Recensione “Il richiamo della foresta” di Jack London

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Buck è un cane lupo che, rapito ai suoi padroni, si ritrova sfruttato come cane da traino tra i ghiacci del Canada. Grazie al cercatore d’oro John Thornton, Buck riacquisterà fiducia nell’uomo. Ma, dopo aver scoperto la natura selvaggia e le regole del branco, riuscirà a resistere al richiamo della foresta?

Età di lettura: da 8 anni.

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Titolo: Il richiamo della foresta
Autore: Jack London
Editore: Giunti
Genere: Classico per ragazzi
Data pubblicazione: 20 Settembre 2019
Voto: 4-/5

Classificazione: 4 su 5.
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Recensione

Ben tornati a tutti lettori, oggi torno a scrivere per parlarvi di un classico per ragazzi che ho appena terminato di leggere. Si tratta del famoso “Il richiamo della foresta” di Jack London, edito in questa edizione da Giunti, ma che io ho letto in edizione Nord Sud del gruppo Salani.

Il romanzo, pubblicato nel 1903, è una delle opere più celebri di Jack London. La storia segue la vita di Buck, un cane domestico della California che viene rubato e venduto come cane da slitta durante la corsa all’oro del Klondike, in Canada. La narrazione non è solo un’avventura avvincente nel gelido nord, ma è anche un profondo viaggio psicologico e filosofico.

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Al centro del libro c’è il conflitto tra l’istinto primordiale di Buck, il suo “richiamo della foresta”, e l’educazione che ha ricevuto come cane domestico. London esplora la sottile linea che separa l’animale dall’uomo e la tendenza a regredire allo stato selvaggio in un ambiente ostile, dove la legge è quella del più forte.

Nel duro e spietato ambiente del Klondike, la sopravvivenza dipende dalla forza, dall’astuzia e dall’adattabilità. Buck impara rapidamente le leggi non scritte della natura, combattendo per il suo posto nel branco e trasformandosi da un animale “civilizzato” a un leader.

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Nonostante la brutalità della natura, la storia mette in luce anche il valore dei legami. Il profondo affetto che Buck prova per John Thornton, il suo ultimo padrone, rappresenta l’unico legame che lo tiene ancorato al mondo umano. La loro relazione dimostra come l’amore e la lealtà possano coesistere persino nelle condizioni più estreme, sebbene alla fine il richiamo selvaggio abbia la meglio.

Nonostante le tematiche siano davvero interessanti, la lettura non mi ha coinvolto come speravo. Lo stile di London, per me, è risultato poco scorrevole, trasformando la lettura in un percorso che ho faticato a completare.

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In conclusione, “Il richiamo della foresta” è più di un semplice racconto d’avventura: è un’indagine affascinante sulla natura umana (e canina!), sull’istinto e sulla lotta per la sopravvivenza in un mondo spietato. È un’ode alla libertà e alla forza indomabile dello spirito. Voto 4-/5

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