Domenico, un chimico con tendenze paranoiche, abita alle porte di Torino insieme alla moglie Lucrezia e al figlio Sebastiano. Il protagonista si trova a fronteggiare una pandemia d’influenza aviaria, il cui virus evolve tramutando gli infetti deceduti in zombie. I Governi mondiali, impreparati a una crisi di questo genere, reagiscono troppo tardi, permettendo al morbo di dilagare e condannando la società civile al collasso. Isolati dal resto del mondo, nella casa ora trasformata in una fortezza autosufficiente, la famiglia riesce a ricreare un angolo di normalità, al riparo dai mostri cannibali che infestano la metropoli e i sobborghi. La speranza arriva sotto forma di un reparto corazzato dell’Esercito che tenta la riconquista del capoluogo piemontese. Una serie di circostanze impreviste daranno il via ad una corsa contro il tempo, al termine della quale Domenico dovrà decidere se resistere sino alla morte, o giocarsi il tutto per tutto con un espediente disperato e definitivo.
Titolo: Zetafobia Vol. 1
Autori: Gualtiero Ferrari
Editore: Indipendente
Genere: Horror, Distopico
Data pubblicazione: 6 Febbraio 2019
Voto: 5/5
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Recensione
Ben tornati a tutti lettori, oggi torno a scrivere per parlarvi di un libro da me letto nel mese di dicembre scorso. Un genere a me non vicinissimo quello di “Zetafobia” di Gualtiero Ferrari, in collaborazione con Il Blog di Eleonora Marsella e del suo gruppo di lettura mensile.
Domenico, un uomo tormentato da ossessioni, si ritrova catapultato in un mondo post-apocalittico, dove un’influenza aviaria mutata ha scatenato una pandemia zombie. Insieme alla sua famiglia, cerca rifugio nella sua casa alle porte di Torino, trasformandola in una roccaforte contro l’orda di non-morti che ha invaso la città.
Un personaggio principale che, con le sue paure e le sue ossessioni, inizialmente sembra ai limiti della follia. Eppure, la sua visione del mondo, così anticipatrice degli eventi futuri, ci costringe a riconsiderare il confine tra paranoia e lungimiranza. Una trama che, scritta molto prima della pandemia, ci lascia sbalorditi per la sua sorprendente attualità.
Isolati e terrorizzati, i protagonisti lottano per sopravvivere, cercando di mantenere una parvenza di normalità in un contesto di terrore e distruzione. Quando una flebile speranza sembra accendersi con l’arrivo dell’esercito, Domenico si trova di fronte a un dilemma cruciale: restare nascosto o rischiare tutto per un futuro incerto.
Il protagonista, un vero e proprio ingegnere della sopravvivenza, mette in campo una serie di soluzioni tecniche che potrebbero distanziare il lettore meno esperto. Tuttavia, l’intreccio ben costruito e la tensione narrativa riescono a coinvolgere anche chi non è un esperto di armi e tecnologia
Un romanzo completamente nuovo per me, ma che mi ha subito conquistata. Confermo l’ottima impressione che avevo avuto precedentemente: la scrittura di questo autore è fresca e avvincente. Riesce a catturarti fin dalle prime pagine, senza lasciarti più andare.
Il punto di forza del romanzo risiede nella capacità di trasmettere le emozioni dei personaggi, rendendo la narrazione intensa e coinvolgente. Si discosta dai soliti stereotipi sugli zombie, affrontando tematiche più complesse
Una storia intensa e avvincente, che esplora i temi della sopravvivenza, della paura e della speranza, sullo sfondo di un’apocalisse zombie che mette alla prova i legami familiari e la stessa umanità.
Consiglio vivamente questo romanzo, in particolare a chi non è un fan del genere. La sua attualità, legata alla recente pandemia, lo rende un ponte verso un genere spesso sottovalutato, ma qui particolarmente originale. Voto 5/5
