Intervista al Soprano Maria Novella Malfatti: la voce italiana alla conquista dell’Europa

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Salve Maria Novella, la ringraziamo per aver accettato questa intervista, per noi è un piacere intervistare giovani artisti che come nel suo caso portano il nome dell’Italia all’estero. Iniziamo subito chiedendole come si è approcciata alla musica? Come è arrivata a decidere di volerne fare una professione?

Tutto inzio` quando ero molto piccola, a casa mia c’e` sempre stata la passione dell’arte e della musica classica e un giorno vidi il film “Il flauto magico” del grande regista Ingmar Bergman e me ne innamorai. E` buffo perche` proprio una delle prime parole che imparai a pronunciare fu proprio il nome del protagonista: Papagheno. La mia famiglia mi racconta sempre, ironicamente, che li stressavo  chiedendogli di voler vedere questo film ogni volta che potevo! Dopo di che sentii anche una registrazione dell’ aria “O mio babbino caro” cantata dall’ angelica voce di Renata Tebaldi. Mia mamma mi porto`quindi a Torre del Lago, non tanto distante da dove sono nata, a conoscere e documentarmi un po’ sulla vita del Maestro. Ho un bellissimo ricordo: eravamo sul lago difronte alla sua statua e, ad un certo punto, sentii la voce di mia mamma sussurrarmi nell’ orecchio “Vedi, Maria Novella, questo e` Giacomo Puccini!” Non so come spiegare, fu amore a prima vista. Da li, decisi che l’ opera avrebbe avuto un ruolo fondamentale nella mia vita. Quindi, sempre sotto il consiglio di mia madre, inziai le prime lezioni di violino e poi di canto.


Lei è toscana, eppure ha deciso di studiare all’estero, più precisamente al Conservatorio di Amsterdam, come mai questa decisione? Come è la vita di un italiano in questa città e cosa consiglierebbe a chi come lei volesse intraprendere una tale svolta di studio?

La decisione e` arrivata principalmente perche` volevo allargare i miei orizzionti e, dopo varie ricerche in vari posti, conobbi al conservatorio di Amsterdam il mezzosoprano Sasja Hunnego, l’ insegnante con cui ho fatto poi il mio master e la quale ha dato una svolta alla mia formazione vocale ed artistica. Poiche` l’ Olanda e` un paese molto internazionale, dove vengono parlate benissimo piu` lingue, qua ho potuto anche perfezionare il mio inglese ed il mio tedesco. Inoltre, gli olandesi, hanno un’ organizzazione strepitosa! Ovunque puoi trovare piu` rappresentazioni in un solo giorno: concerti ed opere durante la mattina, pomeriggio e sera. Incredibile! Insomma, in poco tempo ho avuto l’ occasione di partecipare ad alcune di queste, tra cui la soddisfazione di arrivare finalista al famoso concorso IVC Competition di s’ Hertogenbosch 2018 e conoscere Dame Kiri Te Kanawa, fare numerosi concerti, cantare alla radio principale, lavorare con ottimi pianisti e prendere parte a masterclass con artisti come Ira Siff, Margreet Honig, Ann Murray, Tom Muraco dalla Manhattan School of Music di New York e altri ancora . Insomma, e` una citta` che consiglierei a tutti coloro che vogliono approfondire ed ampliare le proprie prospettive, l’ importante e` dimsotrare di avere grande forza di volonta` e, sopratutto, serieta`. Sicuramente e` un passo di grande sacrificio ma che ne vale secondo la pena!


Facendo un paragone con l’Italia, in cosa differisce il sistema di studio all’estero?  Nello specifico, quali opportunità si possono ricevere in un ambiente estero rispetto ai nostri conservatori?

Devo ammettere che all’ estero adorano e riconoscono a pieno la vena artistica italiana e, sfatando i luoghi comuni, siamo molto ammirati e ben accettati. La differenza pero` nei conservatori, almeno per quanto riguarda la mia esperienza, e` che se vedono la buona volonta` e la profonda serieta` in quello che fai, ti supportano dall’ inizio alla fine, ti seguono, si preoccupano di te e del tuo futuro. Mi spiego meglio: parlano poco e agiscono molto! Se una cosa non funziona, si cambia e se ne prova un’ altra, fino a che non hai trovato la tua strada. Le opportunita` di lavoro sono ovviamente di piu`, purtroppo, che in Italia ma la grande differenza sta nella mentalita` e nell’ approccio al mondo del lavoro: c’e` la passione e la fantasia ma anche la razionalita` e l’ onesta` di dire “In cosa posso lavorare?” e “Cosa e` che puo` funzionare?“. Questo non e` facile, ma per quello che fin’ ora ho visto anche con i miei colleghi, riescono a collocare piu` o meno tutti gli studenti in una giusta direzione. Si accertano che tu sia pronto e che tu abbia gli strumenti necessari per il business della musica classica e dell’ opera.


La sua vocalità la porta a cantare repertorio che va da Bach a Puccini, con quale però sente di potersi esprimere al meglio? Inoltre predilige il repertorio Operistico, da Camera o Sacro?

Devo dire la verita`: non ho preferenze! Credo sicuramente che avendo una formazione strumentale alle spalle (ho studiato violino per quasi vent’anni) sia quello che mi ha dato facilita` ad approcciarmi piu` o meno a tutti e tre i rami musicali. Per adesso amo cantare Bach e Mozart  perche` ritengo che non siano dannosi alla tecnica vocale, anzi! Ma sono anche una persona che non ama agire d’ impulso, voglio rispettare la mia eta` ed il mio strumento e sto molto attenta a non affrontare ruoli pesanti precocemente. Dal punto di vista operistico, per adesso mi sento molto comoda con compositori come Mozart, Bellini, Donizetti ed alcuni ruoli di Verdi. Sicuramente un’ altra cosa che ho imparato vivendo e lavorando all’ estero, e` quella di avere nel proprio bagaglio culturare piu` cose possibili e non limitarsi ad un solo compositore o periodo storico, facendo pero` sempre attenzione alla propria voce e rispettando i propri limiti!


Lei è molto giovane, ma nonostante questo ha al suo attimo già numerso debutti, quale però porta nel cuore e ha segnato una svolta per lei?

Sicuramente una grande fortuna e` stata quella di essere chiamata a cantare molti ruoli con il Maestro Gustav Kuhn in Austria, il quale mi ha dimostrato di avere profonda fiducia musicale e lavorativa, ha creduto in me e mi ha insegnato praticamente tutto quello che riguarda il mondo del lavoro in un teatro, mi ha insegnato che la frase “non ho tempo” non esiste e che si puo` riuscire a fare tutto, basta organizzarsi. Se adesso sono un’ instancabile lavoratrice lo devo prima di tutto a lui. Poi la svolta e` stata nel cantare Musetta sempre al Tirolerfestspiele di Erl in Austria lo scorso dicembre 2018. Essendo una ripresa, non avevamo moltissime prove e la maggior parte dei miei colleghi aveva gia` debuttato l’ opera l’anno precedente. Ho dovuto imparare tutto in poco tempo, ma il sostegno e la fiducia da parte del teatro e del direttore sono stati per me fondamentali. Con stupore ho notato che il mio corpo e la mia voce reggevano bene l’ intensita` delle prove, fino al giorno della Prima in cui ho sentito tutta la pienezza e la brillantezza di questo personaggio pucciniano. Mi sono divertita tantissimo ed e` stato come scoprire una nuova parte di me, sia dal punto vocale che scenico!!!


Quando si approccia allo studio di un nuovo ruolo, nello specifico operistico, come crede sia meglio procedere dal punto di vista drammaturgico, musicale e della psicologia del personaggio?

La psicologia del personaggio incide molto sulla tecnica del cantate! Importante per me e` studiare in primis la storia e mi piace molto analizzare i personaggi e calarmi nella loro psicologia, cercare di capirli a fondo e trovare un po’ del loro carattere nel mio. Poi vado ad analizzare attentamente e minuziosamente lo spartito: inizio a studiarlo al pianoforte senza cantare in voce, e qua mi chiedo “come mai” il compositore ha scritto determinate cose, ha voluto un pianissimo o un crescendo e diminuendo in un punto, o ha messo delle colorature in un altro punto ancora. Avendo chiarito a me stessa il piu` possibile quello che scritto dal compositore, comincio a lavorlo tecnicamente con la mia voce. Essendo io una persona piuttosto metodica, ogni giorno mi ripeto i punti piu` difficili e cerco di metterli in gola il piu` velocemente e comodamente possibile. Nel frattempo studio anche con il mio vocal coach di fiducia, il quale oltre a controllare se le note ed il ritmo sono giuste, mi controlla attentamente pronuncia ed intonazione. Lui mi dira` se sono veramente pronta per portare un ruolo sul palcoscenico!


Nello studio ha trovato maggiore facilità con un ruolo rispetto agli altri? Al contrario invece c’è stato un ruolo che è stato più ostico ma che poi le ha dato grandi soddisfazioni? Ha invece un ruolo “del cuore” che le piacerebbe tanto debuttare in un prossimo futuro e che sento maggiormente affine?

Sinceramente ho una filosofia: ogni volta che mi propongono e accetto un ruolo, quello e` il mio preferito. Cosciente ovviamente che posso farlo e che e` alla mia portata vocale, e` una sorta di sfida con me stessa, devo riuscire a farlo al massimo che posso! Ogni ruolo ha la sua difficolta` e penso soprattuto ci sia il giusto tempo per affrontare ognuono di loro, con la giusta maturita` vocale ma anche con la maturita` personale, cosa che a volte viene sottovalutata. Bisogna avere esperienza prima di affrontare determinati ruoli. Qualche anno fa, per esempio, mi offrirono Gilda e io rifiutai. E` un ruolo di un’ intensita` unica, oltre ad essere difficile tecnicamente. L’ esplosione dell’ orchestra che ti travolge e la storia veramente drammatica, ci sono tante cose da pensare in un solo carattere. Lo studiai e lo misi da parte per un po’ e adesso, per esempio, lo affronto con un’altra disinvoltura. Questo sicuramente e` uno dei miei sogni nel cassetto e avendo debuttato Susanna nelle Nozze di Figaro lo scorso dicembre ad Amsterdam, il ruolo della Contessa mi piacerebbe molto. Poi Kostanze dal “Ratto del Serraglio“, Donna Anna dal Don Giovanni e infine Lucia di Donizetti. Ci sara` sicuramente anche Traviata nel mio repertorio vocale, ma tempo al tempo!


Nell 2019, dove avremmo il piacere di ascoltarla? Può darci qulche anticipazione?

Ci sono molte novita` che non sono tenuta a svelare ancora, alcune di queste sono che cantero` il ruolo di Giulietta dei Capuleti e Montecchi di Vincenzo Bellini ad Amsterdam e cantero` ancora solista nella Passione Secondo Matteo di Bach al Tiroler Festspiele Erl in Austria diretta dal Maestro Martin Sieghart. Inoltre, durante la prossima estate, cantero` al Festival Aix en Provence in Francia diretta dal Maestro Esa-Pekka Salonen e avro` l’ onore di lavorare con artisti di fama mondiale come Karita Mattila e altri ancora. Ci saranno belissime novita` anche per il 2020! E` un work in progress quindi… rimanete collegati 😉


La ringraziamo tantissimo per questa intervista, per salutare i nostri lettori potrebbe lasciarci un pensiero riguardo le sue aspettative per il futuro?

Vorrei ringraziare voi per la vostra bella intervista e per quanto riguarda il futuro, sicuramente auguro a me stessa di continuare a lavorare nella stessa direzione con cui sto lavorando adesso, mantenendo sempre la stessa umilta`, lo stesso pragmatismo e la stessa gioia e passione artistica con cui affronto ogni mio impegno!

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