Dopo «Abissi d’acciaio», nel «Sole nudo» tornano il detective “umano” Lije Baley e quello “positronico” R. Daneel Olivaw. Questa volta essi sono alle prese con il primo delitto mai avvenuto sul pianeta Solaria, un mondo considerato perfetto dove convivono uomini e robot. Il terribile dubbio è che l’assassino possa non essere un uomo di carne e sangue ma di metallo…

Titolo: Il sole nudo
Autore: Isaac Asimov
Genere: Fantascienza
Editore: Mondadori
Data pubblicazione: 1 Gennaio 1994
Voto
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Recensione
Avendo dato inizio al “Ciclo dei robot” con Abissi d’acciaio, Isaac Asimov pubblica nel 1956, Il sole nudo, un degno e addirittura superiore continuo di saga nel quale il detective della terra Elijah Baley accompagnato di nuovo dal robot Daneel, sarà alle prese con un caso dalle circostanze ancor più estreme e irraggiungibili.
Su Solaria è avvenuto l’omicidio di un robotista ma in quel pianeta di soli ventimila abitanti e svariati robot per ognuno di essi, le persone vivono come eremiti ognuno nella propria personale casa, tutte poste a centinaia di chilometri di distanza. Avendo quindi sviluppato un cosi severo distacco, nessuno lì è più in grado di stare in compagnia fisica con un altro individuo, senza sentirsi talvolta, anche terribilmente spaventato. Baley si trova di fronte allo scoglio del “nessuno può aver ucciso nessuno” ma in questo romanzo non c’è solo investigazione. Perché Asimov, come esponente moderno di tal genere letterario, sosteneva che attraverso la fantascienza si può raccontare qualsiasi tipo di storia.
Difatti, avendo Solaria questo tipo di organizzazione sociale, e soprattutto essendo (per scelta!) demograficamente inferiore, i suoi abitanti vivono ancora a contatto con lo spazio aperto subendo la ciclicità del giorno e della notte. Questo aspetto della vita, è invece sulla terra dimenticato da tempo in quanto gli abissi d’acciaio, le grandi strutture chiuse delle città terrestri, hanno portato ad un’intolleranza dei suoi abitanti, quindi anche del protagonista stesso, verso gli spazi aperti. Le indagini perciò, prima che sull’omicidio stesso, verteranno fin da subito in uno studio che permetta ad Elijah di capire e imparare a conoscere un mondo che funziona diversamente da quello che conosce. Dove gli abitanti non solo agiscono ma pensano anche con dogmi e principi distanti da quelli terrestri. Un omicidio che si basa su logiche nuove direttamente adattabili ad un contesto sociale non planetario ma intergalattico, come del resto tutte le opere di Asimov.
Oltre ad essere pura investigazione, il romanzo è anche quasi un’ analisi sulla natura istintiva dell’uomo, sulla freschezza del percepire il pianeta come esistente e vivo e non come una struttura fredda e schematica. Baley inizierà un viaggio di maturazione e di introspezione nel riscoprire aspetti umani dai terrestri dimenticati il tutto attraverso ad un ambiente esterno che più per costrizione lavorativa che per scelta, il protagonista tornerà ad assaporare. Guardare come cita lui, il sole nudo per la prima volta, non simulato, non su schermi o false volte celesti, per Baley, non sarà solo la riunione del suo essere con ciò che è l’originaria natura umana ma anche la causa ispiratrice che lo porterà poi alla soluzione.
Il romanzo ci accompagnerà anche nell’investigazione serrata e senza sosta, dove, per la necessità dei Solariani di non stare a contatto tra loro, i nostri due protagonisti saranno costretti a “visionare”, cioè interrogare un ologramma tridimensionale, non vedere personalmente i loro interlocutori. Particolarità che scatenerà tutti i dubbi e le diramazioni che il caso porterà ad affrontare, fino al finale dove di nuovo sono la politica e il mercato dei robot le principali cause dell’omicidio.
Il sole nudo in conclusione è sì un giallo in cui si ragiona e si analizza il caso ma anche l’essenza stessa di quell’uomo moderno intricato nei fili di una società progressista e consumistica. Una metafora che anche se lontana e inverosimile, calza chissà come sempre così egregiamente sul mondo attuale.
Voto 5/5