Recensione “Gioco di ruolo” di Serena Bedini

il

Paola Neri, una redattrice freelance insoddisfatta della sua vita e del suo lavoro, durante una breve esperienza di viaggio, si perde e arriva per caso in un relais di lusso nel quale apprende di essere misteriosamente attesa. Stanca dal lungo percorso affrontato e incapace di chiarire l’equivoco per indolenza e insieme per codardia, si trova sempre più coinvolta all’interno di una situazione inaspettata e potenzialmente pericolosa che la induce a fingersi altro da sé e a cambiare completamente la sua vita. Un editore privo di scrupoli, la misteriosa morte di una donna e di un fotografo, le mire di guadagno di una serie di personaggi rendono la vicenda estremamente complessa e sinistra, considerando soprattutto che la verità non è mai assoluta, è solo una delle tante possibili chiavi di lettura. Paola si trova, dunque, a tutti gli effetti in un gioco di ruolo intricato del quale crederà di trovare il bandolo della matassa, ma sarà vero? E soprattutto la protagonista sarà in grado di uscire dal labirinto di menzogne che lei stessa ha contribuito a costruire?

Annunci

Titolo: Gioco di ruolo
Autore: Serena Bedini
Editore: Primamedia Editore
Genere: Giallo
Data pubblicazione: 30 Dicembre 2023
Voto: 5/5

Classificazione: 5 su 5.
Annunci

Recensione

Ben tornati a tutti lettori, oggi torno a scrivere per parlarvi dell’ultimo romanzo dell’autrice Serena Bedini “Gioco di ruolo” edito Primamedia Editore.

Paola Neri, una frustrata redattrice freelance, si ritrova sperduta durante un viaggio e approda in un lussuoso relais. Qui viene accolta come se fosse attesa da tempo, un equivoco che lei, per stanchezza e codardia, non chiarisce. Immersa in un mondo di lusso e misteri, Paola incontra personaggi enigmatici. Si ritrova invischiata in eventi inquietanti: una donna viene uccisa, un fotografo sparisce. La tensione aumenta e Paola si sente in trappola, costretta a fingere una vita che non le appartiene.

Annunci

Segreti e bugie avvolgono il relais. Un editore senza scrupoli, loschi complotti e la ricerca della verità mettono a rischio la vita di Paola. Riuscirà a trovare una via d’uscita dal labirinto di menzogne che ha contribuito a creare? E chi è davvero la donna che si nasconde dietro la maschera di Paola Neri?

Paola, la nostra protagonista, si ritrova fortuitamente scambiata per una sua omonima, una scrittrice di successo. In un incontro inaspettato, le due donne si incontrano, ma sorprendentemente, la vera Paola non svela l’equivoco e decide di assecondare il gioco. Un enigma avvolge questa scelta: perché una donna, consapevole di essere sostituita, rinuncia a svelare la propria identità? La trama si dipana in un labirinto di bugie, sempre più intricate e profonde. L’autrice ci conduce in un vortice di scelte ambigue che lasciano il lettore smarrito in un dedalo di alternative senza via d’uscita. Superato un ostacolo, un altro si profila all’orizzonte, in un’incessante catena di prove e inganni.

Annunci

La metafora del labirinto diventa protagonista: non si tratta di semplici bivi, ma di un intrico di sentieri che si diramano all’infinito, dove ogni scelta conduce a un nuovo enigma. La vera natura di Paola e le sue motivazioni restano avvolte nel mistero, mentre la tensione cresce e la posta in gioco si alza. Cosa si cela dietro questo gioco di identità? Quali segreti si nascondono nel labirinto di bugie? E quale destino attende la nostra protagonista? Solo proseguendo nella lettura potremo districare la matassa e scoprire la verità.

Un gioco di specchi si instaura tra le due Paola Neri. La protagonista assume l’identità della scrittrice di successo, mentre la vera Paola si cela dietro al suo alias. Ma quest’ultimo non rappresenta neanche la sua vera essenza, bensì una maschera di comodo. Il “doppio” si manifesta in diverse sfaccettature: una duplice identità, una duplice vita e una duplice personalità. La protagonista si trova a vivere una realtà sfuggente, dove la linea di confine tra vero e falso si dissolve. La scelta di Paola di abbracciare la vita della sua omonima implica l’abbandono della sua identità passata. Un processo di metamorfosi che la porta a diventare “qualcun altro”.

Annunci

Paola si lascia trasportare dagli eventi, assumendo un ruolo passivo. Non si oppone al destino che le si presenta e non rivendica la sua vera identità. Il “non agire” assume una valenza paradossale: diventa una forma di azione silenziosa, un modo per sottrarsi alle responsabilità e alle decisioni difficili. L’atteggiamento di Paola può essere visto come una fuga dalla realtà, un rifugio in una vita immaginaria che la solleva dal peso delle sue scelte. Tuttavia, il “non agire” ha delle conseguenze: Paola si ritrova inghiottita in un vortice di menzogne e segreti, dal quale sarà difficile districarsi.

Con immenso entusiasmo, desidero tributare un plauso all’autrice per la sua scrittura magistrale, che mi ha conquistata sin dalla prima pagina. Ammetto di essere rimasta profondamente colpita da questo testo, non solo per la fluidità della prosa e la capacità di catturare l’attenzione del lettore, ma anche per la magistrale costruzione di molteplici livelli narrativi che si intrecciano perfettamente.

Annunci

Ciò che rende questo romanzo ancora più intrigante è l’ambiguità sapientemente dosata dall’autrice, che lascia spazio all’interpretazione personale del lettore. In alcuni momenti, infatti, le chiavi di lettura non sono esplicitamente fornite, alimentando la suspense e la curiosità di scoprire il significato più profondo della storia.

La storia di Paola Neri è un viaggio introspettivo che ci porta ad esplorare le sfumature dell’animo umano e le complesse dinamiche che regolano le nostre relazioni. Un thriller psicologico che esplora l’identità, il destino e il potere delle bugie. Un gioco di ruoli pericoloso dove la finzione ha un prezzo alto e la verità sconvolge. Un romanzo avvincente che cattura il lettore fino all’ultima pagina.

3 commenti Aggiungi il tuo

  1. Austin Dove ha detto:

    Sisi io sono sul versante cinematografico, intendevo la quarta di copertina ^^

    Piace a 1 persona

  2. Austin Dove ha detto:

    noto che lo fate spesso

    visto che sto studiando critica, vi chiedo: se già mettete l’intera sinossi del libro, che senso ha riproporre la trama all’inizio della rece?

    Piace a 1 persona

    1. Muaty ha detto:

      Ti ringrazio per la domanda, la sinossi che vedi all’inizio degli articoli è quella ufficiale. Quella che poi vedi all’inizio della recensione la rivedo io e la uso come introduzione e legante per le argomentazioni che poi tratterò in seguito. La ripropongo perché spesso e volentieri la sinossi che vedi all’inizio dell’articolo non viene letta. Inoltre in realtà tu la chiami trama del libro, ma ne è solo un incipit o una sfaccettatura, la trama è ben altro e non può essere svelata in una recensione. È un gioco di equilibri. In più ho imparato negli anni che é meglio ripetermi introducendo il libro tramite una rivisitazione della sinossi ufficiale, anziché rischiare di essere contattati da autori scontenti perché si è celato qualcosa in più rispetto a ciò che è stato fatto ufficialmente in precedenza. Ciò che per me o per un altro lettore può sembrare una piccola curiosità, per un autore può essere una montagna. Per cui anzi mi ripeto, sembrando noiosa, ma non scrivo nulla della trama in più rispetto a quanto è già stato detto. Così vivo più tranquilla, non litigo con nessuno e non devo rispondere a email di autori scontenti che mi chiedono di cambiare una parola o eleminare un paragrafo 😅 magari insegnano altro, ma io preferisco così.

      Piace a 1 persona

Scrivi una risposta a Austin Dove Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.