Beatrice è una veggente. Antonello, suo figlio, l’accudisce da anni in clinica. Lui trascorre le giornate aiutandola a ricordare. Lo fa a modo suo. Si improvvisa attore, organizza scenette, le rammenta le riunioni con le amiche a leggere i tarocchi, gli spettacoli alla tv in bianco e nero, le vacanze insieme, gli amori, le delusioni. Gabriele, il neurologo che segue questo caso, si innamora di Antonello, ma è un’attrazione frenata dal suo ruolo di medico. Il dottore vede in lui una via di fuga alla sua vita in costante contatto con la malattia. Antonello si confida con la cugina Silvia. I due sono molto uniti e per lui Silvia è la confidente più affidabile. In una realtà precaria, come quella della clinica degli smemorati, Antonello decide di svelarsi: vuole mostrare alla madre e a Gabriele chi è realmente. Forse non sarebbe necessario: Beatrice è una veggente. Ma suo figlio è convinto che esistano lati nascosti della personalità, irriconoscibili persino da chi è dotato di poteri soprannaturali. E con Gabriele proverà a farsi conoscere non come uno dei tanti parenti che frequentano la clinica, ma nella sua stravagante determinatezza.
Titolo: Poison
Autore: Andrea Mauri
Editore: Extempora edizioni
Genere: Narrativa
Data pubblicazione: 20 Febbraio 2025
Voto: 4-/5
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Recensione
Ben tornati a tutti lettori, torno a scrivere dopo una bella influenza che mi ha costretta a letto e lontano dal blog. Oggi vi parlo della collaborazione con l’autore Andrea Mauri, di cui ho avuto il piacere di ricevere il libro “Poison” edito Extempora edizioni.
Antonello si prende cura della madre Beatrice, una donna con poteri di chiaroveggenza, ricoverata da anni in una clinica. Antonello cerca di stimolare la memoria di Beatrice rievocando momenti del loro passato, come le sedute di tarocchi con le amiche, i programmi televisivi in bianco e nero, le vacanze, le storie d’amore e le delusioni.
Gabriele, il neurologo di Beatrice, è attratto da Antonello, ma il suo ruolo professionale gli impedisce di lasciarsi andare. Gabriele vede in Antonello una possibilità di fuggire dalla sua routine ospedaliera, dove la malattia è sempre presente. Antonello si confida con la cugina Silvia.
In un ambiente precario come la clinica, Antonello rivive la propria vita attraverso gli occhi della madre. Nonostante Beatrice sia una veggente, Antonello è convinto che esistano aspetti di sé che nemmeno lei può conoscere. Vuole farsi conoscere da Gabriele non solo come il figlio di una paziente, ma come una persona unica e speciale.
“Poison” è sia un profumo intenso che il titolo del romanzo che avvolge il lettore con la stessa forza con cui il profumo influenza la protagonista, Beatrice, una veggente. La presenza costante del profumo “Poison”, usato in grandi quantità da Beatrice, diventa un elemento centrale della storia, quasi un personaggio a sé stante.
La narrazione esplora i ricordi di Beatrice, mescolando momenti felici e dolorosi, e rivela gradualmente i segreti e le attrazioni nascoste di Antonello. L’arrivo del neurologo Gabriele aggiunge un ulteriore livello di complessità alla dinamica familiare. Il libro analizza la vita di Antonello, segnata da un senso di incompiutezza e dalla ricerca di una piena comprensione di sé. In questo contesto, il profumo “Poison” assume un significato simbolico, rappresentando sia la profondità dei legami familiari che la fragilità della memoria.
“Poison” è un romanzo introspettivo che invita alla riflessione sulla relazione tra madre e figlio, un legame indissolubile nonostante le difficoltà. A tratti, l’introspezione del libro mi ha lasciato con qualche perplessità, come se mi chiedessi: ‘Dove vuole arrivare l’autore? Qual è il significato di questo dettaglio?’. Mi sono ritrovato a pormi molte domande, e sento che una singola lettura non è stata sufficiente per svelare tutte le risposte. Credo che questo libro richieda una sorta di ‘digestione’ lenta, una sedimentazione per poterlo apprezzare appieno.
Questo romanzo, così ricco di introspezione, nasconda significati più profondi di quelli che emergono a una prima lettura. L’autore ha intessuto una trama complessa, dove ogni parola sembra celare un mondo a sé. Sento di dover ancora elaborare appieno ciò che ho letto e, chissà, magari in futuro potrei riscoprirlo con una rilettura. Vi terrò aggiornati. Voto 4-/5
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