«Dove vuoi arrivare pulendo il pavimento con la schiena? La breakdance non ha futuro.» Molto prima di vedere i breaker alle Olimpiadi di Parigi 2024, Roman non sentiva altro. Arrivato a otto anni dalla Russia, ha iniziato a ballare per le strade di Conversano prima e di Milano poi, inseguendo un sogno irrealizzabile perché in Italia, allora, non esistevano strutture, non esistevano competizioni ufficiali. Non esisteva, semplicemente, la breakdance. Non era niente. Non aveva futuro, per molti, ma il futuro è quella fionda che ti spedisce tanto più avanti quando più indietro va lo slancio del passato e quello di Roman arriva fino alla Seconda guerra mondiale, evocato dal suo nonno ispiratore: «Abbiamo liberato Vienna dai nazisti» gli racconta «ma il nostro compito non è finito. Combattiamo tutti i giorni, per tutti coloro che non possono farlo, per ogni uomo, donna e bambino che sogna la libertà». La libertà che sognava da ragazzino, Roman l’ha trovata nella breakdance, con cui ha battagliato contro una lingua nuova, una cultura lontana, il giudizio di chi lo additava come il «russo», quello «diverso». Il russo italiano, però, ha fatto strada e l’Italia l’ha fatta con lui, arrivando ai vertici delle classifiche mondiali, fiera di essere la bandiera sul petto di un vincitore, salvo poi radiarlo per essersi esibito a Mosca senza autorizzazione. Del resto le sfide in questa disciplina si chiamano «battle», forse perché bisogna sempre lottare contro qualcosa. Contro il tempo, la gravità, la fatica, il talento degli avversari, le istituzioni e il passato, indicato nel luogo di nascita, che non ti lascia mai e diventa storia. Quella di Roman Froz, il partigiano della breakdance.
Titolo: Il partigiano della breakdance
Autore: Roman Froz
Editore: Cairo editore
Genere: Biografia
Data pubblicazione: 27 Settembre 2024
Voto: 3.5/5
Acquista su Amazon -> #pubblicità
Recensione
Ben tornati a tutti lettori, oggi torno a scrivere per parlarvi di una nuova collaborazione con l’Agente Letterario Matilde Bella. Il libro di oggi è “Il partigiano della breakdance” del ballerino Roman Fronz con Andrea Mercurio, edito Cairo Editore.
Il testo racconta la storia di Roman Froz, un ragazzo arrivato dalla Russia all’età di otto anni che ha trovato nella breakdance, inizialmente inesistente e senza futuro in Italia, la sua libertà. Nonostante i pregiudizi e la mancanza di strutture, Roman ha inseguito il suo sogno, ispirato anche dai racconti del nonno sulla liberazione di Vienna durante la Seconda guerra mondiale e sulla continua lotta per la libertà. La breakdance è diventata per lui un modo per superare le barriere linguistiche, culturali e il giudizio di chi lo vedeva come il “diverso”. Con la sua passione e il suo talento, Roman ha portato l’Italia ai vertici mondiali in questa disciplina.
Il testo sottolinea come nella breakdance, le cui sfide si chiamano “battle”, ci sia sempre una lotta: contro il tempo, la gravità, gli avversari, le istituzioni e persino il proprio passato, rappresentato in questo caso dalle sue origini russe. Roman Froz viene quindi definito un vero e proprio “partigiano della breakdance”.
Approcciandomi al testo senza conoscere Roman Froz né averlo visto ad “Amici”, non avevo alcuna aspettativa. Ho trovato la scrittura di Andrea Mercurio notevole, ricca di metafore che elevano il racconto, sebbene le gesta narrate non siano eclatanti come il titolo potrebbe suggerire. Va riconosciuta la bravura di Mercurio nel rendere godibile una storia priva di grandi avvenimenti, se non per i riferimenti bellici tramite i racconti del nonno del ballerino. In sintesi, pur non trattandosi di un testo trascendentale, la maestria di Mercurio nel narrarlo merita un plauso.
Passando alla biografia, l’ho trovata piacevole, sebbene forse non particolarmente coinvolgente per chi, come me, è estraneo al mondo della breakdance. Credo possa risultare più interessante per gli addetti ai lavori. Tuttavia, le spiegazioni delle gare e degli eventi sono chiare, rendendo la narrazione fluida e accessibile anche ai non esperti. La storia è semplice e lineare, senza particolari colpi di scena, perfetta per una lettura leggera e rilassante, magari sotto l’ombrellone con della musica breakdance nelle cuffie.
Consiglio questo testo a chi cerca una lettura leggera e non impegnativa, e a chi è curioso di scoprire di più su Roman Froz: dalle origini del suo nome d’arte al suo arrivo in Italia e alle motivazioni che lo hanno spinto a ballare. Molte domande trovano qui una risposta chiara. Voto 3.5/5
