Recensione “Sulle ali del gabbiano” di Claudio Loreto

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Genova, II Guerra Mondiale. La fraterna amicizia che lega Amedeo e Dario si spezza quando Viola, abbandonata dal primo poiché volontario, finisce con il ricambiare il sentimento nel frattempo sbocciato nell’altro. Le vicende belliche seguite all’armistizio risucchiano inoltre i due giovani in schieramenti opposti, rispettivamente nella “X MAS” e nella formazione partigiana “Cichero” guidata da Aldo Gastaldi “Bisagno”. In una spirale di odio, esasperato da una radicale decisione della ragazza, Dario e Amedeo si daranno caccia a vicenda per uccidersi, ciascuno dovendo fare nel contempo i conti con un doloroso avvenimento del proprio passato. Il destino ha però in serbo per loro un diverso epilogo, amaro e purificatore insieme. Una storia di straordinaria amicizia e di amore giovanile, dentro la cornice di una città martoriata dai bombardamenti e dalla ferocia dell’occupante nazista.

Titolo: Sulle ali del gabbiano
Autore: Claudio Loreto
Editore: De Ferrari Editore
Genere: Narrativa
Data pubblicazione: 9 Dicembre 2021
Voto: 4.5/5

Classificazione: 4.5 su 5.

Cartaceo ->14€ | Ebook -> 7,99€

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Recensione

Ben tornati lettori, oggi vi parlo di un autore di cui ho già trattato qui sul blog e cioè di Claudio Loreto e della sua ultima fatica letteraria “Sulle ali del gabbiano“. Un romanzo ambientato nella sua Genova ai tempi della II Guerra Mondiale e che tratta temi a mio avviso spesso tralasciati, per non andare a ricordare fatti che hanno messo cittadini italiani gli uni contro gli altri a causa di alleanze non volute da loro…ma andiamo per gradi.

Genova II Guerra Mondiale. Gli amici Amedeo e Dario non immaginano cosa li aspetterà e credono di avere un futuro roseo ad aspettarli. Il primo festeggia il suo fidanzamento ufficiale con Viola, il secondo si prepara per università. Amedeo però partirà volontario, la sua intenzione infatti è quella di rendere onore al suo paese indossando la divisa e poi tornare ed iniziare l’università. Il conflitto non andrà come sperato e lui finirà addirittura all’altro capo del mondo. Nel frattempo però tra l’amico e la fidanzata nasce l’amore, un sentimento che i due inizialmente cercano di tenere a freno proprio per la lealtà nei confronti di Amedeo, ma come ben sappiamo all’amore non si comanda.

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Nel frattempo anche Dario deve arruolarsi ma allo sbarco degli inglesi, deciderà di disertare e dopo un periodo da fuggiasco, entrerà nei partigiani dell’entroterra genovese. Amedeo invece non diserterà e verrà trasferito a Genova, città che aveva cancellato dalla cartina geografica dopo il tradimento subito.

Tornato a Genova e venuto a sapere del cambio di rotta di Dario, militare prima e disertore in seguito. Decide di prendere due piccioni con una fava e fa visita alla ex fidanzata, arrestandola e portandola alla Casa dello studente, sede della Gestapo e ribattezzata “Casa delle torture”. L’avrebbe rilasciata solamente se Dario si fosse consegnato alle autorità, ma la giovane lo batte sul tempo e si suicida. Entrambi i giovani sono sconvolti dalla notizia e solamente una frase, detta da lei tempo prima, impedirà che si uccidano a vicenda. Purtroppo però il fato aveva solo rimandato un destino ormai segnato e nelle ultime pagine del romanzo ritroviamo i due amici per mano, elevati verso il cielo in un salto che sarà l’ultimo singulto di umanità nelle loro brevi vite.

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Finalmente un libro ambientato a Genova e non potevo chiedere di meglio!!! Per chi non lo sapesse, non sono genovese ma da più di 11 anni vivo nel capoluogo ligure. Lo sottolineo in quanto leggere di luoghi appartenenti alla mai quotidianità ormai da un decennio mi ha permesso di immergermi maggiormente nella trama, permettendomi di visualizzare scene come se le stessi vedendo su uno schermo. Non mancano nemmeno gli scorci spezzini o di altre località ligure, che per chi ha visitato porteranno alla memoria la bellezza e le suggestioni tipiche di una cartolina.

Ciò che mi ha colpito maggiormente oltre alla narrazione di per sé, che trovo veramente ben fatta, è la scelta di scrivere apertamente di un periodo storico che ha messo uno contro l’altro ragazzi che fino a pochi anni prima erano amici per la pelle. Sto parlando del periodo subito successivo allo sbarco in Italia degli inglesi. Lo sbarco in Sicilia avvenne dopo la mezzanotte del 10 luglio 1943. Forze statunitensi, inglesi e canadesi sbarcarono tra Licata e Cassibile, vicino a Siracusa, invadendo 160 km di costa. Furono 180.000 gli uomini impiegati nell’ invasione della Sicilia e fu il più grande sbarco mai realizzato in un solo giorno. Grazie a questa forza imponente, in 39 giorni la Sicilia fu liberata: la campagna militare che fece seguito allo sbarco andò avanti per due anni rendendo l’Italia un vero e proprio campo di battaglia fino al 25 aprile del 1945, giorno della Liberazione e data in cui gli Alleati entrarono a Roma liberandola dall’occupazione nazista.

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Ciò che avvenne dal momento dello sbarco è come una parte di nostri giovani decise di disertare o di entrare a far parte dei partigiani della loro zona per contrastare la presenza nazista. Ma un’altra parte di loro non lo fece, alleandosi con i tedeschi, i motivi furono svariati e non spetta a me sviscerare un periodo storico tanto complesso quanto vicino a noi. Fatto sta però, che vi furono italiani contro italiani, gli stessi come dicevo prima, che fino a prima dello scoppio della guerra correvano insieme dietro ad un pallone o percorrevano i corridoi della medesima scuola. Ma il cui incontro ora avrebbe avuto sorti avverse.

L’autore ha invece deciso di parlarne e di farlo in maniera neutra e per nulla di parte. Tanto di cappello!

La sorte di Genova invece?

Genova fu l’unica città in Europa in cui i tedeschi si arresero ai partigiani.

Sulle ali del Gabbiano – Claudio Loreto
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Un libro frutto per lo più di fantasia ma con personaggi e avvenimenti reali. L’autore ha saputo mixare il tutto il maniera perfetta. Unica pecca, la brevità. I fatti infatti (scusate il gioco di parole), avvengono molto velocemente, un esempio? Il suicidio di Viola. La ragazza era appena stata portata alla Casa dello Studente che in quattro e quattr’otto sappiamo della sua scomparsa. Avrei preferito fosse inserita un pochino più di suspense, proprio trattandosi di un romanzo di fantasia. In nemmeno 150 pagine invece, la vicenda si conclude e lo fa troppo frettolosamente a mio avviso.

In conclusione, consiglio il libro? ASSOLUTAMENTE SI, ai genovesi, ai liguri, agli appassionati di storia. Ma anche e soprattutto ai docenti di Storia delle scuole superiori, perché direte voi? Perché così potranno inserirla come lettura obbligatoria per gli studenti delle loro classi, per i quali, lo dico per esperienza, leggere la storia tramite i libri scolastici, la disumanizza, rendendola come parte di un racconto astratto e lontano. Leggerla invece attraverso libri come questo (e non solo questo, mi è già capitato di toccarne la tematica e scusate se sembro a tratti ripetitiva), congiunge in maniera diretta il lettore e la STORIA, facendo capire un’ovvietà che attraverso i libri non è poi così ovvia. A morire e a combattere in prima linea furono infatti giovani ragazzi esattamente come coloro che oggi varcano per la prima volta la porta della loro università. Ragazzi con dei sogni, con delle speranze e progetti. Molti ebbero dei divenire troncati troppo prematuramente e quante madri, mogli o sorelle, vissero portando nel cuore un supplizio incomprensibile a chi non lo ha vissuto in prima persona.

Voto: 4.5/5

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