Bentornati al nostro appuntamento poetico!
Oggi più che sul post vi baserete su un video che ho caricato sul mio canale YouTube, che trovate qui sotto, dove è spiegato e illustrato tutto. Di cosa si tratta? Innanzi tutto di creare. Vi stupirete di come, con poche parole, apparentemente casuali, con la tecnica del caviardage, possano uscire vere e proprie poesie, o comunque versi che parlano di noi. Perché partecipare? Potrei dirvi banalmente per passare il tempo e vedere una biondina intimidita al suo primo video YouTube, ma il vero scopo di questo esercizio è approcciarsi insieme alla poesia, in un momento storico particolare. Sì, perché come vi accenno nel video, ora più che mai, è utile esternare il nostro vissuto emotivo riguardo a ciò che accade e come ci si sente. Questo può benissimo essere un gioco a livello consapevole, ma non è semplicemente questo per il vostro inconscio.
Settimana scorsa abbiamo sentito le risposte di Stefano K di Modugno, alle mie domande e fra gli autori citati lui ha scelto Walt Whitman. L’ho scelto anche io, una poesia in particolare, che recito nel video e che spero trasmetta quanta potenza hanno le parole e quanto lontano si riesce ad andare con dei versi.
Infine, prima di lasciarvi al vero contenuto, un ringraziamento a Francesca di Mamusca che condivide con la sua community questo progetto, ed un invito a tutti quanti: mandateci i vostri lavori. Potete farlo qui sul blog, sotto ai commenti del video e su Facebook seguendo Muatyland e Mamusca, commentando il post. Vi aspetto e vi abbraccio!

Ecco un esempio di caviardage più elaborato, magari vi ispirerà. Date spazio alla creatività, non ponetevi limiti ne giudizi e poi osservate.