Oggi facciamo due chiacchiere con Adriana Moccia, autrice di Paradox clicca qui leggere la Recensione. In questa breve intervista Adriana ci ha parlato un po’ di sé, del suo libro e dei suoi progetti futuri. Pronti a conoscerla meglio? Eccovi le risposte di Adriana alle nostre domande.
- Ciao Adriana, innanzitutto parliamo un po’ di te, come è nata la passione per la scrittura e quando hai capito di voler scrivere un libro?
La mia passione per la scrittura è nata praticamente quando ho imparato a scrivere. Alle elementari i miei temi erano molto descrittivi e fantasiosi, perciò la maestra mi spronava a scrivere dei racconti. Solo al liceo ho sviluppato l’idea del romanzo, così è nato Paradox.
- C’è un autore o un libro che porti nel cuore e al quale senti di ispirati?
Il libro che porto nel cuore è “Il ritratto di Dorian Gray” di Wilde. Adoro la trama e le ambientazioni vittoriane e le atmosfere gotiche sono proprio il mio genere d’ispirazione naturale.
- Paradox, il tuo primo libro, è un urban fantasy. In futuro pensi di dedicarti anche ad altri generi o resterai fedele al fantasy?
Il genere che prediligo è sempre un po’ gotico. Però mi piacciono molto anche le storie drammatiche realistiche e, ovviamente, quelle romantiche.
- Al termine della lettura di Paradox scopriamo che la storia di Amanda è Roberto deve ancora proseguire. Hai già iniziato a scrivere il secondo libro? Sarà l’ultimo o ci saranno altri libri sui protagonisti di Paradox?
Il secondo libro, cioè il sequel di Paradox è già terminato. Devo solo decidere quando pubblicarlo. Probabilmente quella di Paradox sarà una trilogia, quindi forse ci sarà un terzo libro, ma non posso ancora dirlo con certezza.
- Puoi raccontarci qualcosa del nuovo libro? Ci saranno nuovi personaggi o nuove ambientazioni?
Sì, ci saranno dei nuovi protagonisti e molti ma molti colpi di scena. Riguardo le ambientazioni, i protagonisti andranno in Norvegia per una missione. Ci sarà il ritorno di vecchi personaggi e anche dei nuovi arrivi molto interessanti… dico solo che sia Roberto che Amanda si metteranno in competizione con altri e ci saranno dei nuovi rivali… Amanda inoltre riuscirà a togliersi qualche sassolino dalle scarpe riguardo le cugine.
- Infine un’ultima domanda su di te. Hai dedicato il tuo libro a tuo cugino Roberto, che rapporto avevi con lui? Credi che sarebbe orgoglioso di quello che hai scritto?
Sì, è vero, ho dedicato il mio romanzo a mio cugino Roberto. Il mio rapporto con lui era molto stretto, come quello di un secondo fratello. Trascorrevamo sempre il tempo insieme e lui per me era una guida oltre che il mio amico di giochi. Mi ha aiutata in un periodo d’infanzia molto difficile, quando i miei genitori si separarono. Mia madre andò via di casa e io ero sola, non avevo nessuno. Purtroppo Roberto è stato strappato da questo mondo a soli quindici anni e io mi persi del tutto dopo la sua scomparsa. Se lui ora è fiero non lo so, ma posso dire che ciò che mi ha spinta a terminare questo lavoro è stato il desiderio che lui lo fosse… e il bisogno di poter fare ancora qualcosa di concreto per lui.
Non possiamo che augurare buona fortuna a questa giovane e talentuosa autrice. Per concludere questa intervista vogliamo ringraziarla del tempo che ci ha dedicato e salutarla con la speranza di poter tornare presto a parlarvi di lei.