Gli ultimi Zar #Netflix

Con Gli Ultimi Zar su Netflix è arrivata la miniserie dedicata alla storia dei Romanov, la famiglia imperiale che ha governato la Russia dal 1613 fino alla Rivoluzione del 1917 che portò al rovesciamento dell’Impero, finendo per essere brutalmente giustiziati l’anno seguente.

La prima serie o documentario che ho visto interamente, appena ho attivato l’abbonamento Netflix è stata la mini-serie sulla Famiglia reale russa, trucidata a Ekaterinburg. Gli ultimi Zar appunto, dall’ascesa al trono dello Zar Nicola, al matrimonio con la principessa straniera, fino alla nascita delle numerose figlie, ma mai di un maschio. Finalmente però, dopo molti anni, arriva l’erede designato, ma sin da subito, si nota in lui una grande fragilità di salute che si scoprirà poi solo in seguito essere dovuta dalla Emofilia, una malattie che rende difficile il coagulo del sangue, rendendo pericolosa la più piccola ferita o colpo.

In tutto questo, in parallelo, la serie ci fa scoprire la figura di Rasputin, il quale dopo un pellegrinaggio che è obbligato a fare dai suoi compaesani a causa delle due colpe, scopre una “vocazione” tutta sua e nota come le sue doti oratoriali, siano di grande attrazione e convincano i più a seguirlo.

Questa capacità lo porta fino alle più alte sfere del paese ed è proprio da qui che viene condotto al capezzale della famiglia reale, preoccupata per la salute dell’erede e pronta ad accogliere le idee più strampalate per farlo stare meglio. Da qui inizia un’ecatombe, da cui la famiglia firma la propria condanna a morte. Le doti da regnante dello Zar erano già molto deboli e le scelte fatte da lui, contro la volontà dei suoi ministri e consiglieri sono sempre le peggiori che potesse prendere, inoltre, in questo clima pieno di scontento e di insoddisfazione del paese, si insinua Rasputin che inizia sempre più a prendere le redini del paese.

La coppia Reale si fida di lui in tutto e per tutto, con un’ingenuità disarmante. Col tempo chi li circonda inizia ad avere sempre più remore nei confronti del “santone” di palazzo, ma i sovrani voltano le spalle a tutti pur di seguire il loro consigliere di fiducia.

Dopo una serie di eventi il sovrano rinunciare al trono, perché costretto dalle circostanze, ma ormai è troppo tardi, la sua famiglia viene prelevata e presa in custodia dai rivoluzionari, i quali in base all’andamento del nuovo regime e al direttivo che guidava il paese di volta in volta, allenta o restringe le libertà della famiglia. Fino ad arrivare all’epilogo, la famiglia viene svegliata a notte fonda, con la scusa di un trasferimento di emergenza, con tanto di motori accesi ad attenderli all’esterno. Ma i motori sono solo un diversivo, per nascondere il crimine che sarebbe stato compiuto a breve: la fucilazione dell’intera famiglia reale di Russia.

Ho apprezzato molto la serie, nonostante il confine tra realtà e fantasia sia molto labile. Sono un’appassionata di storia e ho letto e continuo a leggere molto a riguardo, anche su questa vicenda, per cui non ho potuto che apprezzare la serie. Non si tratta di un vero e proprio documentario, nemmeno di una vera e propria serie, ma questo binomio è perfetto a rendere la vicenda in chiave più “cinematografica” ma senza mai saltare o dimenticarne il contesto storico.

Consiglio la visione a tutti gli appassionati della vicenda o a chi voglia approfondirla senza alcuna distinzione.

Voto 5/5

Classificazione: 5 su 5.

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A mezzanotte del 16 luglio 1918 un plotone della Ceka, la polizia segreta bolscevica, raduna nello scantinato di una casa di Ekaterinburg lo zar Nicola II e la sua famiglia. Il massacro dura venti minuti. I Romanov, uomini, donne, bambini, sono cancellati dalla Storia. È la fine di un mondo di cui Nicola e la zarina Alessandra furono protagonisti tragici, incapaci di fronteggiare il destino che li aspettava. Piccolo, pigro, impreparato a regnare, ossessionato dalle superstizioni, l’ultimo zar è stato definito ora patetico, ora sanguinario. La sua vita, segnata da oscuri presagi ed eventi drammatici, si è consumata fra gli intrighi di una corte corrotta e anacronistica dominata da figure oscure come Rasputin, monaco diabolico, terribile e meraviglioso. Uno zar che non è stato grande, ma che ha avuto una grande storia che merita di essere raccontata.

Cartaceo -> 18€

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