Recensione “La Famiglia Tiffany ” di M.J. Rose

Ambientato durante gli anni d’oro del jazz. Un romanzo romantico, appassionante e… misterioso

Titolo: La Famiglia Tiffany

Autore : M.J. Rose

Editore : Newton Compton

Genere : Romance

Data di Pubblicazione: 8 Maggio 2019

Voto:4/5

Cartaceo -> 12€ | Ebook -> 0,99€


M. J. Rose

È cresciuta a New York, scorrazzando per i corridoi del Metropolitan Museum e tra i sentieri di Central Park alla ricerca di posti perfetti in cui leggere i suoi libri preferiti. Crescendo ha cominciato a scrivere e oggi è l’autrice bestseller di dodici romanzi di successo. È tra i fondatori dell’International Thriller WritingLa famiglia Tiffany è il suo primo libro pubblicato dalla Newton Compton.

«Questa scrittrice ha un talento nel creare storie che appassionano.»

The New York Times

Sinossi

1924, New York. Jenny Bell ha solo ventiquattro anni, ma è in fuga dal suo passato, che nasconde incubi ancora in grado di tormentarla. Ma adesso è stata selezionata tra i dodici talenti invitati nella prestigiosa colonia di artisti di Louis Comfort Tiffany, il celebre creatore di gioielli. È un’occasione irripetibile, Jenny sa di avere talento e non è disposta a lasciarsi distrarre proprio adesso che è così vicina al suo obiettivo: farsi notare dal grande artista. Le cose si complicano quando si accorge di essere irrimediabilmente attratta da Oliver, l’affascinante nipote di Tiffany. Tra coppe di champagne, lustrini e il ritmo frenetico del jazz, la competizione tra gli artisti della colonia si fa sempre più spietata, mentre una serie di eventi inquietanti turbano Jenny facendole capire che qualcuno conosce i segreti del suo passato e vuole smascherarla. La giovane donna dovrà affrontare una notte senza luna in cui passato e presente si scontreranno, mettendo a repentaglio il futuro, l’amore, e persino la sua stessa vita.

«M. J. Rose dà vita all’incanto di Laurelton Hall e la sua colonia di artisti sullo sfondo dei ruggenti anni Venti a New York. Una storia davvero affascinante.»

Kirkus Reviews

Recensione:

“Giunta all’età di 24 anni vedevo da tanto tempo il mondo attraverso una lente ben precisa, che eliminava da ogni immagine il colore …… ed in tutto questo processo non mancavo mai di notare le possibilità di grandi tragedie e immani sofferenze.”

Appena iniziata  la descrizione dei quadri della protagonista,  ci si chiede subito perché Jenny dipinga solo in   bianco e nero ,  perché la sua sia una vita grigia.

La sua personalità che il lettore  percepisce forte quando l’autrice ci  racconta di Jenny   bambina, pian piano va frantumandosi a causa  di ciò che le accade. Il tutto ha inizio con la morte del padre, seguito poi dall’ allontanamento dalla zia ed infine  il riformatorio,  a causa di un omicidio  che lei non ha mai  commesso. Tutte queste vicende rendono Jenny una donna riservata,  diffidente e soprattutto misteriosa, i suoi pensieri sono solo negativi , la lente con cui guarda il mondo  è fatta di soli colori grigi , non vede altro che sofferenze.

E’ tormentata  da demoni del passato ,  evocati ,  durante tutto  il racconto,  tramite  le tavole ouija che la  zia Grace utilizzava per parlare con i cari estinti. 

L’autrice ha deciso di mettere vicino  Jenny la  sua amica e collega Minx. Quest’ultima  allegra ed estroversa , spensierata e  viziata dalla sua  ricca famiglia,   è tutto ciò  che non è Jenny. Minx infatti non dipinge  vedendo solo  bianco e nero,  lei  vede la bellezza attraverso i suoi occhi scintillanti, essa vede un mondo a colori. Anche a Minx  la protagonista del racconto ha sempre mentito, non ha mai raccontato nulla del suo passato,  di lei  l’amica  conosce soltanto il suo modo di fare l’arte. E nel  mondo dell’arte che Jenny si rifugia, ogni sua sensazione, ogni  ferita che la vita le ha recato  viene trasfusa nelle  sue opere, tramite le quali è possibile carpire la  sua sofferenza e le sue  debolezze. Ma è grazie allo stage presso la villa del noto gioielliere Tiffany, che tutta la verità viene allo scoperto.

In questa cornice di giardini, colori e meraviglie Jenny farà i conti col suo passato, con i suoi segreti.

“Lei ha un compito da svolgere qui a Laurelton Hall,  vale a dire sanare la  sua anima e imparare ad  immergersi nella bellezza Lei è ferita ed  ha bisogno di guarire.”

Ed è proprio in quella villa che l’ anima della giovane pittrice  si apre ed  è pronta a quella guarigione che avverrà in una sola notte anche grazie all’aiuto di Oliver,  nipote del noto gioielliere .

L’autrice del romanzo ha voluto trascinare il lettore  in un mondo magico, mistico, fatto di spiriti e demoni .  Citando più volte le tavole ouija,  con le quali la zia di Jenny parlava ai defunti,   ha voluto porre la nostra attenzione verso un altro mondo,  quello non terreno. L’autrice vuole far  capire al lettore che non esiste solo il mondo in  cui si erge la villa sfarzosa del gioielliere Tiffany, né esiste soltanto la realtà  di Minx , fatta di  club del jazz, di droga e  alcol .

C’è un altro mondo, quello più spirituale,  a cui Jenny si è accostata fin da bambina e che ha imparato a conoscere da  subito. Ed è proprio  tramite  questo mondo soprannaturale che l’ego dell’uomo , così limitato nella vita terrena,  può andare  alla ricerca di altre verità ,  per capire ciò che questa vita terrena non riesce a spiegare.

Il romanzo  ricco di colpi di scene , si legge tutto d’ un fiato, esso è reso ancora più interessante dalla presenza  delle tavole ouija usate durante  le sedute spiritiche che riescono a tenere sulle spine il lettore.

«Un romanzo intenso sulla storia di una giovane artista tormentata, protetta dal celebre Louis Comfort Tiffany. L’età del jazz a New York emerge in modo vivido, intrecciata alla storia di Jenny.» 

Christina Baker Kline, autrice bestseller del New York Times

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