Recensione “Poema nero” di Alessio Miglietta

Sulla falsa riga del Milton di Paradiso Perduto, Miglietta propone una versione post moderna del concetto di poema. Un’opera che, come si intuisce dal titolo, richiama la solitudine, la disperazione e il sospirato abbraccio verso l’abisso dell’uomo moderno. Oltre 500 pagine che sono in grado di perlustrare le paure e i lati oscuri dell’essere umano

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Titolo: Poema nero
Autori: Alessio Miglietta
Editore: Indipendente
Genere: Poema
Data pubblicazione: 14 Novembre 2023
Voto: 3/5

Classificazione: 3 su 5.
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Recensione

Miglietta intraprende un percorso tortuoso, collocandosi sulle orme dei grandi classici e componendo un poema. Grandissimo il mio rispetto per lui, perché mi rendo conto di quanto sia complesso e difficoltoso cimentarsi in una simile impresa. Poema nero risulta essere lungo all’incirca 500 pagine, quindi un po’ meno della Divina Commedia, facendo un eufemismo, ma è comunque un bel mattone da leggere e digerire. Soprattutto per quel che riguarda le tematiche affrontate dall’autore e la forma in cui sono esplicate.

L’opera è stratificata, ricca di rimandi e riferimenti letterari facilmente individuabili. Si sente il richiamo ai maestri come Virgilio e Dante, tra gli altri, nel viaggio in cui Miglietta ci accompagna. Un viaggio oscuro, fosco, immerso nell’egoismo e nell’indifferenza della nostra società.

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L’autore aspira a un’estromissione dal gruppo, del quale non condivide i valori e la morale. Ma, al tempo stesso, soffre di questa esclusione. Si fa portavoce di un’esistenza livida, arrancante, mentre cerca di far sopravvivere una scintilla di umanità in questo mondo freddo in cui ci si lascia morire fra fratelli.

Ammettere quanto la nostra società sia corrotta, asettica, è complesso. E complesso è accettare di adeguarsi alle sue regole, se si è sensibili, empatici, altruisti. A cosa aggrapparsi dunque, in questa situazione? Miglietta propone l’amore come un’ancora a cui potersi affidare, una breccia che lascia filtrare la luce della speranza nella buia cattedrale del mondo.

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Poema nero è sicuramente un’opera ardua da comporre e portare a termine senza far sì che il lettore si lasci schiacciare dalla materia affrontata. Consiglio di leggerla a piccole dosi, centellinando il giustificatissimo pessimismo dell’autore in pillole. Non posso che trovarmi d’accordo con lui su molti dei temi trattati e forse anche per questo ho apprezzato il suo poema. Tuttavia, non so quanto possa essere fruibile per il pubblico. Per quanto mi riguarda, l’ho trovato un ottimo esercizio di stile, accurato e profondo, personale. Un messaggio intimo che non si può non ascoltare.

Voto: 3/5

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