Recensione “Sette minuti dopo la mezzanotte“di Patrick Ness e Siobhan Dowd 

l mostro si presenta a Conor sette minuti dopo la mezzanotte. Puntuale. Ma non è il mostro che Conor si aspettava, l’orribile incubo fatto di vortici e urla che lo tormenta ogni notte da quando sua madre ha iniziato le cure mediche. Questo mostro è diverso. È un albero. Antico come una storia perduta. Selvaggio come una storia indomabile. E vuole da Conor la cosa più pericolosa di tutte. La verità. Età di lettura: da 12 anni.

Titolo: Sette minuti dopo la mezzanotte
Autore: Patrick Ness e Siobhan Dowd 
Editore: Mondadori
Genere: Narrativa per ragazzi
Data pubblicazione: 29 Aprile 2014
Voto: 5/5

Classificazione: 5 su 5.

Cartaceo -> 10,50€


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Recensione

Conor è un ragazzo di 13 anni che ogni notte ,dopo le 7 di mezzanotte, sprofonda in un terribile incubo. Un incubo che non gli dà tregua e che appare ogni singola notte da quando la sua povera mamma malata ha iniziato le cure mediche per una grave malattia. Un incubo che lo lascia senza fiato e senza speranza ogni giorno che passa. Come a svanire, giorno dopo giorno, é  la speranza  di rivedere la sua povera mamma  guarire.

Conor ha paura e non riesce a capire perché questo mostro terribile, un Albero, lo chiami a gran voce, pretenda di essere ascoltato e non gli dia tregua. 

“ Il mostro si presentò poco  dopo la mezzanotte. E’ così che fanno”

Questo fino a quando il ragazzo avrà la consapevolezza di se stesso e sarà pronto per accettare la verità ,quella verità che rappresenta per lui l’unica via di uscita dal dolore e dalla sofferenza, l’accettazione dell’inevitabile, ma non con rassegnazione o dolore ma con comprensione, quei 7 minuti dopo la mezzanotte che rivelano il perché del titolo e che bisogna aspettare fino alla fine per comprendere pienamente.

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Patrick Ness ha la capacità di entrarti nel cuore, di regalarti sensazioni indescrivibili e di farti soffrire con il suo protagonista fino alla fine…ma la sofferenza e le sensazioni che rievoca sono cariche di amore e di comprensione, e la storia che racconta è anche quella di un ragazzo che da bambino deve diventare adulto e deve confrontarsi con la realtà. Tutti dovremmo fare un viaggio con lui e dentro noi stessi. E Conor viene accompagnato in questa avventura, la più difficile ma anche la più vera e reale che possa vivere, grazie ad una figura immaginaria di un Albero magico che non ha nulla di orrifico e che assomiglia di più ad un grillo parlante che a un personaggio da temere e da evitare.

Questo libro viene consigliato ad un pubblico prevalentemente giovanile ma , a mio parere, è adatto a qualsiasi età perché stimola riflessioni e analizza  paure ataviche, senza tempo.

Voto: 5/5

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