Con un bradipo sulle spalle e un grande talento nel recuperare oggetti smarriti, Zinzi è costretta ad accettare un lavoro che odia: cercare le persone scomparse. Ritrovare una pop star per conto del produttore musicale Odi Huron dovrebbe garantirle la possibilità di lasciare per sempre Zoo City, un reticolo di bassifondi infestati dai criminali della peggior specie e dai loro fedeli animali. Ma, al contrario, questo incarico la getta direttamente tra le fauci di una città deturpata dalla criminalità organizzata e dalla magia. Per sopravvivere, Zinzi dovrà affrontare i segreti più oscuri che si celano nel passato altrui, così come nel proprio.
Torna l’autrice sudafricana amata follemente da Stephen King con un romanzo surreale e a tratti grottesco, un viaggio nel cuore di una città infestata dal crimine e da animali in libertà, Zoo City per l’appunto, dove ciò che conta non è solo sopravvivere ma trovare presto una via di fuga.
Titolo: Zoo City
Autore: Lauren Beukes
Editore: Fanucci Editore
Genere: Fantasy
Data pubblicazione: 22 Marzo 2024
Voto: 4-/5
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Recensione
Il mondo di Lauren Beukes, lasciatemelo dire, è stracolmo di assurdità inconciliabili che potrebbero stordire, di primo acchito.
Animali incarnazioni di peccati, spiriti sudafricani, ghettizzazione, superpoteri; tutto ciò rinchiuso in un frullatore senza tappo con le gambe che cerca di fare giocoleria. Ho reso il senso?
No, davvero, in Zoo city ci sono sul serio talenti sovrannaturali e tizi che, dopo aver commesso un crimine o aver infranto i propri valori, si vedono comparire accanto un animale a loro vincolato per il resto della vita, pena il Risucchio. Che cos’è il Risucchio? Vi sarà spiegato solamente andando avanti con la lettura, come molte altre cose della trama che, inizialmente, confondono per l’inusuale miscuglio che anima le pagine.
Forse proprio per questa incredibile ricchezza di contenuti, ho faticato a penetrare all’interno dell’universo sfaccettato di questo urban fantasy. Ho addirittura pensato di interrompere la lettura per un titolo più leggero, che si combinasse meglio con la stanchezza che mi porto appresso ormai da mesi di lavoro e studio. E invece.
E invece dovevo solo far decollare la storia. Che vi riassumo al volo in poche parole (per lo meno, ci provo).
Zinzi è una ragazza in gamba, che ripercorre i fili impalpabili che collegano chi incontra con gli oggetti smarriti nel corso della sua vita. Con il suo fedele Bradipo in spalla, ereditato in premio dopo la perdita di un affetto molto caro, Zinzi si destreggia fra le minacce e le offerte di lavoro di bande criminali che affollano Zoo city. Gli zoo che danno il nome alla città sono persone ghettizzate che vivono a fianco dei loro Animali, reminder costante di quel che hanno sbagliato nella vita. Non piacciono molto alla società, che li ha rilegati in quartieri appositi dove prostitute, assassini, ladri e anime in pena convivono in un unico conglomerato urbano da incubo.
Sugli zoo grava l’ombra oscura del Risucchio, che sanno un giorno li porterà via per sempre, non nel migliore dei modi. Sì, sangue e morte e tutto il resto.
Ma Zinzi, alla fin fine, se la cava. Insieme al suo amante Benoit, zoo anche lui, si procaccia da vivere cercando di zittire i sensi di colpa per le persone che truffa. Un giorno le viene proposto di ritrovare, per mezzo della sua abilità di cercatrice di oggetti perduti, una giovane cantante scomparsa. Zinzi accetta, ma si trova presto ingarbugliata in una faccenda che è tanto pericolosa quanto folle. Grazie alla sua intelligenza acuta e alla sua cocciuta adattabilità, la ragazza si addentra nella tana del lupo…anzi, del coccodrillo. E ora mi cheto perchè non voglio assolutamente fare spoiler.
Se amate l’urban fantasy ma vi siete stancati di Shadowhunters e volete un titolo più frizzante e fresco, date un occhio a Zoo city.
Storia a parte, piuttosto complicata da seguire se non ci si abitua allo stile spezzato e ironico della giovane autrice, il romanzo è una finestra su un variopinto mondo esotico e misterioso.
Nei capitoli sono citati culti e divinità perlopiù sconosciute a noi lettori occidentali. Questi si impastano con gli elementi delle più classiche superheroes stories combinando qualcosa di nuovo e singolare.
La penna di Beukes non è per tutti, mi sento di poterlo affermare. La narrazione procede a scatti ed è necessario domarla con impegno, almeno inizialmente. Ma una volta che ci si abitua agli articoli di giornale che inframezzano i capitoli, alle frasi sprezzanti di Zinzi e alla versatilità dei cittadini di Zoo city, è impossibile staccare gli occhi dalle pagine. La storia ti risucchia, letteralmente.
Per capirci, sono partita leggendo un paio di capitoli al giorno. Poi, ho finito il libro dopo una binge watchata di più di centodieci pagine, ritardando la cena (scusa Leonardo) per scoprire come terminasse la storia di Zinzi, Bradipo e gli Ijusi.
Dunque, ritengo Zoo city una lettura profondamente consigliata a chi riesce a reggere bene il colpo dei romanzi che esplodono di contenuti e agli addicted all’urban fantasy, svecchiato alla grande in poco più di 250 pagine di magia e crudeltà.
Voto: 4-/5
