Bruna Baroncelli, stimata docente di un liceo di Catania, scompare all’improvviso. Beatrice Bannò, zelante commissario di polizia, indaga sulla sua misteriosa scomparsa. L’apripista per le indagini è un diario che Bea ritrova sul comodino della professoressa. In esso Bruna racconta, con un velo di ironia e sarcasmo, gli alti e bassi del suo mestiere, la passione e la devozione per l’insegnamento, ma soprattutto la bellezza e l’importanza del rapporto professori-alunni. I pensieri contenuti all’interno del manoscritto si alternano alle intricate vicende sentimentali della vita privata di Bruna. Sarà proprio a partire dall’ambivalente anima della professoressa che il commissario Bannò non solo riuscirà a risolvere il caso, ma anche a riscoprire se stessa.
Titolo: La classe di Bruna
Autore: Daniela Longo
Editore: Scatole Parlanti
Genere: Giallo
Data pubblicazione: 12 Dicembre 2022
Voto: 4+/5
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Recensione
Ben tornati a tutti lettori, oggi sono qui per parlarvi de “La classe di Bruna” scritto dell’autrice Daniela Longo ed edito da Scatole Parlanti.
Bruna Baroncelli, stimata professoressa del liceo “Ettore Majorana” di Catania, svanisce nel nulla senza lasciare traccia. La sua improvvisa scomparsa getta nel panico colleghi, studenti e familiari. Il mistero si infittisce quando il commissario di polizia Beatrice Bannò rinviene un diario sul comodino dell’abitazione della donna.
Tra le pagine di questo quaderno intimo, Bruna racconta con un velo di ironia e sarcasmo le sue esperienze di insegnante, la dedizione al suo lavoro, l’amore per i suoi alunni e le sfide quotidiane del mondo scolastico. Mentre Beatrice Bannò approfondisce le indagini, si ritrova sempre più coinvolta nella lettura del diario, affascinata dalla personalità complessa e dalle riflessioni profonde di Bruna. Le parole della professoressa diventano una guida preziosa per orientarsi tra i sospettati e ricostruire gli eventi che hanno preceduto la sua scomparsa.
La scomparsa di Bruna Baroncelli, stimata professoressa del liceo “Ettore Majorana” di Catania, diventa il pretesto per un’analisi profonda e appassionata del mondo scolastico, con i suoi protagonisti, le sue contraddizioni e le sue sfide quotidiane.
Attraverso le parole di Bruna, l’autrice ci regala un ritratto a tutto tondo della scuola italiana: le tipologie di professori, dai burberi ai volenterosi, dagli idealisti ai disillusi; gli alunni, con le loro speranze, i loro sogni e le loro fragilità; i genitori, spesso esigenti e pressanti; le gite scolastiche, i consigli di classe, gli esami di maturità… ogni aspetto del mondo scolastico viene analizzato con realismo e ironia, senza censure o preconcetti.
Le indagini sulla scomparsa di Bruna procedono, ma è il suo diario che guida la narrazione, portandoci dentro la sua anima e i suoi pensieri. La ricerca della verità si intreccia con la riflessione sulla vita, la morte, l’amore, la solitudine. “La classe di Bruna” non è solo un giallo, ma un viaggio introspettivo che ci invita a guardare la scuola con occhi nuovi, con più comprensione e meno pregiudizi.
Da un lato, il soffermarsi sulla scuola rende giustizia a quest’ultima, dall’altro sposta troppo l’attenzione e le indagini, con la parte del giallo vero e proprio che finisce in secondo piano. Un maggior bilanciamento tra queste due caratteristiche avrebbe permesso di dare più spazio alla vicenda della scomparsa della professoressa, aumentando la suspense e la tensione narrativa.
“La classe di Bruna”, opera prima di Daniela Longo, è un romanzo che intreccia mistero, introspezione e ironia. L’autrice ci regala un ritratto vivido e realistico della scuola italiana, con i suoi protagonisti imperfetti ma reali. Un romanzo che merita di essere letto, soprattutto da chi è interessato alle tematiche legate alla scuola e all’istruzione. Tuttavia, la mancanza di un equilibrio perfetto tra la parte gialla e quella introspettiva potrebbe lasciare insoddisfatti gli amanti del genere giallo. Voto 4+/5
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