Recensione “Tales from time” Vol. 1 di Gabriele Di Minco, Fabio Berti e Chiara Pinzauti

Cosa fareste potendo cambiare il passato? Anno 2023, in quest’incredibile era di meraviglie tecnologiche, un gruppo di 5 temerari astronauti parte al di là delle stelle verso l’inesplorato. Anno 1950, la ridente cittadina di Hugh Town è scossa dal ritrovamento di un inquietante oggetto volante non identificato. Dispersi nei meandri del tempo, riusciranno i cinque esploratori dell’ignoto a cambiare le sorti del genere umano? Scopritelo in Tales From Time, il fumetto “what if”! Beyond space and time, an astonishing future is waiting for you!

Titolo: Tales from time, Vol.1
Autore: Gabriele Di Minco
Illustratori: Fabio Berti e Chiara Pinzauti
Editore: Upper Comics
Data pubblicazione: 20 Marzo 2019
Voto: 3.5/5
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Recensione

Un gruppo di astronauti partono all’avventura, pieni di speranze e progetti. Tutte menti brillanti, ci vengono brevemente presentati nelle prime pagine e in piccole biografie sparse fra i capitoli, nelle quali apprendiamo qualcosa di più sul loro conto. Non facciamo in tempo a familiarizzarci però che il dramma sconquassa le loro vite e noi lettori, stupiti e rapiti dall’accaduto: qualcosa va storto e la squadra viene teletrasportata indietro nel tempo. Cosa è successo? Per quale motivo si ritrovano in un luogo sconosciuto, in un’altra epoca, senza sapere il perché e il per come?

Tales from time, del quale non voglio spoilerare di più vista l’intrigante trama, è un fumetto fantascientifico/storico, che riesuma alcuni nomi e avvenimenti reali ben conosciuti dal pubblico. Il viaggio nel tempo è sempre una tematica allettante, ancor di più se la storia che ne scaturisce è corredata di un così bell’impianto grafico. Nella prima parte del volume, il disegno presenta tratti un po’ abbozzati ed è piuttosto semplice, con alcune sproporzioni nella caratterizzazione dei personaggi mentre gli sfondi risultano particolarmente curati. Non che questo sia d’intralcio alla fruizione del racconto, che procede a gonfie vele e si dispiega leggero per tutta la lunghezza dell’opera. Nelle pagine seguenti le linee sono più definite e nitide e attribuibili ad una mano più matura. Nel complesso, il comparto grafico mi ha ricordato un po’ Dylan Dog o Tex, per l’utilizzo del colore nero e i profili dei visi dei protagonisti.

Posso definirmi decisamente soddisfatta della lettura di Tales from time: storia ben progettata e appassionante, quadri a tratti cupi e dettagliati in modo esauriente, tanto hype per il seguito.

Decisamente un titolo da tenere sott’occhio!

Voto: 3.5/5


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