Elisabetta Frega ha appena vent’anni e frequenta il secondo anno della facoltà di Lingue e Letterature Straniere quando decide di partire per la Siria per migliorare la lingua araba. È la sua prima esperienza fuori dall’Europa, è entusiasta e preoccupata, ma il popolo siriano la accoglie con calore. In poco tempo a Damasco Elisabetta scopre i colori e le sfumature di una cultura completamente diversa da quelle che aveva conosciuto fino a quel momento: una cultura costruita sulla tradizione, sull’ospitalità e su un immenso patrimonio artistico e architettonico. È un modo di vivere che, una volta rientrata in Italia, la porta inaspettatamente a misurarsi con un profondo rifiuto per superficialità e frivolezze. Presto scopre che la Siria l’ha segnata così tanto e così nel profondo da non poterne più ignorare il richiamo, e decide di ripartire. Una volta laureata torna quindi a Damasco dove trascorrerà altri cinque mesi. In questa nuova esperienza siriana Elisabetta conosce persone, tradizioni, specialità culinarie e luoghi sempre diversi, stringe nuove amicizie e parte alla scoperta della Giordania e del Libano. Ma i tempi la costringeranno a confrontarsi con un nuovo, terribile evento: l’esplosione del conflitto che dilanierà e devasterà il paese. In mezzo all’instabilità politica e alla confusione di notizie, l’autrice riesce comunque a vivere a pieno i suoi ultimi giorni in Siria e a raccontarci la meraviglia di monumenti e siti archeologici visitati appena prima della loro distruzione.
Titolo: La luna sorride a Damasco
Autore: Elisabetta Frega
Editore: AlpineStudio
Genere: Narrativa di Viaggio
Data pubblicazione: 28 Ottobre 2021
Voto: 5/5
Cartaceo -> 16,80€
Recensione
Ben tornati lettori, oggi vi parlo di un libro che aspetta tra i miei scaffali da inizio anno. La luna sorride a Damasco di Elisabetta Frega mi intimoriva per i sentimenti che avrei provato e ogni volta lo posavo e passavo oltre. Mese scorso ho poi deciso come fosse finalmente giunto il suo momento e finalmente eccomi qui a parlarvene.
Partiamo dalla protagonista, Elisabetta Frega, una giovane genovese (prometto di non essere di parte) che durante i suoi studi di lingue straniere presso l’Università degli Studi di Genova, decide di partire per migliorare la lingua araba. L’Erasmus è la prima scelta che molti suoi compagni intraprendono, ma come pochi sanno e troppi sottovalutano, l’assegno assegnato agli studenti per studiare un semestre o un intero anno accademico all’estero è molto al di sotti delle spese che dovranno sostenere per vivere in un altro paese. Elisabetta decide quindi di optare per una seconda scelta, un mese presso l’università di Damasco in Siria, ospite di una famiglia del luogo e sostenere lì l’esame di livello di lingua. In questo modo potrà imparare l’arabo vivendolo “in famiglia” e respirandolo nella quotidianità oltre che apprenderlo nell’università straniera insieme a molti altri studenti provenienti da ogni pare del globo.
Decide di partire, con i suoi 20 anni in borsa e tante speranze nella mente. Ciò che troverà sarà molto più di quello che immaginava, molto probabilmente l’esperienza che ha vissuto è notevolmente al di sopra di ogni più rosea previsione. Un mese intenso, in cui troverà anche il coraggio di viaggiare in solitaria, scoprendo ed ammirando terre, monumenti e città che purtroppo ad oggi non esistono più. Leggendo le sue parole, sembra quasi di trovarsi tra le mani oltre che un’esperienza di viaggio e di vita, anche una testimonianza di ciò che a causa di una terribile guerra, non esiste più, ma che una nostra coetanea armata di coraggio e temerarietà ha vissuto, visto e toccato con mano.
Proseguendo con la storia di Elisabetta, torna in Italia arricchita nello spirito e cambiata nell’approcciarsi alla vita di tutti i giorni. Prosegue i suoi studi universitari e si laurea, terminato il percorso universitario, si trova ad un bivio, continuare l’università? Gli Atenei da cui si sente attirata sono lontani da casa e nuovamente non si sente di mettere tale peso sulle spalle della propria famiglia. Decide quindi di tornare in Siria, nuovamente a Damasco, ma questa volta per 5 mesi e proseguire il percorso di studio della lingua araba. Ovviamente anche in questo caso supererà gli esami che si era prefissata, ma ciò che cambia rispetto alla sua precedente esperienza è altro. La guerra è alle porte, i tumulti solo ormai all’ordine del giorno, è infatti intimato ai connazionali di tornare in patria. Elisabetta però non demorde e decide di terminare i proprio studi e solo una volta fatto, torna in Italia.
Guardai l’attestato rilasciatomi dall’Università di Damasco. Avevo raggiungo il mio obiettivo: ero riuscita a superare in maniera positiva anche l’esame del sesto livello, quindi avevo ottenuto un foglio di carta che dimostrava che la mia era una conoscenza avanzata della lingua araba. Ciò che però avevo realmente imparato non compariva su quel foglio. Avevo compreso il profondo senso del viaggio e la bellezza delle sue sfumature. Se la prima esperienza in Siria mi aveva in qualche modo fatta “crescere” di colpo, ora mi sentivo più ricca dentro. Nulla sarebbe stato uguale per me, qualunque strada avesse preso la mia vita ero certa che il viaggio ne avrebbe sempre fatto parte, o perlomeno che avrei fatto il possibile perché fosse così.
Un libro che appassiona chi ama viaggiare e trasmette le emozioni della scoperta di paesaggi e culture lontane dalla nostra. Attraverso gli occhi di Elisabetta una giovane studentessa come siamo state noi ai primi anni di università, abbiamo l’opportunità di annusare una realtà che non esiste quasi più. Leggendo il testo scaturisce sicuramente una sana invidia, per il coraggio e l’esperienza vissuta.
Se volte saperne di più, correte a comprare il libro, in queste poche righe infatti ho solo fatto un sunto generale, senza andare troppo nel dettaglio, proprio per dare la possibilità ad ognuno di voi, di rimanere meravigliato esattamente come ho fatto io leggendo il libro. Inoltre all’interno sono presenti fotografie scattate proprio da Elisabetta durante i due viaggi in Siria e non solo.
Se volete seguire Elisabetta Frega vi lascio i link ai suoi socia qui sotto:
freesoulontheroad.com
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