Recensione “L’Immagine Deforme” di Alessio Miglietta 

L’Immagine Deforme è una silloge poetica che si distingue per la sua ermetica e la sua intensità. Attraverso versi densi e carichi di significato, l’opera esplora tematiche esistenziali, l’incapacità di riconoscersi, la disillusione, il desiderio di dissolversi nel tempo e nello spazio.
L’estrema ricercatezza dei testi conduce verso strade emotive e tormentate, creando vortici di sensazioni contrastanti. Un’opera dannatamente straordinaria, che lascia un’impronta incancellabile in chi ha il coraggio di addentrarsi in questa poetica.
Nella speranza di un ultimo slancio, dopo la strenua resistenza, pronta a manifestarsi come un lampo di vita che squarcia le tenebre.

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Titolo: L’immagine Deforme
Autori: Alessio Miglietta  
Editore: Ensemble
Genere: Poesie
Data pubblicazione: 15 Luglio 2024
Voto: 4/5

Classificazione: 4 su 5.
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Recensione

Non sono una grande amante della poesia. Non che non mi piaccia, solo, semplicemente, non mi sono mai interessata ad approfondirla. Preferisco la narrativa, principalmente perché quando leggo qualcosa cerco una storia che mi intrattenga e che mi sappia anche fornire spunti di riflessione.

Devo dire che, però, con L’Immagine Deforme le mie necessità di lettrice di romanzi sono piuttosto soddisfatte, anche se si parla di una silloge poetica. L’autore è evidentemente ferrato nel comporre e alterna versi liberi e sciolti creando un’armonia tangibile. La musicalità della sua penna è sottile e ricercata riproduce emozioni e situazioni reali e sulla quotidianità, sviscerata in una profonda analisi.

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Quelle di Miglietta sono poesie cariche di significato e che si deve essere disposti a cogliere. Non si tratta di argomenti leggeri: i versi portano il lettore a interrogarsi sull’ineffabilità dell’esistenza, sul suo sgretolarsi e sulla mancanza di senso che, a volte, inghiotte ogni cosa e riduce gli esseri umani a burattini vuoti e distaccati.

L’arte di Miglietta è venata di un pessimismo che sfocia nell’accettazione del dissolvimento del corpo in un disegno più grande. Studiando i suoi versi, si pensa tanto. Magari se ne esce un po’ ammaccati, ma di sicuro le sue poesie aiutano il pubblico a interrogarsi su se stessi e sul rapporto che hanno con ciò che li circonda, di qualunque cosa si tratti, animata o inanimata.

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Decisamente una bella silloge, anche per chi non ama la poesia. Tuttavia, si deve essere disposti ad affrontare argomenti che richiedono attenzione e cura per essere compresi.

Voto: 4/5

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