Recensione “Bernadette” di Alberto Maggi

Chi è, davvero, Bernadette? «Sarà una peste!», disse il suo padrino il giorno del battesimo ascoltando i pianti disperati della piccola durante la celebrazione. Ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare lo sconvolgimento che avrebbe portato pochi anni dopo nel paesino, all’epoca sconosciuto, di Lourdes. Nata in una famiglia poverissima, Bernadette è una bambina all’apparenza come tante: analfabeta, non particolarmente devota, sempre un po’ cagionevole di salute. Ma l’11 febbraio 1858 la sua vita cambia per sempre. Perché presso la grotta di Massabielle, dove si era recata insieme alla sorellina e a un’amica, accade l’inspiegabile. Da quel giorno in poi, una moltitudine di persone sempre più vasta sarà conquistata dal mistero di quel luogo, oggi divenuto meta di milioni di pellegrini da tutto il mondo. Ma la vera apparizione di Massabielle forse non è quella che la narrazione ufficiale ci ha sempre raccontato. Con questo libro minuziosamente documentato, frutto di anni di studio e di ricerche, Alberto Maggi ricostruisce per la prima volta un ritratto autentico di Bernadette Soubirous, liberandola dalle false rappresentazioni angelicate che negli anni le sono state costruite addosso – lei ancora in vita, rinchiusa nel monastero di Nevers –, e che ne hanno soffocato la sorprendente genuinità. A emergere è così una giovane donna ribelle, che forte del suo solido buon senso è capa – ce di opporsi alle autorità civili ed ecclesiastiche, ostinata nel non volersi adeguare al conformismo religioso e soprattutto decisa nel difendere con forza i suoi spazi di libertà.

Titolo: Bernadette
Autore: Alberto Maggi

Editore: Garzanti
Genere: Biografia
Data pubblicazione: 14 Aprile 2022
Voto: 4.5/5

Classificazione: 4.5 su 5.

Cartaceo ->18€ | Ebook -> 9,99€

Recensione

Ben tornati a tutti lettori, oggi vi parlo di un libro molto lontano dalle letture che vi ho portato sul sito ultimamente. Mi riferisco all’ultima pubblicazione di Alberto Maggi incentrata sulla figura di Bernadette.

“Ogni anno vengono pubblicati una ventina di libri su Bernadette e su Lourdes, tesi a esaltare o denigrare i fatti di Massabielle. Con questo mio contributo intendo far risaltare quegli aspetti dell’umanità, del carattere, dei pregi, ma anche dei difetti di Bernadette che sono stati messi in disparte a mano a mano che cresceva e si diffondeva la sua fama”. Il biblista Alberto Maggi presenta il suo nuovo saggio, “Bernadette – La vera storia di una santa imperfetta”

Ma chi era Bernadette? Nata in una famiglia poverissima, Bernadette è una bambina all’apparenza come tante: analfabeta, non particolarmente devota, sempre un po’ malaticcia. Ma l’11 febbraio del 1858 la sua vita, e quella di milioni di persone in tutto il mondo, cambia per sempre. Perché presso la grotta di Massabielle, dove si era recata insieme alla sorellina e a un’amica, accade l’inspiegabile. È a lei, quattordicenne, che appare per diciotto volte, dall’11 febbraio al 16 luglio del 1858 in una grotta di Massabielle, in una cittadina ai piedi dei Pirenei, una figura di bianco vestita che nella sedicesima apparizione, quella del 25 marzo, si presenterà, parlando in patois, il dialetto locale, come “l’Immacolata Concezione”.

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Il sottotitolo “La vera storia di una santa imperfetta” ha una sua forza attrattiva, in quell’ “imperfetta” che la umanizza avvicinandola a noi che leggiamo. Come è ovvio pensare infatti, la figura della ragazzina testimone delle apparizioni, dopo lungo tempo ha finito per essere avvolta da un alone di mistero e gloriosità. Bernadette era ignorante, con qualche problema cognitivo, selvatica, affetta da rachitismo, spesso sporca perché le condizioni igieniche legate al ceto sociale della famiglia, non le consentivano di meglio. Si definiva lei stessa “una buona a nulla” e cercò di sfuggire per tutta la vita all’attenzione sempre più morbosa della gente, del clero, degli scienziati, dei profittatori …

Perché proprio a lei appare la Vergine Maria? Sono le stesse parole dell’autore a spiegarcelo:

La sua purezza le ha permesso di percepire Dio, la forza d’animo di tenere testa agli interrogatori. Era una ragazzina incredibile, mite, di un candore straordinario. Lei veniva da una delle famiglie più misere e disgraziate di Lourdes ma dopo le apparizioni sarebbe potuta diventare la donna più ricca di Francia. Un giornalista le propose una tournée promettendole guadagni stratosferici, ma lei scelse di restare povera.

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Bernadette vide una Madonna bambina e così la descrisse, ma la sua descrizione fu disattesa e al posto di una figura esile, al suo posto viene posta la statua che tutti noi conosciamo, che rappresenta una Madonna adulta. La statua infatti non le è mai andata a genio perché troppo lontana da quello che vide. La differenza sostanziale con le apparizioni di Fatima o altri luoghi, sta nel messaggio che Bernadette riceve. Un messaggio sereno, che invita alla conversione e alla povertà del cuore, differente dai messaggi di scenari apocalittici e infernali avuti in altri luoghi.

Nel luglio del 1866 Bernadette entra nella Congregazione delle Suore della Carità di Nevers. Dove visse un inferno e fu martirizzata. Le consorelle dopo essersi accanite, dicevano che attraverso la maestra delle novizie, suor Marie Thérèse Vauzou, era Dio stesso che la crocifiggeva, e che loro non erano altro che uno strumento nelle mani di Dio. Fu ritardata la causa di canonizzazione di quasi trent’anni perché madre Vauzou affermava che finché lei sarebbe stata in vita la causa non si sarebbe mai aperta. La madre era invidiosissima, non si spiegava come mai con tante animi nobili e istruite la Madonna avesse scelto una povera analfabeta come lei. Bernadette era però capace di risposte folgoranti, infatti alle continue prese in giro della madre superiora riferite all’apparizione ad una “reietta” come lei, rispose:

“Perché non ha trovato niente di peggio!”.

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Una lettura che consiglio assolutamente e non necessariamente ad esclusivo appannaggio di lettori credenti. Voto 4.5/5

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