Recensione “La porta semichiusa” di Nunzia Caricchio

“L’innocenza di una bambina, una fiaba e il desiderio di voler guarire un padre violento. Quanto coraggio c’è in una donna?” Napoli. Sofia è una bambina coraggiosa e intelligente. Attraverso la porta semichiusa della sua stanza è testimone inevitabile dei maltrattamenti che si consumano tra le mura di casa. Si rifugia fra le pagine della fiaba ‘La Bella e La Bestia’, che prende come esempio nella speranza di realizzare il desiderio di guarire suo padre Tommaso, quel padre la cui infanzia è calpestata, e che arranca nei giorni come un randagio, crescendo in fretta fra traumi e abbandoni che ne plasmano l’animo nero, imprigionato in un limbo tra giusto e sbagliato, tra rabbia e paura. Vittima o carnefice? Tommaso ha già scelto chi essere. E lo ha fatto anche per Sofia.

Titolo: La porta semichiusa
Autore: Nunzia Caricchio
Editore: Alcheringa
Genere: Narrativa contemporanea
Data pubblicazione: 9 Settembre 2021
Voto: 4/5

Classificazione: 4 su 5.

Cartaceo -> 12,86€

Recensione

Questa è una storia che ha bisogno di attenzione per essere letta. Non è uno di quei romanzi da spiaggia, da sorbirsi sotto l’ombrellone in una giornata di calura estiva, né un racconto da divorare in poche ore sotto il plaid, sul divano.
Ha bisogno di essere centellinata, assorbita a piccole dosi, per capirne il vero valore.

Un libro così non è affatto facile né da digerire dopo la lettura, né da scrivere.
Al centro della narrazione stanno due figure, padre e figlia, inquadrati in momenti diversi della loro vita travagliata.


Sofia, una bambina coraggiosa e perspicace, che osserva da uno spiraglio della porta semichiusa le violenze perpetrate dal padre sulla madre inerme, è il primo personaggio che ci viene presentato. All’oscuro riguardo il passato del babbo Tommaso, tanto buono con lei nei momenti di calma, non riesce a comprendere perchè l’uomo si scagli così sulla moglie, né tanto meno perchè lei non reagisca. Lei vuole molto bene ad entrambi e anche al suo fratellino più piccolo, che cerca di proteggere dalle scenate del padre e dalla sua rabbia cieca.

Tommaso è il padre di Sofia, del quale potremmo conoscere il background grazie ad un flashback triste ma illuminante. E’ un uomo ferito che ha trasformato il dolore in ira e ostilità, riversando il suo furore su chi non se lo merita. Su persone innocenti, senza alcuna colpa, membri della sua famiglia ai quali non vorrebbe fare del male. Se solo non ci fosse quella rabbia, che ribolle come veleno nelle sue vene. Le violenze subite da bambino sono un fardello che non riesce a portare da solo, del quale non è in grado di disfarsi.

Queste due figure si intrecciano e prendono direzioni opposte, per poi incontrarsi di nuovo ed avvilupparsi tra loro. L’evoluzione dei personaggi e le loro emozioni sono rappresentate perfettamente da una penna accorta e delicata, anche nel narrare le violenze più brutali.
I protagonisti sono scandagliati nel profondo e i loro sentimenti, i loro ragionamenti sono estremamente comprensibili al lettore, visto che si empatizza in fretta con essi.


Il tempo si contorce, torna indietro, salta avanti: tutto, però, rimane estremamente chiaro e comprensibile. E’ proprio in una scena ambientata “oltre” che la storia si conclude, spiazzando completamente il pubblico e lasciando l’amaro in bocca.
Almeno, questo è quello che ho provato io, rimasta del tutto senza parole.

Mi ripeterò, questo non è un libro per tutti, anche se potrebbe insegnare molto a tanti. Il contenuto è molto forte e pesante, non si raccontano barzellette ma brani di vita vera, una vita difficile che nessuno dovrebbe subire. Prima di cominciare la lettura, si deve essere consapevoli che queste pagine aprono uno squarcio dolorosamente realistico sulla realtà quotidiana di certe famiglie italiane, dove purtroppo trova spazio la violenza e il contrasto che sfocia nell’aggressione.

Anche se questo romanzo potrebbe essere difficile da mandare giù per alcune persone, magari per i più sensibili o per chi ha vissuto esperienze simili, quel che mi sento di dirvi è di provare ad avvicinarvisi.
Questo per la sua pregnanza e la sua significatività, per il valore sociale del suo contenuto, per la comprensione che può nascere dalla lettura di questa storia.

Tentate, questo è il mio consiglio. Tentare per aprire la propria mente, per accettare ciò che oggi in molti rifiutano di vedere, per ampliare i propri orizzonti e gettare uno sguardo sulla tremenda quotidianità che i più sfortunati sono costretti a sopportare. Tentare per poter capire, per poter comprendere.

Voto: 4/5

3 commenti Aggiungi il tuo

  1. The Butcher ha detto:

    Sono rimasto molto colpito dalla storia e dalle tematiche. Penso proprio che lo metterò in lista

    Piace a 2 people

    1. Muaty ha detto:

      Felice che ti abbia colpito

      Piace a 1 persona

    2. Chiara Cionco ha detto:

      Ottima scelta 🌼

      Piace a 1 persona

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