Nella dormiente cittadina di Milburn, New York, quattro anziani si riuniscono per raccontarsi storie, alcune vere, altre inventate, l’importante è che siano terrificanti. Un passatempo innocente per distrarsi dalla tranquilla routine quotidiana. Ma qualcosa è tornato a perseguitare loro e la piccola città. Una storia che li ha visti protagonisti molto tempo prima. Un errore fatale e crudele, un terribile incidente. E ora scopriranno che nessuno può seppellire il proprio passato per sempre… Ghost Story, di Peter Straub, narra di orrori, segreti, e resiste alla prova del tempo evocando le nostre paure più profonde e gli incubi più oscuri.
Titolo: Ghost Story
Autore: Peter Straub
Editore: Fanucci
Genere: Horror
Data pubblicazione: 19 Maggio 2023
Voto: 3-/5
Cartaceo -> 20€ | Ebook -> 9,99€
Recensione
In questi ultimi giorni sono stata a Milano per vedere un concerto di una band metal che adoro. Ne è valsa assolutamente la pena, sono stati fantastici, ma il viaggio è stata un’ammazzata. Più di sei ore all’andata e altrettante al ritorno in treno, con il caldo asfissiante e innaturale che premeva contro i finestrini e mi inzuppava la canottiera. Menomale che, per passare il tempo, mi ero rifornita bene: Ghost Story di Peter Straub, un bel mattone di inquietudine e segreti nascosti sotto il tappeto.
Ghost Story parla di una cittadina sonnolenta (Milburn) piuttosto simile a Castle Rock, abitata da persone perbene, all’apparenza cordiali e genuine ma sotto sotto corrotte e colpevoli. Un’entità malefica comincerà a prendere di mira i cittadini, cambiando forma e essenza ma mai il suo obiettivo: vendicarsi. Gli attempati membri della Chowder Society si riuniscono da anni ormai nelle loro belle case, vestiti eleganti e a fumare sigari di ottima qualità, per raccontarsi storie spaventose. Loro stessi percepiscono che c’è qualcosa che non va a Milburn, e decidono di indagare contattando il nipote di uno di loro, morto un anno prima in circostanze particolari. Da qui ha inizio la vicenda, che porta pian piano a svelare le azioni criminose di cui si sono macchiati svariati cittadini del paese. Qualcosa reclama vendetta, qualcosa di intelligente, furbo e terribilmente imparziale.
Inizialmente, ammetto che ho fatto fatica a essere coinvolta dal racconto. Lo stile di Straub è un po’ pesante, lento ed estremamente dettagliato, che non sempre è un pregio. In più, i fatti su cui si incentra il libro sono spesso slegati da un’effettiva funzione narrativa. La plotline principale è arricchita da diverse sottotrame, che si intricano tra loro e a volte non giungono da nessuna parte. I personaggi di Ghost Story sono moltissimi e a un certo punto, mentre leggevo, ho pensato fosse il caso di farmi una piccola mappa con i nomi e le relazioni che intercorrevano fra i comprimari.
La pesantezza dello stile, presente soprattutto nelle parti iniziali, viene però scemando nei momenti in cui i membri della Chowder Society si raccontano le loro storie di paura. Fin dalla prima narrazione, ho trovato le testimonianze degli anziani accattivanti e interessanti, quasi più della storia principale, anche se poi tutto si viene inevitabilmente a mescolare in un racconto unico.
Spezzo inoltre una lancia a favore del libro, appigliandomi ad alcune caratteristiche che riescono sempre a coinvolgermi, nel corso della narrazione. Ad esempio, adoro le storie dove un’entità malefica (questo sì, concetto ormai rivisto e abusato) cacciano vittime colpevoli di essersi macchiate di crimini e cattiverie in passato. Lodevole anche la capacità dell’autore di immergere il lettore in un ambiente con cui, all’inizio, può essere difficile entrare in sintonia. Dal momento che si arriva a un terzo del libro, però, sembra quasi di far parte dei cittadini di Milburn, e ci si comincia a domandare che cos’è che si potrebbe aver fatto in passato per meritarsi adesso di essere perseguitati dal Male.
Dunque, libro un po’ ostico per certi versi (stile e lunghezza), ma a cui dare una possibilità in nome dell’inquietudine in grado di provocare nel lettore.
Voto: 3 -/ 5
