Il commissario Isabella Marcucci deve assolutamente fermare una serie di omicidi all’arma bianca che si stanno verificando nella città di Roma. Non è chiaro cosa accumuni le vittime, che si differenziano per età e generalità. Ben presto, però, emerge come il serial killer stia seguendo un disegno che solo il dott. Achille Romanello, del Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense di Milano, convocato dal commissario, riesce a intuire. Il primo incontro tra il commissario e il dottore è burrascoso, ma per il bene delle indagini i due accantonano ogni rivalità e iniziano a studiare il disegno dell’assassino, cercando di capire le sue motivazioni. Ogni arma usata, per gli omicidi, è creata dal serial killer. L’omicida attribuisce alla propria ignara vittima un peccato e, una volta uccisa, lascia cadere sul corpo una piuma, che – per la sua mente contorta – ha un significato ben preciso.
Titolo: Leggere piume sui morti
Autore: Stefania P. Nosnan
Editore: Narrazioni clandestine, Santelli editore
Genere: Giallo
Data pubblicazione: 24 Ottobre 2025
Voto: 4.5/5
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Recensione
Bentornati a tutti i lettori. Oggi torno a scrivervi per presentarvi una nuova collaborazione con l’autrice Stefania P. Nosnan, una firma che seguiamo con piacere su questo blog ormai da anni. Il suo nuovo romanzo, edito da Narrazioni Clandestine (Gruppo Santelli Editore), si intitola ‘Leggere piume sui morti’. Stefania, nata a Udine, è una figura di spicco nel panorama letterario, dove opera anche come direttrice editoriale.
Sotto il cielo di una Roma ferita, il commissario Isabella Marcucci insegue la scia di sangue di un killer invisibile. Le vittime sembrano scelte dal caso — diverse per età, volti e storie — ma unite da un destino comune: la lama di armi artigianali, forgiate con cura ossessiva dall’assassino stesso. A decifrare il caos interviene il dottor Achille Romanello, esperto del Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense di Milano. Nonostante un primo incontro gelido e segnato dai contrasti, i due sono costretti a una tregua forzata per penetrare nell’abisso della mente del killer.
L’indagine sprofonda nell’oscurità più fitta quando il dottor Romanello inizia a dare un nome al delirio: ogni omicidio è un atto di giustizia malata, ogni vittima il simulacro di una colpa. In questo schema perverso, la piuma smette di essere simbolo di leggerezza per farsi sentenza definitiva.
Il disegno dell’omicida è antico e spietato: egli agisce come giudice, attribuendo a ogni vittima un peccato da espiare. Su ogni corpo, come macabro sigillo di un rituale contorto, viene abbandonata una piuma: un simbolo dal significato oscuro che Isabella e Achille dovranno decifrare prima che la prossima condanna venga eseguita.
È un viaggio ai confini della coscienza, una sfida dove la scienza forense e l’intuito si scontrano con una logica ancestrale. Un gioco mentale a tinte fosche che trascina il lettore in un abisso dove il confine tra legge e vendetta svanisce, costringendolo a chiedersi se sia possibile ascoltare la voce delle prove senza perdere la propria anima.
Tra le pagine, il ritmo si fa serrato e i dialoghi si rincorrono con la precisione chirurgica di un bisturi, carichi di una tensione elettrica. Eppure, dietro la corazza dell’indagine, affiorano le crepe dei protagonisti: schegge di passato che svelano il volto più fragile e autentico di Isabella e Achille.
Un thriller impeccabile che mi ha letteralmente conquistata. La sorpresa più grande è stata la figura del serial killer: un antagonista inusuale che agisce con tecniche antiche, precise e frutto di una ricerca documentale profondissima da parte dell’autrice. La complessità psicologica dell’assassino è affascinante, un profilo degno dei migliori episodi di Criminal Minds. Il romanzo è breve ma di un’intensità rara: ogni parola ha un peso, ogni scena è necessaria e non ci sono tempi morti. Un meccanismo narrativo perfetto. Super consigliato! Voto 4.5/5
MuatyLand 