L’amica geniale Vol. 1 di Elena Ferrante | Recensione

L’amica geniale comincia seguendo le due protagoniste bambine, e poi adolescenti, tra le quinte di un rione miserabile della periferia napoletana, tra una folla di personaggi minori accompagnati lungo il loro percorso con attenta assiduità.
L’autrice scava intanto nella natura complessa dell’amicizia tra due bambine, tra due ragazzine, tra due donne, seguendo passo passo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i buoni e i cattivi sentimenti che nutrono nei decenni un rapporto vero, robusto. Narra poi gli effetti dei cambiamenti che investono il rione, Napoli, l’Italia, in più di un cinquantennio, trasformando le amiche e il loro legame.
E tutto ciò precipita nella pagina con l’andamento delle grandi narrazioni popolari, dense e insieme veloci, profonde e lievi, rovesciando di continuo situazioni, svelando fondi segreti dei personaggi, sommando evento a evento senza tregua, ma con la profondità e la potenza di voce a cui l’autrice ci ha abituati…
Non vogliamo dirvi altro per non guastare il piacere della lettura.
Dicevamo che L’amica geniale appartiene a quel genere di libro che si vorrebbe non finisse mai. E infatti non finisce. O, per dire meglio, porta compiutamente a termine in questo primo romanzo la narrazione dell’infanzia e dell’adolescenza di Lila e di Elena, ma ci lascia sulla soglia di nuovi grandi mutamenti che stanno per sconvolgere le loro vite e il loro intensissimo rapporto. La storia si dipana nei volumi successivi, per raccontarci la giovinezza, la maturità, la vecchiaia incipiente delle due amiche

Titolo: L’amica geniale

Autore : Elena Ferrante

Editore : E/O

Genere : Romanzo

Data di Pubblicazione: 14 Ottobre 2011

Voto

Classificazione: 5 su 5.
Cartaceo -> 17,50€ | Ebook -> 11,99€

Recensione: In una Napoli fine anni cinquanta tra le famiglie di un rione si svolge la vita di due bambine, Elena e Lila. Due bambine molto diverse tra loro, Elena anche detta Lenù timida, riservata, fragile, Lila invece è forte, coraggiosa, istintiva quasi una ribelle.

“Non ho nostalgia della nostra infanzia, è piena di violenza. Ci succedeva di tutto in casa e fuori , ogni giorno, ma non ricordo di aver mai pensato che la vita che c’era capitata fosse brutta.”

Cosi descrive la vita nel rione napoletano Elena. Elena ha grande successo negli studi, è ligia ai dover familiari, ha grande rispetto per i suoi genitori. Man mano che cresce si sente inadeguata, brutta, goffa, a disagio con le avances dei giovani del quartiere. Diversa da lei è la sua amica Lila. Scarna, magra, piena di sé, capace di ribellarsi ai suoi, al sistema in cui vive tanto da rifiutare le nozze con un boss della malavita, non avendo alcun timore.

Il rapporto tra le due amiche è un rapporto di odi et amo. Elena si aggrappa completamente a Lila, dipende da lei, dai suoi stati d’animo, dai suoi capricci, è spaventata e allo stesso tempo affascinata dai suoi atteggiamenti e dalle sue cattiverie.

“All’inizio dell’ esame Lila mi spinse a fare una cosa che da sola non avrei mai avuto il coraggio di fare. Decidemmo di non andare a scuola e passammo i confini del rione.”

Uscire dai confini del rione, rappresenta il coraggio di affrontare la vita, le paure che Elena ha, affrontare la madre che l’ha sempre considerata un essere inferiore, il coraggio di intraprendere gli studi e realizzarsi, mostrare a tutti che lei possiede delle capacità. Elena potrebbe essere una donna diversa, se riuscirà a vivere la vita senza paura è questo che le insegna Lila fin da quando da piccole butta la sua bambola preferita nelle scale della casa di don Achille. Lila la vuole spronare a reagire, a realizzarsi, a farcela. Ma solo apparentemente Lila appare un essere che non ha bisogno di nessuno, forte, quasi privo di sentimenti, anche lei ha bisogno della sua amica geniale. Elena infatti stimola la sua conoscenza e la sua curiosità per gli studi, i libri. Purtroppo anche se Lila è davvero intelligente la sua famiglia non le permette di continuare gli studi ed è costretta ad andare a lavorare.

La forte amicizia tra le due protagoniste si capisce fin dall’inizio del racconto, il loro è un legame in cui però è difficile separare affetto e invidia: la segreta competizione tra loro è ciò che spinge entrambe a migliorarsi per cercare di primeggiare sull’altra.

Il romanzo mi è piaciuto molto, è affascinante ed interessante la descrizione che fa l’autrice dell’ambiente del rione e di tutti i personaggi che vivono al suo interno. Ti cattura la povertà del rione, la brutalità dei padri, delle madri, la violenza, le urla. Il lettore vive tutto questo tramite gli occhi delle due bambine, i loro racconti, le loro sensazioni e ne rimane completamente coinvolto. Finita la lettura si ha voglia di conoscere il seguito del racconto per scoprire che fine hanno fatto le due ragazze, se hanno avuto successo o sapere che piega ha preso la loro vita.


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Un commento Aggiungi il tuo

  1. Oui Magazine ha detto:

    Meraviglioso, così come gli altri tre. Da leggerlo tutti d’un fiato.

    Piace a 2 people

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