Luca Dal Monte ritorna con Le ragazze del Muretto, un’opera di narrativa ispirata a fatti realmente accaduti. Ambientata in un tempo in cui la morte era una costante del mondo delle corse. La domanda che percorre sottotraccia questo libro è semplice: perché uomini e donne di grande sensibilità e provata intelligenza accettano di vivere una vita del genere? E se per quanto riguarda gli uomini la risposta è relativamente semplice, successo, fama, denaro, per le donne il discorso è più complesso, tormentato… e affascinante. Le ragazze del muretto è la storia di tre coppie affiatate che si sviluppa lungo una stagione di corse, dalla primavera all’autunno. Tre coppie inseparabili sulle piste e fuori. I tre piloti si danno battaglia sui circuiti di mezza Europa per il titolo di Campione del mondo. Le mogli sono amiche e vittime della situazione: amano i loro compagni, detestano il lavoro che fanno, ma hanno accettato di vivere un’esistenza segnata dall’angoscia. Fino a prova contraria. E fino a che il destino non bussa alla porta di ciascuna di loro.
Titolo: Le ragazze del muretto
Autore: Luca Dal Monte
Editore: Giorgio Nada editore
Genere: Narrativa sportiva
Data pubblicazione: 21 Febbraio 2024
Voto: 4/5
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Recensione
Bentornati, lettori. Oggi ho il piacere di tornare a scrivere per una nuova collaborazione con Luca Dal Monte e la casa editrice “Giorgio Nada Editore”. Ho appena finito di leggere Le ragazze del Muretto, donne in bilico nella Formula Uno degli anni ’70, che è il secondo libro che leggo e di cui scrivo una recensione di questo autore. Potete trovare la recensione precedente a questo link.
Il nuovo libro di Luca Dal Monte, Le ragazze del Muretto, è un romanzo basato su eventi reali che esplora il pericoloso mondo delle corse automobilistiche. L’autore si interroga sul motivo per cui persone intelligenti e sensibili scelgono di vivere in un ambiente dove il rischio della morte è sempre presente. Se per gli uomini la motivazione è spesso legata alla ricerca di successo, fama e denaro, per le donne il discorso si fa più intricato e profondo.
Il romanzo racconta la storia di tre coppie molto unite. I piloti competono tra loro per vincere il titolo mondiale, mentre le loro compagne, pur amando i rispettivi partner, si trovano a fare i conti con un’esistenza dominata dall’ansia e dalla paura, in attesa di un evento che potrebbe cambiare per sempre le loro vite.
In questa nuova avventura letteraria, ci immergiamo ancora una volta nel mondo selvaggio e spietato della Formula 1 degli anni ’70, ma lo facciamo da una prospettiva inedita e struggente. Non sono più i piloti a occupare la scena, ma le donne che li amavano, che li attendevano al muretto con il cuore in gola. Questo romanzo corale dà voce alle mogli e alle compagne, narrando la stagione del 1970 attraverso gli occhi di tre donne il cui destino si intreccia con un mondo in cui la morte era una presenza costante e ineluttabile.
In quegli anni, la morte era una compagna di viaggio quasi abituale. Ci si chiede come giovani uomini potessero scegliere una vita così pericolosa, spinti dalla fame di fama, denaro e passione. Ma la vera, straziante domanda riguarda le loro donne. Le compagne e le mogli, pur vivendo nel tormento e nella perenne angoscia di perdere la persona amata, sceglievano di restare. Accettavano la paura, il terrore, la difficoltà, e continuavano a vivere al fianco di quegli uomini.
Il lettore viene catapultato in una stagione di corse, dalla primavera all’autunno, seguendo le vite di tre coppie inseparabili, sia in pista che fuori: Jochen Rindt e Nina Lincoln, Piers Courage e Sally Curzon, Jackie Stewart ed Helen McGregor. Amiche, innamorate, complici, queste donne condividono la stessa angoscia, un’ansia che il lettore vive insieme a loro, pagina dopo pagina.
Questo non è un libro sullo sport. È un’immersione profonda nella psicologia dei protagonisti, un’esplorazione delle loro amicizie, della loro ambizione e di quella “normalità” del morire in gara che oggi ci appare inconcepibile. Il finale lascia il segno, un pugno allo stomaco che mette in luce come, al di là di tutto, gli interessi economici abbiano sempre la priorità. E mentre lo “spettacolo deve continuare”, una flebile speranza si fa strada, suggerendo che forse, un giorno, qualcosa potrebbe davvero cambiare. Voto 4/5
