Recensione “Infinito come il mare” di Lena Manta

Una grande saga familiare, un’isola meravigliosa e selvaggia, una storia d’amore struggente: il nuovo romanzo dell’autrice bestseller greca.
Con i suoi lunghi capelli neri e gli occhi luminosi e cangianti, a diciassette anni Clelia è il ritratto perfetto della sua bellissima madre, morta nel darla alla luce. Una perdita che il padre, facoltoso erede di una delle famiglie più illustri di Corfù, non è mai riuscito veramente a perdonarle. La bellezza e l’intelligenza fuori dal comune di Clelia colpiscono fin dal primo incontro il giovane Pavlos, pianista di talento, sensibile e appassionato, che si innamora perdutamente di lei. Ma nonostante la profonda comprensione che li lega, Clelia vede in lui solo un amico, quasi un fratello maggiore. Soprattutto da quando, in mezzo alla folla in processione nella città vecchia, ha incrociato lo sguardo ipnotico di Nikiforos, brillante avvocato appena arrivato a Corfù, che la seduce con il suo carisma e la sua irruenza. E mentre Pavlos parte per Parigi per dimenticare la donna che ama, Clelia scoprirà ben presto quali segreti nasconde l’oscuro fascino di Nikiforos…

Titolo: Infinito come il mare

Autore : Lena Manta

Editore : Giunti

Genere : Saga familiare

Data di Pubblicazione: 7 Giugno 2017

Voto:5/5

Classificazione: 5 su 5.

Cartaceo -> 7,90€ | Ebook -> 4,99€


Recensione

“Infinito come il mare” è la storia di Clelia, una bellissima ragazza greca, divisa tra due uomini: il suo migliore amico Pavlos e Nikiforos, l’uomo di cui si innamora perdutamente. La vita di Clelia non sara’ semplice e assisteremo a gioie e dolori, in un romanzo che non riuscirete a smettere di leggere. 

La Grecia incontaminata dal turismo, il mare e un amore che porta alla distruzione. Queste le caratteristiche fondamentali del romanzo. Ma anche un amore tra 4 generazioni di donne, una famiglia apparentemente separata ma che si ritrova grazie al fato.

Certamente Clelia non è il classico personaggio che potremmo prendere tutte a cuore. È un’ereditiera con uno splendido futuro davanti a se ed è lei stessa ad autodistruggersi e a segnare il suo esilio. Le decisioni da lei prese sono state in molti casi, stupide e non ben ponderate. Avrebbe potuto risolvere molti dei suoi problemi senza nascondere la testa sotto la sabbia e avrebbe avuto quasi sicuramente un’esistenza meno sprecata. Ovviamente il lieto fine non manca ma vi posso assicurare che le peripezie per raggiungerlo non mancheranno. Credo infatti che molto probabilmente Clelia, avendo sempre avuto tutto con un semplice schiocco di dita, sia cresciuta in difetto rispetto ai suoi coetanei che hanno invece dovuto sudare sette camicie per ottenere ogni piccola cosa nella vita. Questo l’ha portata a non sapere come affrontare le difficoltà della vita e a farlo scappando o rinunciando a priori.

Una gran bella saga familiare che vi farà sognare ad occhi aperti. Una bambina diventata donna che sbaglia ripetutamente ma che alla fine, se pur con troppi anni di ritardo riesce a trovare il coraggio per affrontare i propri fantasmi. Libro consigliatissimo, voto 5/5.

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