Sono le cinque meno dieci esatte. Il lago s’intravede all’orizzonte: è una lunga linea di grafite, nera e argento. L’uomo che pulisce sta per iniziare una giornata scandita dalla raccolta della spazzatura. Non prova ribrezzo per il suo lavoro, anzi: sa che è necessario. E sa che è proprio in ciò che le persone gettano via che si celano i più profondi segreti. E lui sa interpretarli. E sa come usarli. Perché anche lui nasconde un segreto. L’uomo che pulisce vive seguendo abitudini e ritmi ormai consolidati, con l’eccezione di rare ma memorabili serate speciali. Quello che non sa è che entro poche ore la sua vita ordinata sarà stravolta dall’incontro con la ragazzina col ciuffo viola. Lui, che ha scelto di essere invisibile, un’ombra appena percepita ai margini del mondo, si troverà coinvolto nella realtà inconfessabile della ragazzina. Il rischio non è solo quello che qualcuno scopra chi è o cosa fa realmente. Il vero rischio è, ed è sempre stato, sin da quando era bambino, quello di contrariare l’uomo che si nasconde dietro la porta verde. Ma c’è un’altra cosa che l’uomo che pulisce non può sapere: là fuori c’è già qualcuno che lo cerca. La cacciatrice di mosche se è data una missione: fermare la violenza, salvare il maggior numero possibile di donne. Niente può impedirglielo: né la sua pessima forma fisica né l’oscura fama che la accompagna. E quando il fondo del lago restituisce una traccia, la cacciatrice sa che è un messaggio che solo lei può capire. C’è soltanto una cosa che può, anzi, deve fare: stanare l’ombra invisibile che si trova al centro dell’abisso.
Titolo: Io sono l’abisso
Autore: Donato Carrisi
Editore: TEA
Genere: Thriller
Data pubblicazione: 4 Ottobre 2022
Voto: 5+/5
Acquista su Amazon -> #pubblicità
Recensione
Bentornati, lettori! Oggi vi parlo della mia ultima lettura: “Io sono l’abisso” di Donato Carrisi. Questo è il primo romanzo dell’autore che leggo, acquistato in edizione TEA tascabili la scorsa estate, sebbene faccia parte del catalogo Longanesi. Da questo libro è tratto l’omonimo film del maestro italiano del thriller.
All’alba, mentre il lago si staglia scuro e lucente, un uomo si prepara al suo compito quotidiano di spazzino. Lungi dal disprezzare il suo lavoro, lo considera essenziale e, soprattutto, un mezzo per decifrare i segreti più reconditi celati negli scarti delle persone, segreti che lui sa usare a proprio vantaggio. Anche lui, infatti, nasconde un segreto.
La sua esistenza, fatta di rituali consolidati e rare eccezioni, è destinata a cambiare radicalmente. Presto, incontrerà una ragazzina con un ciuffo viola, e la sua scelta di vivere in modo invisibile, ai margini della società, sarà compromessa. Il pericolo più grande non è tanto la scoperta delle sue attività, quanto l’ira di una figura misteriosa che si cela dietro una porta verde, un timore che lo perseguita fin dall’infanzia.
Ma c’è un’altra minaccia imminente: qualcuno lo sta già cercando. Una donna, soprannominata la “cacciatrice di mosche”, ha un unico obiettivo: fermare la violenza e salvare le donne. Nonostante le sue difficoltà e la sua reputazione, è determinata a portare a termine la sua missione. Quando il lago rivela un indizio cruciale, la cacciatrice comprende che è un messaggio per lei. Sa che deve scovare l’inafferrabile figura che si cela nelle profondità.
Il primo romanzo di Donato Carrisi difficilmente si dimentica, e per me è stato proprio così, lo ammetto. Ero un po’ titubante all’inizio, perché mi avevano avvertito che, come tutti i suoi thriller, poteva essere spaventoso o turbare gli animi più sensibili. Devo dire che, in effetti, in alcuni momenti ho avuto difficoltà a prendere sonno dopo aver letto qualche pagina. Per questo, se siete lettori sensibili, vi consiglierei di leggerlo di giorno anziché la sera.
Nonostante questo, il romanzo mi ha subito catturata. Nonostante non sia breve, si legge con una velocità sorprendente, proprio come solo i grandi maestri sanno fare. È un’opera in cui nulla è lasciato al caso: ogni personaggio è ben delineato e, sebbene all’inizio i legami tra loro possano sembrare inspiegabili, alla fine tutto trova il suo posto. Le connessioni si rivelano sorprendentemente distanti nel tempo ma incredibilmente vicine nello spazio.
È un romanzo che colpisce allo stomaco e affronta diverse tematiche profonde. Una in particolare è il dolore provato dalle famiglie degli assassini. Carrisi non si limita a raccontare il lutto di chi perde un figlio, ma esplora anche la sofferenza del genitore dell’assassino, di chi si interroga sul perché non sia riuscito a capire o a fermare il proprio figlio prima. Si chiede cosa possa aver sbagliato nell’educazione, ma la verità è che alcuni individui nascono semplicemente così, senza empatia, con una sociopatia, e in questi casi i genitori e la società possono fare ben poco.
Il libro affronta anche altre tematiche complesse e dolorose. Esplora la vita di un bambino in una famiglia disfunzionale e come tale ambiente possa plasmarlo in una persona che forse non sarebbe dovuto diventare. Non mancano riferimenti a incesti e alle loro drammatiche conseguenze.
Vengono trattati argomenti come le famiglie affidatarie, il ruolo degli assistenti sociali e i profondi traumi fisici e psicologici subiti dai bambini. L’autore non si tira indietro di fronte alla violenza sulle donne, mostrando come, a volte, anche di fronte a un aiuto, le vittime possano finire per giustificare i propri aguzzini. C’è spazio anche per la violenza adolescenziale e per come un amore apparentemente innocente possa trasformarsi in una spirale di manipolazione e sfruttamento.
Il romanzo affronta anche il suicidio e la violenza perpetrata attraverso foto compromettenti, evidenziando l’impatto devastante che possono avere sulla vita di una persona e come vengano usate per manipolare e sfruttare.
Insomma, c’è moltissimo in questo libro, più di quanto mi aspettassi, e ne sono rimasta colpita. È un’opera che colpisce, sorprende e tocca tematiche difficili con grande cognizione di causa, ma anche con umanità e senza distacco. Lo consiglio vivamente agli amanti del genere che desiderano leggere un vero maestro italiano del thriller. Voto 5+/5
