Recensione “Al culmine delle emozioni” di Maria Rosaria Ferrara

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Ci sono parole che arrivano quando siamo pronti ad ascoltarle. E lettere che cambiano per sempre il nostro modo di guardare il passato.
Quando la nonna scompare nel nulla, lasciando dietro di sé solo silenzio, molti la danno per morta e tutto sembra sospeso. Ma sua nipote non ci crede, e quando riceve una lunga lettera firmata da lei, tutto cambia.
Tra le righe della voce amata, una ragazza trova un invito a camminare con coraggio nella propria storia. Una storia fatta di segreti sussurrati, sogni mai detti, e di un amore che si credeva perduto.
In un’alternanza di voci – quella di chi resta e quella di chi ha deciso di partire – Al culmine delle emozioni ci guida in un viaggio interiore, in una geografia dell’anima dove ogni ferita può diventare una fessura da cui entra luce.
Un romanzo che parla di memoria e identità, di libertà e desiderio, e dell’eredità invisibile che le donne lasciano in dono a chi viene dopo.
Una storia che parla di te. Di quello che sei stato. Di ciò che potresti ancora diventare.

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Titolo: Al culmine delle emozioni
Autore: Maria Rosaria Ferrara
Editore: Indipendente
Genere: Narrativa
Data pubblicazione: 25 Agosto 2025
Voto: 4.5/5

Classificazione: 4.5 su 5.
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Recensione

Ben tornati a tutti lettori, oggi torno a scrivere per parlarvi di una collaborazione con Lulù che fa storie per il libro “Al culmine delle emozioni” di Maria Rosaria Ferrara.

Il romanzo parla di una giovane donna la cui nonna scompare misteriosamente. Mentre tutti la credono morta, la nipote riceve una sua lunga lettera che le rivela segreti di famiglia, sogni e un amore perduto.

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Attraverso il racconto, la ragazza intraprende un viaggio interiore alla scoperta della sua storia e identità. Il libro affronta i temi della memoria, del desiderio e dell’eredità che le donne tramandano alle generazioni future.

Il romanzo, attraverso uno scambio di lettere tra una nonna e una nipote, narra la storia di due donne di generazioni diverse che si connettono su un tema comune: l’importanza di seguire i propri desideri e sogni senza temere di deludere gli altri. La nonna, un esempio di coraggio e cambiamento, incoraggia la nipote a vivere pienamente, dimostrando che non è mai troppo tardi per reinventare la propria vita e rimanere fedeli a se stessi.

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Questo romanzo mi ha davvero colpita, in particolare per lo scambio epistolare tra nonna e nipote. È come se potessi vedere la nonna accanto alla nipote, offrendole consigli e condividendo esperienze personali durante i suoi momenti di sconforto. La nonna aveva tenuto nascosti molti segreti alla famiglia, ma vedeva nella nipote un’anima affine, con lo stesso “fuoco” che aveva lei in gioventù, pronto a esplodere. Si sentiva come “magma” che tratteneva tutto dentro, per poi eruttare quando vedeva minacce o ingiustizie, specialmente verso chi non poteva difendersi. La sua voce si trasformava in lava, pronta a sferrare attacchi verbali che, purtroppo, ferivano anche lei stessa, perché alcune parole fanno male sia a pronunciarle che a sentirle. Nonostante tutto, la nonna era convinta di non avere un futuro davanti a sé e si trascinava avanti a fatica.

Questo scambio epistolare è di un’intensità rara. La narrazione è come una barca in mare aperto: non sta mai ferma, dondola da una parte all’altra, e tu, che sei a bordo, dopo un po’ ne cogli il ritmo e ti lasci trasportare.

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Le tematiche trattate sono universali: il libro parla a tutte le anime che “fremono”, a chi vive con passione ma si scontra spesso con l’incomprensione, sia da parte degli altri che verso se stessi. È una storia che tocca i punti più intimi dell’animo umano, esplorando la lotta per accettarsi e trovare il proprio posto nel mondo, nonostante le difficoltà. Voto 4.5/5

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