
Valeria Sepe è uno dei più promettenti giovani soprani nel panorama musicale italiano, vincitrice dell’Oscar della Lirica “International Opera Awards “Opera Star” per la New Generation 2016.
Ha iniziato la carriera in Italia, esibendosi nei più importanti teatri d’opera come quelli di Palermo, Firenze, Verona, Napoli, Parma debuttando successivamente anche in molti dei maggiori teatri del mondo e collaborando con registi del calibro di Franco Zeffirelli, Giancarlo Del Monaco, Pier Francesco Maestrini, Mario Pontiggia e direttori come Daniel Oren, Renato Palumbo, Stefano Ranzani, Francesco Ivan Ciampa, Andrea Battistoni, Giampaolo Bisanti e Valerio Galli.
Ha debuttato nel ruolo di Amalia nell’opera Napoli Milionaria di Nino Rota nel 2013 ottenendo un grandissimo successo personale di critica e pubblico.
Da quel momento la sua ascesa è stata irrefrenabile e negli anni successivi è stata protagonista in numerose produzioni sia in Italia che all’estero, tra queste ricordiamo La Bohème (Mimì) al Teatro Massimo di Palermo, al Teatro Verdi di Parma, al Maggio Musicale Fiorentino; Turandot (Liù) all’Opera House di Hong Kong, alla XXX Music International di Macao, al Bunka Kaikan di Tokyo, al Teatro Verdi di Salerno, al Teatro Massimo di Palermo, al 65° Festival Puccini Torre del Lago; Carmen (Micaëla) all’Opera di Firenze e all’Arena di Verona; Nedda in Pagliacci al Teatro Filarmonico di Verona, Teatro Massimo di Palermo e all’Art Center di Seoul; Trovatore (Leonora) al Bunka Kaikan a Tokyo e Otello di Verdi (Desdemona) all’Opera House di Hong Kong.

Photo credit by Rosellina Garbo
Salve Valeria, la ringraziamo per aver accettato di essere intervistata da muatyland.com, iniziamo chiedendole: come e quando si è avvicinata allo studio della Musica? Quando è arrivato l’amore per l’Opera? Quando invece ha capito che avrebbe voluto farne un lavoro?
Un saluto a tutti e grazie a voi per l’intervista. Sono nata circondata dalla musica ed in particolare dall’opera lirica. Mio padre è un cornista che ha suonato in orchestra del Teatro San Carlo di Napoli e nell’Orchestra sinfonica di Roma e Napoli della RAI e successivamente si è dedicato all’insegnamento della musica. I primi rudimenti musicali, infatti, li ho ricevuti da lui. Anche mia madre è sempre stata un’appassionata di musica ed ama molto il canto.
Il mio avvicinamento al canto lirico è stato molto spontaneo e naturale e ho pensato che sarebbe diventato un lavoro dopo aver debuttato il mio primo ruolo da protagonista, Amalia in Napoli Milionaria al Teatro del Giglio di Lucca.
Questo debutto mi ha dato tantissima visibilità e da quel momento ho deciso che il palcoscenico sarebbe stata la mia seconda casa.
Lei è risultata vincitrice dell’Oscar della Lirica 2016 (Premio New Generation Soprano). Come è stato ricevere un tale riconoscimento?
E’ stata un’emozione indescrivibile. Ne approfitto per raccontare un aneddoto: il ritiro del premio doveva essere al Teatro Ristori di Verona ma io ero impegnata al Festival di Macao (Cina) per una Turandot, ovviamente non potei andare e fissammo la consegna del premio per l’anno successivo. L’anno successivo la premiazione fu ad Hanoi in Cina ed io ero in produzione a Firenze per una Carmen. Ci siamo inseguiti molto io e questo premio, ma finalmente quest’anno sono riuscita a ritirarlo in Qatar ed ora me lo tengo stretto!
La vita dell’artista lirico è fatta di continui viaggi e di valigie alla mano, come affronta dal punto di vista psicologico i continui spostamenti e il distacco dalla famiglia?
Qui tocchiamo un tasto dolente! E’ sempre difficile staccarsi dalla famiglia per me ed è sempre molto stressante cambiare luoghi e paesaggi. Fortunatamente nei momenti in cui non lavoro riesco a godermi appieno le gioie della famiglia e così riesco ad affrontare gli impegni con maggior tranquillità e serenità.
Quando si approccia ad un nuovo spartito, come organizza lo studio dal punto di vista drammaturgico, interpretativo e musicale? Come crede che questi fattori debbano influenzarsi ed interagire tra loro per una migliore esecuzione?
Il mio studio è un rito; comincio dalla lettura del libretto dell’opera per avere una visione ampia della storia che andrò ad interpretare. Successivamente studio il mio personaggio sia musicalmente che drammaturgicamente. Per me è molto importante scavare psicologicamente il personaggio per renderlo veritiero sulla scena. A completamento di questo studio si aggiunge lo studio con la mia insegnante e con il mio pianista.
Devo aggiungere che lo studio di un ruolo non finisce mai, si arricchisce ogni volta che si ha la fortuna di lavorare con direttori d’orchestra e registi eccezionali. Io ho avuto questa fortuna.
Il suo ruolo preferito e perché? Opera preferita? Ha un autore che sente più affine a se?
Al momento amo molto il ruolo di Nedda/Colombina in Pagliacci. Ritengo che questo personaggio sia completo ed affascinante. C’è una parte tragica ed una comica che si intrecciano tra loro in maniera perfetta. Nedda è una Donna che mette in luce problemi attuali come il femminicidio, ma è una Donna forte che non vuole rinunciare ai suoi sogni.
La mia opera preferita è il Trovatore di Giuseppe Verdi. La ritengo un’opera straordinaria dalla prima all’ultima nota. Ho avuto la fortuna di debuttare nel ruolo di Leonora durante la tournéé in Giappone del Teatro Petruzzelli di Bari e porterò sempre nel mio cuore questa fantastica musica.
L’autore che sento maggiormente è Puccini, amo le eroine pucciniane ed amo la scrittura del Maestro. Affronto con molta naturalezza ogni ruolo pucciniano che sembra essere scritto per le mie corde e la mia sensibilià.
Come descriverebbe la sua vocalità?
Per il momento mi definisco un soprano lirico puro, per il futuro chissà …
Qual è l’artista vivente che stima di più e perché? E da quale mito del passato si sente maggiormente ispirata?
Sono troppi, troppo complicato rispondere a questa domanda perchè l’elenco sarebbe troppo lungo. Nutro un’ammirazione infinita per il soprano Maria Agresta, artista e donna straordinaria.
Del passato amo molto la vocalità di Maria Chiara e di Renata Tebaldi.
Quali appuntamenti occuperanno il suo calendario prossimamente, può darci qualche anticipazione?
Prossimamente sarò Nedda al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino poi sarò impegnata in un concerto a fianco del Maestro Leo Nucci in Oman. Ci sono altri progetti che per il momento non posso ancora svelare.
Quali aspettative ha per il futuro? Come si vede da qui a 10 anni?
Lascio che sia il futuro a sorprendermi, sicuramente ci sarà spazio per la mia seconda passione che è l’insegnamento del canto.
Tra 10 anni mi auguro di avere la stessa vitalità ed energia che mi accompagnano oggi nella vita quotidiana e lavorativa e perché no un’intervista ancora insieme per poterne parlare.