Linus Baker è un assistente sociale impiegato al Dipartimento della Magia Minorile. Il compito che esegue con scrupolosa professionalità è assicurarsi che i bambini dotati di poteri magici, cresciuti in appositi istituti in modo da proteggere quelli “normali”, siano ben accuditi. La vita di Linus è decisamente tranquilla, per non dire monotona: vive in una casetta solitaria in compagnia di una gatta schiva e dei suoi amati dischi in vinile. Tutto cambia quando, inaspettatamente, viene convocato nell’ufficio della Suprema Dirigenza. È stato scelto per un compito inconsueto e top secret: dovrà recarsi su un’isola remota, Marsyas, e stabilire se l’orfanotrofio diretto da un certo Arthur Parnassus abbia i requisiti per rimanere aperto. Appena mette piede sull’isola, Linus si rende conto che i sei bambini ospitati nella struttura sono molto diversi da tutti quelli di cui ha dovuto occuparsi in passato. Il più enigmatico tra gli abitanti di Marsyas è però Arthur Parnassus, che dietro ai modi affabili nasconde un terribile segreto. Un’incantevole storia d’amore ambientata in una realtà fantastica, meravigliosamente narrata, su cosa significhi accorgersi che, a volte, si può scegliere la vita che si vuole. E, se si è abbastanza fortunati, magari quella vita ci sceglie a sua volta.
Titolo: La casa sul mare celeste
Autore: TJ Klune
Editore: Mondadori
Genere: Fantasy
Data pubblicazione: 13 Luglio 2021
Voto: 5+/5
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Recensione
Ben tornati a tutti lettori, oggi sono qui per parlarvi di un libro che volevo leggere da parecchio tempo: La casa sul mare celeste di TJ Klune, edito Mondarori.
Linus Baker, un assistente sociale del Dipartimento della Magia Minorile, conduce una vita tranquilla e monotona. Tutto cambia quando viene incaricato di un’insolita missione: ispezionare un orfanotrofio su un’isola remota, Marsyas. I sei bambini ospitati a Marsyas sono diversi da tutti quelli che Linus ha incontrato prima. E il loro enigmatico direttore, Arthur Parnassus, nasconde un enorme segreto.
“La casa sul mare celeste” è una lettura che offre conforto e rifugio, come Linus Baker trova su Marsyas. Ma non è solo una coccola: la storia è intrisa di dolore, capace di far stringere il cuore e strappare lacrime. I personaggi di questo romanzo risuonano con profonda intensità. Ritroviamo la timidezza, l’eccesso di empatia, l’isolamento, il maltrattamento e la punizione per essere “diversi”.
Ciò che ha catturato la mia attenzione in questo volume è la disinvoltura con cui si dipana una trama tanto atipica e singolare. L’autore ci presenta un mondo speculare al nostro, in cui la magia permea la quotidianità e coesiste apparentemente con la quotidianità.
L’amore, l’amicizia e la famiglia sono al centro di questa storia, che affronta con delicatezza temi come il pregiudizio e la diversità. La favola, ricca di elementi magici, ci trasporta in un luogo dove la diversità splende. Temi serissimi come la paura dell’ignoto, la classificazione, la discriminazione, l’emarginazione e l’amore sono trattati con dolcezza ed ironia.
Esistono individui dotati di poteri magici, noti a tutti ma volutamente ignorati. La loro presenza è taciuta, negata, privata di riconoscimento. Privati degli stessi diritti riservati ai non magici, sono vincolati da regole ferree dettate da chi non possiede alcuna dote magica. Relegati in luoghi remoti e segregati, la loro integrazione nella società è solo una facciata illusoria. Un’inclusione che li comprende solo per confinarli oltre un muro invisibile, condannandoli all’emarginazione, all’occultamento e all’oppressione.
La paura del diverso è un’ombra che oscura l’animo umano. È questa la forza motrice che spinge la comunità del libro a cercare di controllare gli esseri non magici. Un’inquietudine ancestrale che alimenta il desiderio di dominio e di segregazione. La magia, con il suo alone di mistero e di imprevedibilità, rappresenta una minaccia per l’ordine costituito. Tutto ciò che sfugge al controllo genera timore e diffidenza, innescando un meccanismo di difesa che si traduce in oppressione e discriminazione.
I sei bambini magici sono stravaganti e descritti con minuziosa attenzione, rendendoli quasi reali. La loro capacità di amarsi incondizionatamente commuove e fa affezionare il lettore. Arthur Parnassus, il direttore, e Zoe, lo spirito della foresta, completano il cast di personaggi atipici. Linus, onesto e leale, inizierà a mettere in discussione il sistema su cui si regge il mondo…
L’autore delinea con maestria questa realtà, evidenziando le ipocrisie e le ingiustizie che permeano la società. La fluidità della narrazione rende ancora più vivido e coinvolgente il racconto, trasportando il lettore in un mondo in cui la magia assume un sapore amaro, intriso di segregazione e discriminazione.
Tuttavia, come l’autore sottolinea con insistenza, il cambiamento ha origine dal singolo. È da un individuo coraggioso che la scintilla della rivoluzione prende vita. Un individuo che osa rompere il silenzio, alzando la voce laddove nessuno oserebbe farlo. Una voce diretta, schietta, che rifiuta le mezze misure e le ipocrisie.
L’autore ci mostra la forza dirompente di un singolo atto di ribellione. Un atto che può innescare un effetto domino, scuotendo le coscienze e aprendo la strada a un cambiamento collettivo. È il coraggio di un individuo che sfida l’oppressione e l’ingiustizia, ispirando altri a seguire il suo esempio.
Un romanzo che fa sognare e riflettere, in attesa della prossima opera di questo talentuoso autore. Lasciatevi trasportare in una realtà fantastica dove il destino può essere forgiato dalle proprie scelte. Voto 5+/5

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