La tossicodipendenza è uno di quegli argomenti dolorosi, di cui la gente parla poco perché fa più male parlarne che pensarci. La nostra Chiara Cionco, che qui sul blog scrive i suoi articolo con lo pseudonimo di Chuolinnie ha invece fatto uscire un libro proprio su questo argomento, che spesso e volentieri, proprio per la sua crudele verità viene evitato. La seconda tematica che tocca il romanzo è secondo me invece il “giudizio”. Perché? Perché giudicare senza conoscere è più facile che legarsi le scarpe.
Titolo: Dalle ferite, cicatrici
Autore: Chiara Cionco
Editore: Dialoghi
Genere: Narrativa
Data pubblicazione: 22 Ottobre 2021
Voto: 5/5
Cartaceo -> 15€
Recensione
Spesso ho sentito dire frasi del tipo: “se si droga, le sue sofferenze se l’è cercate”. E questa frase è già sufficiente a chiunque a non voler girare troppo intorno al discorso della tossicodipendenza e al compatire chi lo riguarda. Il romanzo riflette proprio su questo. Ronnie è una ragazza di diciannove anni che afflitta da disturbi ossessivi compulsivi, bullismo infantile che l’aveva portata ad un mutismo autoindotto e autolesionismo causato dal non riuscire a controllare emotivamente certe situazioni, è caduta nel baratro imbottendosi di pillole e droghe di vario tipo. E’ sempre stato il pregiudizio della gente nel giudicarla, prenderla per i fondelli, infastidirla per il solo gusto di farlo ad essere causa dei suoi problemi. Le stesse persone che poi non sono in grado di capire e compatire chi abusa di sostanze stupefacenti. Il romanzo ci mette di fronte ad una domanda interessante. Qual’è il significato della storia? Una protagonista che deve tornare a galla a seguito dei suoi errori, o una protagonista che non deve cedere alle difficoltà di un mondo in cui non ha spazio?
La storia è strutturata come un diario, quello che Ronnie deve tenere per la sua psichiatra, arricchito anche da capitoli dove il punto di vista è quello di altri personaggi al fine di narrare una storia che ci è molto vicina e che spesso viene ignorata. Ronnie rappresenta tutte le persone cresciute con queste difficoltà e sempre accantonate e ridicolizzate, un eroina che ha saputo migliorarsi nella vita. Quanti di noi possono dire di aver fatto altrettanto? Quanti di noi possono dire di aver avuto la forza di riscattarsi così drasticamente?
La prima volta che ho letto il romanzo, avevo notato che, apparte la protagonista, dal caratterizzazione ottimamente stratificata e definita, tutti gli altri personaggi fossero stereotipi non troppo interessanti e già sentiti: Il padre disinteressato, il fratello, vip della scuola, la sua fidanzata opprimente e fastidiosa, la bambina secchiona, i bulletti, la ragazza chic e falsa. In realtà è proprio l’uso dello stereotipo che da alla storia quel tocco di realismo e che rende tutto terribilmente più vero e vicino a noi, sebbene le vicende siano ambientate in America.
Tralasciando il messaggio che la nostra Chiara voleva mandare, la lettura scorre benissimo. Le parti salienti, i punti di svolta della trama sono magnificamente immersivi e tutti emotivamente forti, capaci di far riflettere ed appassionare. Così come è forte l’empatia che sviluppiamo con la protagonista, che molto si mette a nudo, tra ironia e piccoli pensieri e modi di fare che delineano un personaggio realistico e ricco. Gli eventi poi, si susseguono con il giusto equilibrio e nella narrazione quasi mai ci si imbatte in punti più deboli o rallentamenti di ritmo.
Concludo dicendo che questa è una lettura importantissima da fare, proprio per conoscere da l’interno situazioni che purtroppo teniamo lontane per la loro drammaticità e che conoscere è sempre meglio, sia per noi stessi, che per chi, come Ronnie, non merita di essere scansato o dimenticato.