Recensione “Il deserto degli striati” di Enrico Graglia

In un mondo minacciato dal morbo della striatura, l’ex militare Nikolaus viene ingaggiato per trasportare organi attraverso il deserto, guidando una spedizione disperata, a bordo di un veicolo supertecnologico, fino ai laboratori di una struttura segreta, dove attraverso varie sperimentazioni si cerca una cura per la pandemia omega, che ha provocato mutazioni biologiche in gran parte della popolazione umana.
È un viaggio da incubo, che porta il protagonista e la sua squadra di professionisti a confrontarsi col proprio passato tormentato, dove niente è come sembra e l’incontro-scontro tra umani e striati deflagra fino a mostrare tutte le conseguenze e implicazioni, ma anche antiche e impensabili radici, di due razze che si contendono ciò che è rimasto del pianeta

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Titolo: Il deserto degli striati
Autore: Enrico Graglia
Editore: Indipendente
Genere: Distopico
Data pubblicazione: 3 Luglio 2024
Voto: 4/5

Classificazione: 4 su 5.
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Recensione

Il deserto degli striati è un romanzo distopico ambientato in un mondo dove gli esseri umani sono costretti a convivere con creature orrende e sanguinarie: gli striati. Un morbo terribile ha diffuso infatti una malattia che provoca mutamenti e rende gli uomini folli e mostruosi. Esiste una cura? Forse sì, ma non è a portata di mano.

Ogni giorno Nik, ex militare, si scontra con gli striati in una realtà gravata dalle mutazioni genetiche e dalle violenza. La società si è ridotta all’osso, i rapporti umani si sono trasformati in nome della legge del più forte. Non esiste più gentilezza, armonia e amore: solo sopravvivenza.

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Nik viene incaricato da uno strano figuro per trasportare organi nel laboratorio dove stanno sperimentando una cura per la pandemia. Lui e la sua squadra affrontano un viaggio incredibile, pericoloso. Ma cosa celano le strutture misteriose dove sono diretti? Riusciranno a resistere agli attacchi delle creature? Qualcuno, ovviamente, si metterà fra loro e l’obiettivo, ostacolando Nik e gli altri.

Questo romanzo dalle tinte dark fantasy è stato piuttosto piacevole da leggere. L’autore è riuscito nel complicato intento di raccontare una storia avvincente, mantenendo il suo stile narrativo ricco e descrittivo. Sono un’amante dell’horror e sono decisamente rimasta soddisfatta dalla trama. Ancor di più, però, ho apprezzato la prosa di Graglia.

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Purtroppo, però, quando si scrivono romanzi postapocalittici a base di mostri e virus pandemici, succede di scadere nel cliché. Graglia è stato piuttosto abile in questo. Tuttavia, qualcosina di risentito c’è. Danneggia la godibilità del romanzo? A mio parere, no. Dà solo la sensazione di leggere qualcosa di risentito, per certi versi, ma non è grave.

Sono sicura che gli amanti della letteratura sci-fi o simil zombie adorino il romanzo di Graglia. Io, per quel che mi riguarda, gli assegno un bel voto perchè ha saputo piacevolmente intrattenermi (e farmi fare smorfie impressionate).

Voto: 4/5

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