Recensione “Il Merlo e il Corvo” I racconti di Foce di Quinsia di Federico Foria

Alfredo Panico, 23 anni, lavora part-time nell’agenzia investigativa di famiglia: la No Panic. Il ragazzo e il padre Giancarlo sono chiamati da un misterioso cliente a ritrovare la sua vecchia amante, Matilde, e la figlia Magda. Il viaggio li porta in un paesino all’interno di una vallata dell’Italia nord occidentale, Foce di Quinsia.
A Quinsia vivono due specie di uccelli uniche. Si narra di una entità dominata dall’odio e dal rimorso, il Corvo Funereo, che accoglie Alfredo al suo arrivo, e di una entità dominata dal senso di giustizia e verità, il Merlo Sognatore.
Alfredo comincia a scoprire le terribili verità che si celano dietro la vallata di Quinsia e conosce una vecchia signora che gli offre l’immortalità in cambio della morte dei parassiti che infestano il suo territorio.
Alfredo conosce Magda, ragazza timida, ma piena di carattere e forza interiore. Comincia l’avventura e la lotta per la sopravvivenza dei due ragazzi contro la follia umana e la forza sovrannaturale della vecchia. Tranelli, misteri e sacrifici si susseguono fino allo scontro finale tra Alfredo e la vecchia, pronto a tutto per ricongiungersi con la ragazza e a salvare la vallata di Quinsia.

Titolo: Il Merlo e il Corvo: I racconti di Foce di Quinsia

Autore: Federico Foria

Editore: Elison Publishing

Genere: Fantasy – Noir

Data pubblicazione: 5 Agosto 2020

Voto: 5/5

Classificazione: 5 su 5.

Ebook -> 4,99€

L’autore:

Federico Foria nasce a Pomigliano d’Arco il 29 Settembre del 1989. Ingegnere civile che gira il mondo con il lavoro e con la passione per la musica, la lettura e la scrittura. Parte attiva del movimento culturale della città natale, che lo ha portato a vincere il Premio alla Carriera per l’Arte e per la Scienza, conferito dalla poetessa Tina Piccolo. Porta avanti il progetto di musica elettronica An Electronic Hero con cui ha pubblicato 2 EP e partecipato a manifestazioni nazionali e internazionali. Il Merlo e il Corvo – I racconti di Foce di Quinsia è il suo romanzo di debutto che coniuga la passione per il thriller e per il fantasy a sfumature horror.

Recensione:

Il Merlo e il Corvo è il romanzo d’esordio di Federico Foria, un libro al quale risulta difficile assegnare un genere, perché questa storia, abilmente narrata, contiene in sé un po’ di tutto: thriller, noir, fantasy e paranormal si fondono insieme per tenere il lettore incollato fino all’ultima pagina.

La narrazione iniziale è abbastanza tranquilla e lineare, l’autore ci presenta già dalle prime pagine il protagonista, Alfredo, giovane studente di ingegneria che nel tempo libero lavora part-time nell’agenzia investigativa di famiglia.

Un giorno un misterioso cliente si presenta alla “No panic” con un incarico solo all’apparenza semplice: ritrovare la donna con cui, oltre vent’anni prima, aveva avuto una relazione, ma che aveva abbandonato dopo aver scoperto che era incinta. Alfredo e il padre si recano dunque a Foce di Quinsia, un paesino “dimenticato da Dio”, dove vivono Matilde e la figlia Magda.

I due si presentano come fotografi del National Geographic incaricati di raccogliere materiale per un articolo sulla città, al loro arrivo però sono costretti a separarsi. Mentre il padre parte con una squadra di escursionisti per un servizio fotografico tra le montagne, Alfredo, rimasto solo in città, inizia a indagare sulle due donne.

È a questo punto che la narrazione comincia ad assumere un ritmo incalzante; il protagonista infatti si ritrova ben presto a fare i conti con il passato della vallata e l’alone di mistero che la avvolge. Alfredo si ritrova a indagare sulla storia della città e in particolare su un misterioso incendio in una fabbrica di matite che diversi anni prima aveva ucciso cento persone e segnato profondamente gli abitanti della città e la sua economia. Durante queste indagini Alfredo viene affiancato da Magda, tra i due giovani nasce lentamente un forte sentimento, un amore puro che riuscirà a sopravvivere alle dure prove che i protagonisti si ritroveranno ad affrontare. Verso la metà del libro infatti iniziano a fare la loro comparsa le componenti fantasy e paranormal del romanzo, Alfredo e Magda si ritroveranno ad affrontare un misterioso personaggio strettamente legato a Foce di Quinsia e alla sua condizione.

Sin dai primi capitoli sono rimasta piacevolmente stupita da questa lettura. La trama è ben strutturata, intrisa di mistero e ricca di pathos, le descrizioni dei luoghi sono molto accurate e i personaggi sono ben caratterizzati. Si entra subito in sintonia con Alfredo, già dai primi capitoli emergono i suoi ricordi della madre, e il legame particolare quanto forte che ha con il padre. Un  personaggio ricco di arguzia e di ironia, con la quale affronta le situazioni che la vita gli pone davanti usandola a volte come scudo contro la paura.

Il finale lascia nel lettore un velo di malinconia e lo spinge a riflettere sul senso della vita e dell’amore, lasciando inoltre la speranza per un sequel della storia.

“La troverò e la amerò, in qualunque forma lei sia. Non importa che sia una persona, un uccello o una pura essenza. Noi siamo una cosa sola e ci ritroveremo. Tenendoci per mano o per le ali”

Ma ciò che più di tutto ho apprezzato è sicuramente l’accurato lavoro di studio e l’originalità che stanno dietro a Foce di Quinsia. La città è sapientemente descritta tanto che mi sono ritrovata a cercare informazioni online prima di scoprire che questa città nasce direttamente dalla penna dell’autore. Federico Foria non ha lasciato nulla al caso, creando addirittura una pagina Facebook dove è possibile trovare tutte le informazioni sulla città e sui due uccelli protagonisti del racconto.

Concludo la recensione facendo i miei complimenti all’autore che nonostante sia alla sua prima pubblicazione ha dimostrato di avere uno stile di scrittura davvero sorprendente. Scorrevole, ironico, ricco e misterioso, questo libro ha tutte le caratteristiche per meritarsi 5 stelle.

Il mio voto per questo libro è 5/5!

Alla prossima recensione!


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