“Nella mia ignoranza di adolescente che vive, senza intralci d’alcun tipo, non avevo ancora fatto esperienza di un luogo che ti ama in quanto malato”. Daniele, a soli quattordici anni, vede con i suoi occhi una “transizione tra due vite”, uno stravolgimento causato da un tumore cerebrale. La lunga degenza all’ospedale pediatrico Bambino Gesù, in cui si interfaccia con la parte buona dell’animo umano, lo tiene lontano dal mondo reale, osservabile solo attraverso i ricordi e una finestra. Daniele, nel raccontarsi, dialoga con il sé del passato, e si domanda se proprio quel ragazzino ingenuo, condannato a chiudere gli occhi il 10 settembre 2018 per un intervento decisivo, esista ancora, da qualche parte, nei meandri del proprio cuore. Un romanzo di formazione, doloroso e reale, narrato da chi, di fronte alla malattia in giovane età, ha voluto vedere la luce.
Il volume è vincitore del Bando Siae 2024, con il sostegno del MiC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”.
Titolo: Mi chiamo Daniele
Autore: Daniele D’Ippolito
Editore: Armando editore
Genere: Biografia
Data pubblicazione: 22 Agosto 2025
Voto: 5/5
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Recensione
Bentornati, lettori! Oggi torno a scrivervi per raccontarvi un’altra piacevole collaborazione, questa volta con Armando Editore e 1A Comunicazione. Si tratta di un progetto legato al libro “Mi chiamo Daniele” di Daniele D’Ippolito, vincitore del Bando SIAE 2024, realizzato con il sostegno del MiC e di SIAE nell’ambito del programma “Per Chi Crea” promosso dal Ministero della Cultura.
Nel testo si narra la storia di Daniele, che all’età di quattordici anni si trova a dover affrontare un tumore cerebrale. L’esperienza in ospedale lo isola dalla realtà esterna, percepita ormai solo attraverso i ricordi e una finestra. Questa situazione lo porta a scoprire una nuova forma di accettazione e affetto, quella che si riceve in quanto malati. Il protagonista, riflettendo sul proprio passato, si interroga su quanto di quel sé innocente e ingenuo esista ancora in lui. Questo percorso, doloroso ma carico di speranza, descrive una crescita personale che lo spinge a cercare la luce anche nelle difficoltà più grandi.
Ho avuto il privilegio di leggere in anteprima il testo, che sarà disponibile dal 22 agosto. Nonostante le tematiche intense, il libro si legge tutto d’un fiato. L’autore ci immerge fin da subito nella sua storia autobiografica. La sua è una verità vissuta, ma filtrata attraverso il cuore e la memoria.
Il racconto è crudo e autentico, mai sentimentale o patetico. Daniele ci mostra la sua esperienza anche attraverso gli occhi dei suoi genitori. I capitoli si alternano con salti temporali, includendo anche episodi di amicizia e di vita quotidiana. C’è il racconto dell’anno scolastico perso e del ritorno in una classe nuova, con compagni più giovani.
“Mi chiamo Daniele” è un testo onesto e reale, una storia biografica di resilienza e di vita dopo la sofferenza. L’autore parla anche delle perdite e delle storie di altri ragazzi incontrati in ospedale. Tuttavia, il filo conduttore è la vita, la capacità di andare avanti, proprio come una farfalla con un’ala spezzata che, una volta guarita, può finalmente spiccare il volo, perché il mondo è ancora grande e tutto da esplorare. Voto 5/5

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