
Torino 1978. Egidio Ferretti è un ragazzo problematico della Torino “bene” che durante l’adolescenza inizierà a capire di essere diverso. Questa diversità lo porterà a compiere il suo primo omicidio all’età di diciotto anni. La storia si svolge a ritroso. Post cattura, “percorrerà” mentalmente la sua vita, spiegando attraverso le pagine di un diario, che non vuole essere identificato come un volgare serial-killer psicopatico, ma come l’essere superiore alla cui razza appartiene.