L’umanità come la conosciamo non esiste più. Il mondo è irriconoscibile, avvolto in un’atmosfera post-apocalittica e inquietante. Eppure, in questo scenario desolante, c’è ancora spazio per la speranza, per la trasformazione e per la ricerca di sé. È in questo contesto che si muove La decima piaga, l’opera d’esordio di Pietro Cunsolo, un romanzo che fonde con audacia elementi fantasy, horror e spirituali. Cunsolo, medico di professione e artista nell’animo, ci ha concesso questa intervista per svelare la genesi di un libro che non solo racconta una storia, ma invita anche a riflettere su temi profondi e universali.
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La trama de La decima piaga mescola elementi post-apocalittici, fantasy, horror e spiritualità. Qual è stata l’idea iniziale che ha dato il via a questo progetto? C’è stato un elemento specifico che ha acceso la scintilla?
Da un po’ sentivo il bisogno di parlare di trasformazione cosi è nata la voglia di scrivere un fantasy. L’aspetto horror è un qualcosa che è insito in me: sono stato sempre attratto da ciò che turba le coscienze ed è in grado di accendere le nostre paure.
Il libro affronta temi molto attuali, come la paura di non sentirsi all’altezza e il disagio per il proprio corpo. Hai voluto inserire questi argomenti fin dall’inizio, o sono emersi durante la scrittura del personaggio di Valeria?
Valeria è nata ancor prima della trama. La sua insicurezza e la sua dipendenza affettiva costituiscono l’elemento su cui si fonda tutta la storia e da cui ha origine la sua evoluzione personale. Non a caso la sua trasformazione salverà non solo se stessa ma anche l’umanità !
Ci sono state letture, film o opere d’arte che hanno influenzato in modo significativo la creazione di questo mondo e della sua storia?
Senz’altro sono stato influenzato da tutto ciò che ho letto e visto fino ad oggi ma l’ambientazione post apocalittica tipica della distopia nasce in realtà dai miei sogni. Per il resto mi è bastato prendere spunto dalle condizioni in cui versa il nostro pianeta e i suoi ecosistemi oramai compromessi in maniera irreversibile.
Se dovessi descrivere la tua esperienza di scrittura de La decima piaga con una sola parola, quale sarebbe e perché?
Più che una frase userei un espressione in latino: ex malo bonum“ a significare che dal male può scaturire il bene e che si lega al concetto stesso di trasformazione. L’idea che da una situazione negativa possa scaturire sempre qualcosa di positivo e’ una filosofia che dà speranza e stimola al cambiamento.
Secondo te, qual è il messaggio principale che i lettori dovrebbero portare con sé dopo aver finito di leggere il libro?
Il messaggio che spero arrivi al lettore è quello di non avere paura del cambiamento. La vita è trasformazione e ogni giorno possiamo trasformare un aspetto di noi che non ci piace, un tratto caratteriale che ci fa soffrire o un meccanismo patologico che limita le nostre potenzialità, così da diventare la versione migliore di noi stessi.
Progetti futuri?
In cantiere altri due romanzi. Uno probabilmente uscirà a Natale l’altro l’anno prossimo, quindi per il momento direi che i progetti non mancano!
Pietro Cunsolo: Nato a Catania il 9 giugno del 1988, Pietro Cunsolo cresce in un paese dell’entroterra siciliano fino all’età di diciannove anni. Sin da bambino dimostra un vivo interesse per la lettura, la pittura e la musica. Conseguito il diploma al liceo scientifico di Caltagirone, si trasferisce a Catania iscrivendosi alla Facoltà di Medicina e Chirurgia. Nel 2013 si trasferisce a Roma per svolgere la propria attività di medico. Qui continua a coltivare i propri hobby scrivendo e producendo musica da autodidatta. Nel 2021 inizia a scrivere il suo primo romanzo riscoprendo una vera passione per questo genere letterario che gli consente di dare sfogo alla fantasia e alla creatività vissuta come un vero e proprio bisogno fondamentale per il benessere interiore.
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