenente della Wehrmacht in pensione, torna in paese con la sua macchina fotografica a tracolla, niente è più come prima. Il passato ritorna, sconvolge coscienze, altera equilibri e deforma relazioni finché, pezzo dopo pezzo, in un andirivieni temporale tra il ’44 e il ’58, si svela il dramma di scelte difficili e la continua ricerca dei tasselli che riempiano quello spazio proprio dove qualcosa manca.

Annunci

Titolo: Dove qualcosa manca
Autore: Francesca Zanette

Editore: Readerforblind 
Genere: Storico
Data pubblicazione: 25 Febbraio 2021
Voto: 5/5

Classificazione: 5 su 5.

Cartaceo -> 17€

Recensione

“Dove qualcosa manca” di Francesca Zanette è un bellissimo libro ambientato nel primo dopoguerra, ma attuale per alcuni temi trattati. La storia è ambientata nel 1958 con flashback che riportano indietro negli anni del conflitto e in particolare nel 1944, un continuo balzo temporale tra passato e presente, tra l a resistenza e i suoi strascichi.

Il libro si apre nel presente, nell’emporio di Caterina e Pietro dove passa la quotidianità della vita del paese, in cui i vari personaggi che entrano hanno qualcosa da raccontare, storie di vite che si intrecciano, di segreti, di pregiudizi e di pettegolezzi. Tutti cercano di ricostruire e di ricostruirsi, la Sig.ra Rigoni, Tita, don Fulvio… ma voltare pagina non è semplice, non è semplice essere felici, nonostante il boom economico, se si lasciano le cose del passato non risolte. Sullo sfondo una società con concetti consolidati, come l’importanza della verginità prima del matrimonio, il tradimento è ammesso se non reso pubblico, essere più attenti alla critica ed al giudizio altrui più che al proprio modo di essere.

Annunci

Caterina e Pietro, hanno un figlio, Gianni, dopo la guerra sono riusciti a ritrovare il giusto equilibrio. Ad un certo punto tutto questo viene sconvolto con l’arrivo in paese del tenente tedesco Matthias…ma cosa è tornato a fare in paese? Da qui inizia il racconto di quanto è successo durante la guerra. Anni in cui la vita di Caterina e dei suoi fratelli Carlo ed Emma è stata messa duramente alla prova. Carlo come partigiano e Caterina ed Emma come staffette, La paura provata, la distruzione e la perdita di persone importanti. Tutti si accorgono che l’avvento del tedesco porta scompiglio nella vita di Caterina e nessuno riesce a capirne il  perché,  le sue amiche più volte la incitano a raccontare il perché del suo profondo turbamento, ma Caterina si tiene saldamente il suo segreto e non se la sente di raccontarlo a nessuno.

Don Fulvio sa, ma non può parlare e cosi incoraggia Caterina a farlo. Più il silenzio avanza e più Pietro è sospettoso arrivando a mettere in discussione il matrimonio stesso. IL paese inizia a mormorare, mettendo Caterina alla gogna insieme agli affari del negozio, dato che nessuno vuole più avere a che fare con chi se l’è intesa e se l’intende con un tedesco. Mentre pagina dopo pagina cerchiamo di capire qual è questo segreto, ci troviamo coinvolti anche nelle vite degli altri personaggi, vite in cui tutti si portano dietro segreti e sofferenze della guerra che inevitabilmente si intrecciano, lasciando ferite del cuore, dove qualcosa manca.

Annunci

In questo libro, attraverso la storia di Caterina vengono affrontati temi molto importanti, come ad esempio  la condizione della donna, il tradimento, la reputazione. Soprattutto la reputazione della donna che è divisa in due categorie molto nette, sante o prostitute, la loro realizzazione che poteva avvenire soltanto con il matrimonio, ed altro ancora. A distanza di anni sono ancora attuali e scottanti anche al giorno d’oggi. In più ancora una volta ci fa riflettere sulla guerra, sulla sua assurdità, le difficolta che essa comporta,  ieri come oggi.

L’autrice è riuscita a proporci un romanzo che non è soltanto storico, ma attraverso l’ambientazione ci porta nella vita dei personaggi e nella loro psicologia, facendoci vedere e capire quanto la condizione vissuta possa influire e influenzare la vita.

Annunci

La  lettura del libro è piacevole, scorrevole, a volte divertente grazie a alcune espressioni dialettali. Le emozioni che i vari personaggi ci trasmettono sono così intense tanto da sembrare di provarle, si ha l’idea di averli davanti e di provare la lor stessa rabbia, felicità, commozione, portandoci a piangere e gioire con loro. Ed è stata soprattutto brava a trattare delle tematiche tabù di sessant’anni fa rendendole praticamente attuali.

Libro consigliatissimo

VOTO 5/5

  • Recensione “Lettere di un libertino” di Katia Botturi

    Recensione “Lettere di un libertino” di Katia Botturi

    Ogni tanto il passato ci restituisce storie dimenticate o volutamente cadute in oblio. Le lettere segrete di Casanova, che avrebbero dovuto essere bruciate dalla marchesa a cui erano destinate, casualmente ritrovate da un rigattiere, svelano ciò che il seduttore più famoso al mondo tenne nascosto durante la sua vita. Ora potrete leggere alcune avventure inedite,……

  • Recensione “Bach” di Pedro Eiras

    Recensione “Bach” di Pedro Eiras

    Strutturato non in capitoli convenzionali, ma in quattordici sezioni, il libro parla di tutto ciò che ruota attorno alla figura del compositore tedesco: la musica in primis, a cui si aggiungono il ricordo di Bach attraverso la lettera della seconda moglie, Anna Magdalena, del 1750, la lettera di Gustav Leonhardt all’amico Nikolaus del 1973, il……

  • Recensione “Spartaco, Re per una notte” di Sergio Galeazzo

    Recensione “Spartaco, Re per una notte” di Sergio Galeazzo

    Nel 74 a.C. Roma è governata da una oligarchia composta da patrizi che gestiscono il potere politico e militare. Solo i ricchi possono accedere alle cariche pubbliche e la plebe è esclusa da ogni rappresentanza in Senato. In seguito a una rivolta Spartaco fugge dalla scuola gladiatoria di Capua insieme a un manipolo di schiavi……

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.