Intervista a Sarah Canepa!

Oggi sono qui con una novità speciale! Vi ricordate la recensione di “Malem” che ho scritto qualche tempo fa? Leggila qui-> Ebbene, oggi intervistiamo la giovane scrittrice che ci ha narrato le avventure di Gemma ed Aron, Sarah Canepa, che ha gentilmente risposto alle mie domande; senza ulteriori indugi, procediamo con l’interrogatorio!

1) Allora, iniziamo subito: Malem è una storia molto particolare, ambientata inizialmente in un universo dominato dalla malvagità assoluta. Questa cattiveria sembra proprio che i cittadini l’abbiano intrisa nelle ossa! Da dove è nata l’idea per creare questo inferno in terra?
Allora, diciamo che tutta l’ambientazione riscontra qualcosa di molto personale; come ho letto al sesto punto, hai notato che sono molto giovane. Avendo proprio 22 anni ritengo che molte cose che mi lascio alle spalle forse sono assai pesanti per una ragazza della mia età. Ho avuto molti momenti difficili in famiglia, in particolare la perdita di mia nonna che ha segnato il mio umore in modo negativo. Era come una madre per me e non ha mai smesso di credere nei miei sogni e nella mia forza. Quello che è racchiuso in questo libro – il bene e il male – sono un po’ le vicende in cui mi rispecchio: da un momento bello della mia vita, sono passata ad un momento triste. Ma tutto può cambiare e il seguito potrà affermarlo. È stato come un grido di dolore, ma ci si rialza sempre.

2) Capisco, le tue parole sono molto profonde.. La vita è un continuo di alti e bassi e dobbiamo avere la forza di fronteggiare le avversità guardando ad un futuro migliore! Ma andiamo avanti: Aron e Gemma sono simili ma al contempo molto diversi. Personalmente, ho trovato la forza della nostra eroina enorme per resistere in un ambiente a lei così ostile. Un personaggio come Aron invece vive in un luogo tranquillo, pregno di amore e tranquillità. Se le parti fossero invertite, sarebbe riuscito anche lui come Gemma a sopravvivere nell’odio a cui è costretta la ragazza?
Aron sicuramente non potrebbe sopravvivere in Malem. La sua curiosità di poter visitare un mondo sconosciuto rimane tale e non si spinge oltre. Siamo tutti un po’ curiosi e presi dalle novità, così come Aron con Gemma e un sentimento a lui del tutto sconosciuto. Se fossero invertiti penso che Aron sarebbe sicuramente impazzito, prima o poi. Gemma si è costruita una corazza perché la sua forza interiore glielo ha permesso, Aron invece – per quanto determinato può apparire – non è altrettanto forte da poter accettare tale crudeltà.

3) Al centro della comunicazione fra i due mondi opposti sta proprio uno specchio, la cui superficie si frange come acqua. Questo metodo di passaggio fra universi paralleli mi ha ricordato “Attraverso lo Specchio e Quel che Alice vi Trovò” di Louis Carol. C’è per caso una sorta di relazione con questo romanzo e il tuo “Malem”?
Sinceramente no, è un’idea che anni fa mi è balenata per la testa tra i banchi di scuola e da li ho iniziato a tirare giù una descrizione di ogni cosa.

4) Il padre di Gemma é uno dei cattivoni più malvagi a Portia. In tutte le vicende che lo interessano, non si ferma mai a riflettere sotto una punta di senso di colpa? Cosa è che lo ha tramutato in crudeltà pura? C’è in lui qualche sentimento nobile sotto tutto quell’astio?
Quello che c’è a Portia è qualcosa di oscuro, qualcosa che ti avvinghia senza scampo e ciò sarà delineato bene nel futuro seguito. In ogni caso, il padre di Gemma non è assolutamente preso dai sensi di colpa, il male nel loro mondo è come se fosse vitale. L’unico “sentimento” che può nutrire è quello di preoccuparsi per sua figlia e portarla definitivamente a far parte di un mondo cattivo e crudele.

5) Questa domanda è un po’ più personale: quando hai iniziato ad interessarti alla scrittura e perché?
Ho sempre scritto, che siano pensieri passeggeri o altro. Erano anni che avevo in mente di poter costruire qualcosa di mio, qualcosa di strettamente personale. Ammetto che alle elementari/medie e agli inizi delle superiori, non ho avuto compagni molto simpatici nei miei confronti e questo ha abbassato decisamente la mia autostima crescendo. Scrivere questa storia, questo libro, è stata una svolta per dimostrare a me stessa che non è vero che non valgo nulla. Ci ho lavorato molto tempo, anche se avevo vergogna nel mostrare il mio lavoro, ma l’ho fatto. La scrittura mi ha salvata da questa poca autostima.

6) Ti capisco, anche io ho un’autostima diciamo sotto i piedi e so cosa vuol dire non trovarsi a proprio agio per via dei “simpaticissimi” compagni di scuola! Quindi ammiro doppiamente la tua determinazione, complimenti davvero! Non ho potuto non notare che.. Sei giovanissima! Ti stimo molto per la perseveranza con cui hai portato avanti il tuo progetto. Le persone importanti della tua vita ti hanno aiutato in questo?
Mia nonna è stata sicuramente una delle persone che ha sempre confidato in me, in qualsiasi circostanza. A lei, come a mio padre, dedico tutto il lavoro che ho fatto e che sto facendo; anche lui si è battuto molto per aiutarmi nella mia strada. Cosa che non posso dire, purtroppo, su mia madre.

7) Domanda bonus: scrittore preferito in assoluto?
A questa domanda non ti so rispondere con certezza. Penso di non averne uno in particolare, o almeno per ora.

Ringrazio di cuore Sarah per la sua disponibilità e gentilezza; spero davvero di poter leggere nuovamente qualcosa di suo in futuro, sono molto fiduciosa! Detto questo.. Alla prossima ragazzi!

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