Può parlarci dei suoi libri pubblicati fin ora?
I libri pubblicati fin ora sono stati due: “Sotto la neve pane – Una lunga chiacchierata” edito nel 2020 e “Esercizi di Scrittura – Storie a lieto fine” edito nel 2022.
Sono tutti e due spiccatamente autobiografici, anche se in entrambi ci sono anche storie irreali e fantasiose.
Per la realizzazione della mia opera prima, indispensabile compagna e musa ispiratrice, è stata mia madre Giorgini Maria, che con estrema sincerità ed affetto mi ha fatto dono di passi della sua infanzia e della sua giovinezza.
I suoi racconti per la loro spontaneità ed intensità, sono scivolati sul foglio, senza, quasi mai, avere bisogno di una trasposizione letteraria, e mentre scrivevo ho vissuto attimi di forte emozione Va fatta una premessa però, queste nostre conversazioni sono iniziate nel silenzio assordante del primo giorno di quarantena, (Domenica 1 marzo 2020), e sono proseguite, fino al 29 maggio 2020).
Un periodo che ricordo, come sospeso nel tempo, in cui ogni parola ed ogni singolo gesto, era vissuto come un miracolo, amplificato nel suo significato e nelle sue vibrazioni; come quando dopo una bufera di neve, dalla coltre bianca ed ovattata, un uccellino si alza in volo, per riposarsi poco più in là, in cerca di cibo. Scusate la disgressione, ma è così che ho vissuto quei giorni, ed è forse solo per questo, che sono riuscita a raccontarli.
Il secondo “Esercizi di Scrittura – Storie a lieto fine”, è nato sulla scia del primo, una volta ritrovata l’emozione di scrivere, che non avevo più sperimentato da lunghissimo tempo.
In questo secondo testo, mi sono sentita più libera, perché ho potuto seguire esclusivamente la mia fantasia ed ispirazione, alternando racconti, a brevi testi poetici.
Ma nonostante riconosca ad “Esercizi di scrittura – storie a lieto fine”, uno stile letterario più definito, e una maggiore maturità linguistica, il mio cuore continua a battere più forte per “Sotto la neve..”
Se dovesse consigliare un suo libro come regalo di Natale, a quale tipo di lettore lo suggerirebbe e perché?
Consiglierei “Sotto la neve pane – Una lunga chiacchierata – “, ai giovani in particolare, perché attraverso la lettura di piccole storie di vita quotidiana, potranno conoscere, dal vivo e senza moralismi, modi di vivere e tradizioni tipiche della civiltà contadina del secolo scorso, tenuto conto che la protagonista principale di questo libro è nata l’11 febbraio 1929.
Lo consiglierei poi, a tutti quelli che hanno poca propensione per la lettura, perché le parole che ho usato sono semplici e di facile comprensione, che è poi la maniera a me più congeniale, per scrivere.
Un ultimo motivo, non meno importante per consigliarlo è che leggendolo, oltre a me, farete felice anche la mia mamma, che alla sua domanda ricorrente “quanti libri hai venduto?” delusa puntualmente dalla mia risposta, replica come un mantra: “Così pochi? E mi raccomando, non farti troppe illusioni, potresti rimanerci male, vedi alla televisione quanti libri!, ora scrivono tutti”.
Ed io sorniona, ogni volta fra il serio e il faceto le rispondo: “Ma il nostro libro è più bello”.
Quali sono i suoi ricordi più belli legati al Natale da bambina? Come questi ricordi hanno influenzato la sua scrittura?
I ricordi belli legati al Natale sono tanti, ma quello che rammento con maggiore gioia, è quando il mio babbo mi portava a scegliere, direttamente nel bosco, l’albero di Natale!
Tranquilli.., tutto questo avveniva, seguendo regole strettamente agronomiche, mio padre, era infatti un contadino vecchio stampo, che sapeva esattamente quale ramo od albero poteva essere sacrificato, e senza che me ne accorgessi, mi pilotava verso la scelta giusta: e alla fine, che meraviglia, portare a casa, insieme all’albero, l’odore del muschio appena calpestato, e quello degli aghi di pino, coperti di rugiada.
La mia infanzia e la mia adolescenza, è stata contraddistinta da una vita all’aria aperta, che, se anche ha comportato qualche sacrificio di carattere pratico, mi ha fornito di un patrimonio di esperienze inimmaginabili, quanto segrete e preziose, anche per la mia scrittura.
Quali sono i suoi libri natalizi preferiti e perché?
L’unico libro natalizio che ho letto, prima alle mie figlie, e che ora leggo alle mie nipoti è il libro a fumetti illustrato “BABBO NATALE” di Raymond Briggs – Edizioni EL, dal testo originalissimo, con vignette ed illustrazioni che ci fanno scoprire un Babbo Natale, davvero inedito.
Quali sono stati gli obiettivi principali che si era prefissata per il 2024 come autrice? In che misura li ha raggiunti
E’ stato un anno non proficuo, mi ero infatti prefissata di scrivere un libro di cucina, dove ad ogni ricetta avrebbe dovuto seguire una storia possibilmente originale, ma non ci sono riuscita.
In questo anno, sono diventata nonna di Febe, la mia terza nipotina, e la sua nascita ha catalizzato gran parte dei miei pensieri.
Quali sono stati i momenti più significativi dell’anno dal punto di vista della sua carriera di scrittrice?
Innanzi tutto c’è da dire, che non sono ancora certa di avere intrapreso una vera carriera di scrittrice, certo me lo auguro, e spero che questa intervista, mi porti fortuna!
Comunque un segnale di incoraggiamento mi è giunto proprio in questi giorni: “Sotto la neve Pane – Una Lunga chiacchierata” è risultato tra i finalisti del Premio Internazionale “Mario Luzi” 2023/2024.
Quali sono i suoi progetti letterari per il 2005? Ci sono generi o temi che vorrebbe esplorare?
Entro il 2005, vorrei scrivere un romanzo, di cui ho già in mente, il titolo, l’inizio ed il finale; non è molto, lo so, ma è tutto quello che posso dirvi; per quanto riguarda il genere è troppo presto per annunciarlo, ma spero che sia femmina!
Come si vede evolvere come scrittrice nei prossimi anni? Quali sono i suoi obiettivi a lungo termine?
Prima, mi sono permessa di scherzare un po’, ma questa ultima domanda mi costringe a una risposta più seria e concreta.
Non ho obiettivi a lungo termine, ho sperimentato su di me, che esistono momenti, rari e preziosi, in cui il desiderio di scrivere si fa forte ed urgente, ed è solo allora che i pensieri potranno, come un dono del cielo, prendere forma su di un foglio bianco.
E finisco con una frase addebitata al grande Umberto Eco: “C’è una sola cosa che si scrive solo per se stessi ed è la lista della spesa. Serve a ricordarti che cosa devi comprare, e quando hai comprato puoi distruggerla perché non serve a nessun altro. Ogni altra cosa che scrivi, la scrivi per dire qualcosa a qualcuno”
Perciò, miei cari lettori, spero ci siano sempre più occasioni, in cui scriverò qualcosa, che ho da dirvi con il cuore.
