Recensione “Verrà la notte” di Giampiero Margiovanni 

Nicolò Manni è uno scrittore di successo lontano da anni dalle luci della ribalta. La sua carriera è ormai in declino, soffre d’insonnia ed è tormentato dai sensi di colpa a causa del suicidio del suo migliore amico. Passa le sue giornate fumando erba e girovagando per la città in attesa di una notte che non sembra arrivare mai. Una serie di incontri surreali e alcune pessime scelte porteranno Nicolò a sprofondare nei cunicoli più bui delle sue paure e del suo dolore, aggravando in maniera irreversibile la sua condizione, tanto da arrivare a rischiare la vita in più occasioni. Per salvare la pelle sarà costretto a rivedere le proprie scelte e a tradire nuovamente sé stesso e la promessa fatta al suo migliore amico…

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Titolo: Verrà la notte
Autore: Giampiero Margiovanni 
Editore: IlViandante
Genere: Noir
Data pubblicazione: 7 Settembre 2023
Voto: 3+/5

Classificazione: 3.5 su 5.
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Recensione

Nicolò Manni è uno scrittore che si dibatte nella vischiosità delle promesse mantenute, del trauma mal digerito che si riversa in una condizione estraniante di vita vissuta senza meta e prospettive, dell’irrimediabile alternarsi di giorni tutti uguali.

Ormai dorme a malapena; la città è lo sfondo delle peregrinazioni cupe che lo portano a scontrarsi con personaggi bizzarri e ambigui. L’incontro con ognuno di loro trascina Nicolò sempre più verso un baratro che si avvicina pian piano. Sulle spalle gli pesa il suicidio del suo migliore amico, avvenimento che lo ha segnato nel profondo e che regola tutti gli eventi di cui è protagonista.

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Pare che Nicolò rincorra uno spettro irraggiungibile, che ogni battaglia che affronta sia già persa in partenza. E così, invece che proseguire verso la luce in fondo al tunnel, resta indietro e inciampa in continuazione. Non riesce a trovare più se stesso, non riesce più a scrivere, a vivere in modo normale. Spesso i capitoli si concludono con questa frase dolceamara, E verrà la notte, come a dire che, prima o poi, vivrà giorni migliori. Tuttavia, la felicità per Nicolò è un sogno/miraggio che il lettore si rende conto che non raggiungerà mai. I giorni migliori tarderanno a giungere, e il nostro scrittore diventa l’ombra di se stesso.

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Con la sua scrittura sfumata e densa, Margiovanni confeziona un’opera dalle tinte cupe. Un misto di noir, giallo e pulp si dibattono sulla pagina, partorendo un romanzo che è a metà fra il romanzo di formazione e il mystery. Si riflette molto sul tema della scrittura in sè, sulla perdita di un affetto caro che è in grado di toglierti l’aria dai polmoni, sul perdere la bussola e sopravvivere in solitudine. L’autore ha saputo creare un personaggio efficace, anche se un po’ stereotipato, e gli ha dato vita su uno sfondo grigio di tensione e angoscia. La spirale nella quale cade Nicolò fa stringere lo stomaco, perchè in fondo ognuno di noi l’ha provata almeno una volta nella vita. Per questo l’empatizzazione riesce facile, anche se le tematiche non proprio leggere fanno procedere leggermente a rilento con la lettura. Almeno, per me è stato così.

Nel complesso un buon titolo, anche se ho apprezzato di più altre opere dell’autore.

Voto: 3+/5

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