Sono passati più di vent’anni da quando Helena, allora quindicenne, trascorse un’indimenticabile estate nell’isola di Cipro, dove, circondata da distese di olivi e da un mare color smeraldo, si innamorò per la prima volta. Dopo una carriera di ballerina classica, Helena vive a Londra con il marito William e tre figli, e non può certo immaginare che il suo padrino, alla morte, le ha lasciato in eredità ”Pandora”, la grande, magnifica tenuta sulle colline cipriote. Helena non resiste alla tentazione di tornare sull’isola con la famiglia, pur sapendo che i molti segreti custoditi da quel luogo potrebbero, proprio come il vaso della leggenda, scatenare una tempesta su tutti loro. In particolare sul figlio tredicenne Alex, sensibile e ribelle, sul cui passato ha sempre preferito tacere.
Titolo: Il segreto di Helena [Helena’s Secret]
Autore: Lucinda Riley
Anno di pubblicazione: 2016
Casa editrice: Giunti
Prezzo: 14,90€ Cartaceo, 8,99 € E-book
Genere: Romanzo
Questo è il primo libro dell’Autrice che leggo, dopo innumerevoli anni in cui la sfogliavo dagli scaffarli delle librerie. Prime impressioni? Ottime! Scrittura fluida, e non supeficiale ne noiosa. I continui sbalzi spazio-temporali, o i cambi di narratore non sono pesanti, ne richiedono al lettore troppa concentrazione per non perdere il filo della storia.
Helena è descritta nei minimi dettagli, e il suo modo di essere e vedere il mondo scaturisce dalla scrittura della Riley, cosa non scontata e che spesso con altri autori non ritroviamo.
La storia è intrecciata e degna di una Soap-opera, il che non la rende di basso livello, anzi, il contrario. L’autrice è talmente intelligente e raffinata da incentrare la storia nella realtà della vita quotidiana, fatti che potrebbero sembrare strani e un continuo accanimento, sono presentati come se potessero capitare al vostro vicino di casa o a vostra sorella. Quelli che potremmo definire come “scherzi del destino” e che affidati ad una penna meno sapiente, finirebbero per sembrare scialbi e senza sostanza o veridicità letteraria.
Sicuramente non mancherò di reperire altri Titoli dell’autrice. Vi lascio con qualche citaizone tratta dal testo, mentre qui sotto vi linko altri articoli riguardanti Libri simili o dello stesso genere:
Citazioni
Lo sviluppo fisico e mentale di un essere umano si compie principalmente nei primi anni di vita, in quello che per il pianeta è solo un battito di ciglia; da bambini diventiamo adulti fatti e finiti. Dopodiché, almeno esternamente, sembriamo più o meno gli stessi per il resto della vita, diventando soltanto una versione più curva e meno attraente del nostro io più giovane, quando i geni e la gravità ci presentano il conto.
Desiderava che Pandora fosse perfetta come la ricordava. La logica le diceva che non era possibile: rivedere quella casa poteva essere come incontrare di nuovo un amore giovanile dopo ventiquattro anni: immacolato nel ricordo, pieno della forza e della bellezza della gioventù, ma in realtà ingrigito e provato dal tempo.
L’olfatto è davvero il senso più potente di tutti, pensò. Rievocava un momento particolare, un’atmosfera, con precisione incredibile.
Si dice che chiunque venga ad abitare a Pandora per la prima volta, si innamori mentre vi alloggia.
Penso che la verità, per quanto dolorosa, sia sempre la migliore soluzione.
Quando c’è amore, c’è sempre un futuro.
La rabbia fa parte della guarigione.
Esistono amori di tanti tipi e che si manifestano in ogni forma. Possiamo guadagnarci l’amore, ma non pagare per averlo. Possiamo darlo. ma mai comprarlo. E una volta che c’è, resiste con forza. Che cosa strana, l’amore.
La vita riserva alle persone solo cose alle quali sono in grado di resistere.
Spesso penso che la vita sia un viaggio in treno. [..] Eccoci qui che sfrecciamo verso il futuro, e poi ci sono dei momenti, di tanto in tanto, in cui il treno si ferma in una stazione. E possiamo scendere e bere una tazza di tè. [..] E rimaniamo seduti per un po’ a bere, godendoci la vista, e ci sentiamo in pace e felici. Credo che questi siamo i momenti che la maggiorparte degli esseri umani descriverebbero come “attimi di felicità”. Poi, oviamente, bisogna risalire sul treno e proseguire il viaggio. Ma non ci si scorda mai la felicità che abbiamo provato. E’ questo che ci dà la forza di affrontare il futuro: la consapevolezza che quei momenti torneranno. Sempre.